A Piateda e a Roma la presentazione del libro "La stüa nella Rezia italiana" 12.2.10.40

23 e 25 febbraio

In collaborazione con il Comune, giovedì 23 febbraio presso la Mediateca comunale di Piateda, e con inizio alle ore 20.45, si terrà la presentazione del libro "La stüa nella Rezia italiana", edito dall'Accademia del pizzocchero di Teglio e da World Images di Sondrio. Una seconda presentazione del volume avrà luogo sabato 25 febbraio a Roma, a partire dalle ore 17, nella Sala Giovanni Paolo II in largo San Carlo al Corso n. 437. Oltre che dall'accademia, nella capitale l'organizzazione dell'evento si deve all'Associazione Famiglia valtellinesi a Roma, al BIM, al Credito Valtellinese e alla Pro Valtellina. Seguirà cocktail a base di prodotti tipici valtellinesi.

La "stüa" è il locale interamente rivestito in legno, tipico delle località alpine, il vero cuore della casa dove, fin dal Medioevo, la famiglia si riuniva ed era riscaldata dal calore proveniente dalla "pigna" in muratura, la stufa che solitamente veniva caricata nel locale attiguo.

Ormai quasi esaurita pure la seconda edizione, il volume è scritto in italiano con diversi testi tradotti in tedesco. Le bellissime fotografie di un centinaio di esempi di "stüa" all'interno del libro sono state scattate dall'apprezzato e noto fotografo Livio Piatta. L'opera si apre con la presentazione di Rezio Donchi, presidente dell'Accademia del pizzocchero di Teglio, e di Gianfranco Avella, già procuratore della Repubblica di Sondrio e socio onorario dell'accademia. Seguono i testi introduttivi del prof. Guido Scaramellini, coordinatore del volume, dell'architetto Dario Benetti e del prof. Remo Bracchi. La parte più cospicua del libro è rappresentata dai sette capitoli con una quindicina di esemplari di "stüa" ciascuno delle varie aree della Rezia di lingua italiana.

Gli autori dei capitoli sono, per la Valchiavenna, lo stesso Scaramellini e il prof. Leza Dosch, per la val Bregaglia svizzera i prof. Diego e Patrick Giovanoli, per il morbegnese l'architetto Cristian Copes, per il sondriese la prof. Augusta Corbellini, per il tiranese il prof. Gian Luigi Garbellini, per la val Poschiavo l'architetto Urbano Beti e il prof. Dario Monigatti e per il bormiese l'ingegnere Stefano Zazzi.

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