Montagna vero luogo di coesione e sostenibilità

Giornata Nazionale della Montagna, Tiziano Maffezzini: 'Dalla  Contemplazione  all’innovazione'  

Sondrio,  10  dicembre  -  Di  ritorno  da  Roma  anche  il  presidente  di  UNCEM  Lombardia,  Tiziano
Maffezzini
condivide alcune riflessioni sul vero significato della Giornata Nazionale della
Montagna celebrata ieri, giovedì 9 dicembre, al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella. Un appuntamento al quale Maffezzini non ha voluto mancare per portare la voce degli
oltre 200 amministratori iscritti all’Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani
Lombardia e delle 23 comunità montane presenti in regione. 

Quanto pesa la voce della Montagna? 
“Pesa o dovrebbe pesare sempre di più - spiega Maffezzini - se si pensa che in Italia sono 3.850,
su un totale di 7.904, i comuni montani per oltre 10 milioni di abitanti. I numeri, dunque, sono dalla
nostra  parte,  dalla  parte  di  chi  decide  di  vivere  e  lavorare  in  montagna,  in  aree  che,  come  tutti
sanno, sono tanto belle quanto fragili e problematiche da più punti di vista”. 

La Giornata Nazionale della Montagna opportunità o contemplazione di un modello
“romantico” da cartolina? 
“Senza dubbio un’opportunità! Se la sapremo cogliere tutti insieme. E’ importante che la voce della
Montagna  sia  giunta  a  Roma.  Rispetto  al  passato  le  cosiddette  “terre  alte”  stanno  uscendo
dall’anonimato iniziando ad ottenere la giusta considerazione. Sì, perché senza la Montagna, il suo
sviluppo  da  un  lato  e  la  sua  tutela  dell’altro,  anche  il  resto  del  Paese  si  troverebbe  in  gravi
difficoltà.  Un  dato  ormai  assodato  -  suffragato  da  studi,  ricerche  e  precise  proiezioni  -  compreso
ormai  da  tutti.  Preoccuparsi  ed  occuparsi  della  Montagna  diventa,  dunque,  un  tema  centrale  a
beneficio dell’intero sistema Paese”. 

E la politica? 
“La politica deve affrancarsi dai proclami, una fase che va archiviata, per lasciare spazio e nuove
energie  utili  al  raggiungimento  degli  obiettivi  individuati  e  dunque  delle  azioni  necessarie.  Un
esempio?  La  nuova  legge  sulla  montagna  che  contiene  principi  sacrosanti  -  dalla  scuola  alla
sanità, dalla fiscalità di vantaggio all’agricoltura ecc ecc. - deve essere assolutamente attuata per
colmare,  come  ha  invitato  a  fare  il  Presidente  Mattarella,  il  divario  tra  le  aree  urbane  e  quelle
interne e montane”. 

Quindi investire e programmare? 
“Assolutamente - prosegue Maffezzini - investire seriamente e con cognizione di causa guidati da
una  progettualità  condivisa.  In  tal  senso  diventa  fondamentale  il  ruolo  delle  Unioni  nazionali
comuni,  comunità  ed  enti  montani  dove  siedono  amministratori  preparati,  competenti  e  pronti  a
confrontarsi  nell’ottica  di  uno  sviluppo  armonico  e  globale  superando  quelle  logiche  di  campanile
che hanno segnato (negativamente) gli anni passati”. 

Sta per volgere al termine un altro anno (difficile), quale è il suo auspicio? 
“Mi rivolgo a tutti gli iscritti di UNCEM Lombardia, ai miei colleghi. Ci attende una sfida importante,
una  sfida  della  quale  siamo  responsabili  e  da  sempre  consapevoli:  dobbiamo,  insieme  allo  Stato,
continuare a lavorare perché la Montagna sia realmente “uno spazio pieno” di significati, di dignità
e si confermi quale modello vincente di sviluppo sostenibile. Sono terminati i tempi
dell'assistenzialismo  statale,  è  il  momento  di  impegnarsi  per  disegnare  nuovi  modelli  di  sviluppo,
coerenti  con  le  realtà  di  montagna.  E’  necessario  che  la  Montagna  si  faccia  sentire  e  venga
ascoltata con sempre maggior attenzione per evitare che le scelte cadano dall’alto rivelando tutta
la loro inadeguatezza. Come ha saggiamente ricordato ieri il nostro Presidente: “No
all'omologazione ma no anche alla contemplazione di ciò che è stato. È tempo di innovazione”.

Degno di nota