Parrucche per donne sotto terapia oncologica, meritevole iniziativa
(LNews - Milano) La Giunta della Regione Lombardia su
proposta dell'assessore alle Politiche per la famiglia,
Genitorialita' e Pari Opportunita' Silvia Piani, ha approvato le
'Azioni per una migliore qualita' della vita per le persone
sottoposte a terapia oncologica', tra le quali e' previsto
l'ormai consolidato contributo per l'acquisto delle parrucche
per le donne che in seguito alle cure hanno perso i capelli,
misura per la quale quest'anno e' prevista un ulteriore
incrementato.
"Un giusto segno d'attenzione - ha commentato il presidente
della Regione Lombardia, Attilio Fontana - verso quelle donne
che si trovano a dover fronteggiare situazioni gia' di per se'
gravi che producono anche inevitabili risvolti psicologici".
LE RISORSE - Le risorse messe a disposizione da Regione
Lombardia ammontano, quest'anno, a 400.000 euro (fondi
ulteriormente aumentati rispetto agli anni scorsi quando lo
stanziamento era di 300.000 euro) con un contributo massimo per
l'acquisto di 250 euro a persona (era di 150 euro negli anni
precedenti) e saranno ripartite alle Ats sulla base della
popolazione residente nei rispettivi territori.
"Attraverso il rifinanziamento di questa misura, avviata nel
2014 - ha sottolineato l'assessore Silvia Piani - diamo
continuita' a un intervento molto apprezzato dalle donne colpite
da patologie oncologiche. Un'iniziativa che non soddisfa solo un
bisogno estetico, ma che migliora la qualita' della vita anche
delle pazienti che spesso si sentono diverse e quindi si isolano
dalla societa'".
COINVOLTE LE ATS E LE ASST - "Nella realizzazione di questa
misura - precisa l'assessore - sono coinvolte le Ats cui e'
affidata la regia dell'iniziativa, le Asst, gli Ircss e gli enti
del Terzo settore. Questi soggetti, oltre che fornire
indicazioni necessarie per l'acquisto della parrucca, devono
essere in grado di assicurare supporto psicologico, counseling,
mutuo aiuto, coinvolgimento delle reti sociali intorno alla
famiglia; tutti quei servizi, insomma, che possono ridurre la
vulnerabilita' delle pazienti". (L