TUMORI: NUOVO ACCELERATORE LINEARE PER L'OSPEDALE DI SONDRIO

Il  reparto  di  Radioterapia  oncologica  e  Medicina  nucleare  è  all'avanguardia  per  le  cure oncologiche

A  primavera  il  reparto  di  Radioterapia  oncologica  e  Medicina  nucleare  dell'Ospedale  di  Sondrio  avrà  un
nuovo acceleratore lineare, il top di gamma in questo ambito, lo stesso utilizzato in centri specialistici come
Humanitas e Istituto dei Tumori. Nelle scorse settimane è stata smontata l'apparecchiatura in uso, uno dei
due acceleratori lineari presenti nel reparto, e sono iniziati i lavori di demolizione del pavimento all'interno
del  locale  adibito:  entro  qualche  settimana  sarà  completato  il  nuovo  basamento,  adatto  a  sostenere  un
apparecchio  del  peso  di  circa  cinque  tonnellate,  e  a  gennaio,  con  il  cemento  consolidato,  si  potrà
procedere  con  l'allestimento  degli  spazi.  In  vista  dell'ennesima  innovazione  di  un  reparto  all'avanguardia
nella  cura  dei  tumori  che  può  già  contare  su  Moc,  Pet  e  Stereotassi,  il  direttore  della  Radioterapia
oncologica e Medicina nucleare, il dottor Claudio Barbonetti, ha organizzato il lavoro sull'altro acceleratore
lineare in uso, ampliando gli orari per soddisfare tutte le richieste. Si comincia alle 8, anziché alle 8.30, e si
prosegue anche durante la pausa pranzo, con la possibilità di prolungare al pomeriggio, se necessario, fino
alla prossima primavera. ≪Il nuovo apparecchio può essere considerato la Ferrari degli acceleratori lineari -
spiega  il  dottor  Barbonetti  -,  il  più  completo  disponibile  sul  mercato,  che  pone  l'Ospedale  di  Sondrio  al
livello  dei  maggiori  centri  specializzati  nella  cura  dei  tumori.  Si  tratta  di  una  macchina  sofisticata  che
consente  di  controllare  con  precisione  il  dosaggio  della  radioterapia  e  che  distribuisce  la  dose  più
velocemente,  riducendo  i  disagi  dei  pazienti.  Utilizza  il  sistema  cosiddetto  4D:  oltre  alle  tre  dimensioni
normali considera lo spostamento nel tempo, durante la terapia, e permette di intercettare tutti i
movimenti, senza dover inserire il boccaglio nella bocca dei pazienti, come avviene per il sistema gating≫. Il
reparto è in grado di soddisfare tutte le richieste e non esistono liste di attesa: i pazienti iniziano la terapia
pochi  giorni  dopo  la  prescrizione.  Il  passo  successivo  è  rappresentato  da  una  ulteriore  innovazione:  la
suddivisione del ciclo di radioterapia in un numero minore di sedute, che si è dimostrata allo stesso modo
efficace.  ≪L'obiettivo  che  ci  siamo  posti  -  continua  il  dottor  Barbonetti  -  è  quello  di  passare  da  30  a  6-7
sedute, attraverso il frazionamento spinto che consiste nell'erogazione di una dose di radiazioni più elevata
concentrate in un numero inferiore di sedute. La durata della terapia diminuisce e così i disagi per i pazienti,
soprattutto  per  chi  risiede  più  lontano  da  Sondrio,  come  già  stiamo  facendo  con  la  stereotassi  che  ci  ha
consentito  di  ridurre  le  sedute  da  15  a  4-5.  Potremo  offrire  un  servizio  ancora  migliore,  al  livello  delle  più
importanti strutture universitarie di ricerca≫. 
L'apprezzamento nei confronti di un reparto che anche durante la fase più acuta dell'emergenza sanitaria ha
garantito le cure è confermato dai numeri: nei primi otto mesi del 2021 sono stati accolti 316 pazienti per la
prima visita, contro i 262 del 2019, il 20% in più. Molti valtellinesi e valchiavennaschi che si spostavano nei
centri  del  Milanese  per  sottoporsi  alle  terapie  oncologiche,  hanno  scelto  di  farsi  curare  all'Ospedale  di
Sondrio  che  offre  apparecchiature  e  professionalità  di  altissimo  livello.  Ad  esempio,  pochissime  altre
Radioterapie possono contare sulla contemporanea presenza, all'interno dello stesso reparto, di Pet e Tac,
le cui risultanze abbinate vengono utilizzate in tempo reale per stabilire il trattamento adeguato.

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