La Polizia di Stato ha parlato al femminile in un gran 8 marzo
Questo sì che è amore
La leggerezza dell’essere, votato al cielo, il profumo della vita incarnato nel fascino delle donne, l’estro armonico delle celesti melodie, la poesia liscivia dell’anima, in scena al Teatro Sociale gremito per uno stupefacente secondo atto di una spumeggiante serata all’insegna della Polizia di Stato che ha parlato al femminile in un 8 marzo indimenticabile vissuto dalla comunità con l’intensità di una grande famiglia. A reggere le fila dell’intreccio scenico che ha visto insieme alla Polizia di Stato, la Prefettura, la Provincia e il Comune di Sondrio, la grazia e l’eleganza di Ertilia Giordano, che ha rievocato le gesta della poderosa Banda della Polizia di Stato in un’apoteosi celebrativa che tra le sue prestigiose tappe ha visto proprio il cuore della città alpina di Sondrio. A raccogliere l’ovazione del pubblico, in proscenio, tutta la classe di un fuoriclasse come il Maestro Maurizio Billi. Un evento gioioso a suggello della campagna “Questo non è amore” contro la violenza di genere che ha visto come strenui alfieri il Questore Gerardo Acquaviva e il Prefetto di Sondrio Giuseppe Mario Scalia che per la Festa delle Donne ha rivolto loro un sentito omaggio: “L’amore deve incontrare l’amore, e se non ne fa esperienza, l’uomo rimane un essere incomprensibile a se stesso, la sua vita è priva di senso e quindi non può esprimere quei gesti, quelle parole, quei comportamenti gentili e cortesi nei confronti della donna”. Musica e poesia al quadrato con il coro valtellinese “D’Altro Canto” accompagnato da Antonello Flammia al piano e da Umberto Clementi al basso, con la direzione briosa di Gabriella Perfetto. Riconoscimenti ufficiali a grandi donne che illuminano la Valle con l’ineffabile dolcezza di Sorella Anna per il suo impegno silenzioso nella Piccola Opera di Traona, smarrita tra il sorriso festante di chi le si fa incontro, sopraffatto dal fascino di una bontà che si respira a pelle. E poi la fascinosa poesia di Adelina Della Bosca che ha conquistato l’uditorio con un lirismo ieratico che fa bene al cuore e quel sorriso che cattura l’anima dissipando ogni ombra. In cattedra poi un attore del calibro di Gerardo Placido, padrone incontrastato della scena in tre trascinanti interpretazioni dell’anima di Don Tonino Bello. E infine un vero florilegio lirico con la soprano Nunzia Santodirocco e il tenore Cristian Ricci, accompagnati al piano da Silvia Carta per un affascinante affresco canoro culminato nel “Brindisi” della “Traviata” e il delizioso bis di “Non ti scordar di me”. La lotta contro la violenza si vince solo con l’amore, la bellezza, la dolcezza dell’arte. E questa serata ne è la felice testimonianza.