PROVERA: SICUREZZA E LEGALITÀ? PROVINCIA DI SONDRIO EX ISOLA FELICE

“Scippi +65% in un anno, furti nelle abitazioni +38,3%, rapine +38,9%, sempre in un anno, tra il 2005 e il 2006, a cui si aggiungono le risse e i ferimenti, sempre più frequenti, che vedono extracomunitari come responsabili. Sono le cifre a smentire le soporifere e rassicuranti affermazioni di chi non vuol vedere un rapidissimo degrado della qualità della vita di questa provincia. Un’isola felice che non c’è più. E’ recentissima la denuncia degli abitanti di Tirano e di Berbenno che non nascondono la loro paura dopo i furti a ripetizione nelle case. E non mi meraviglierei che dietro l’omicidio di Sacco ci sia la responsabilità di extracomunitari. Le dichiarazioni di chi riveste posizioni di rilievo tese a tranquillizzare la popolazione possono determinare una diminuzione del controllo sociale sui comportamenti illegali proprio nel momento in cui dovrebbe essere massima la collaborazione tra cittadino e forze dell’ordine.

Le percentuali di criminalità ormai elevatissime nelle grandi città non devono essere il riferimento per sminuire l’importanza di comportamenti illegali che sono in costante aumento nella nostra provincia, soprattutto da parte di cittadini stranieri ospiti a casa nostra. La parola d’ordine deve essere prevenzione accompagnata dalla rigorosa applicazione della legge e dalla severa repressione di atti che offendono il vivere civile e la laboriosità di questa terra. Delinquenti in galera e clandestini a casa loro. Ospitalità non significa apertura indiscriminata a tutti, ed in particolare un’accoglienza fatta di diritti e di doveri non può prescindere dalla disponibilità di un posto di lavoro.

Come presidente dell’Amministrazione Provinciale e come cittadino di questa provincia voglio che sia garantita la sicurezza soprattutto per le nostre donne e per gli anziani che vivono con angoscia una microcriminalità prepotente e vigliacca in particolare verso i più deboli. E’ folle e irresponsabile aprire le porte a individui nullafacenti, clandestini o no, che popolano le nostre strade, i nostri bar o le stazioni, anziché fabbriche o cantieri, e che campano di parassitismo, di sfruttamento o di illegalità. L’accoglienza verso chi vuole integrarsi, guadagnare onestamente il proprio pane e collaborare allo sviluppo della nostra terra, con il nostro rispetto e nell’osservanza delle nostre leggi, si deve accompagnare alla tolleranza zero nei confronti di chi calpesta con ingratitudine la nostra generosità e le nostre tradizioni, e con i suoi comportamenti criminali offende i propri connazionali che vengono spesso coinvolti in un giudizio generalizzato e ingiusto.

Le forze dell’ordine stanno svolgendo un compito straordinariamente efficace di investigazione e repressione che deve trovare il sostegno e la collaborazione di tutti i cittadini onesti. Non lasciamo soli Polizia e Carabinieri in un compito difficile a garanzia della nostra tranquillità. Ogni controllo effettuato sul territorio deve essere visto come un contributo alla nostra sicurezza e deve trovare la piena collaborazione del cittadino. Le istituzioni devono fare la loro parte chiedendo un rispetto puntiglioso delle norme esistenti e i parlamentari devono modificare leggi troppo spesso inattuabili o confuse che hanno fatto di questo Paese il ricettacolo della criminalità internazionale”.

CSP

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