Il sen. Crosio nella commissione per la tragedia della Moby Prince

Sergio Belintende, Carlo Ferrini e Giorgio Gianoli i tre valtellinesi vittime dell'incendio

Tragedia del traghetto Moby Prince: il senatore Crosio, nominato componente della neocostituita commissione d’inchiesta, ha partecipato nel pomeriggio di ieri alla prima riunione della commissione d’inchiesta sulla tragedia del traghetto Moby Prince (x), avvenuta nel 1991, che costò la vita a 140 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio, tra cui tre giovani valtellinesi: Sergio Belintende, Carlo Ferrini e Giorgio Gianoli. Il senatore Crosio è stato indicato dalla Lega Nord a far parte della commissione, formata da venti senatori e presieduta da Silvio Lai, chiamata a far luce sui numerosi punti ancora oscuri dell’incidente avvenuto al largo di Livorno a seguito della collisione fra il traghetto e una petroliera. «Ringrazio la Lega Nord per la fiducia che mi è stata accordata - dichiara il senatore Crosio -, cercherò di ripagarla lavorando con impegno e serietà. Sento la responsabilità dell’incarico poiché ci sono famiglie che, a distanza di oltre vent’anni dalla tragedia, attendono ancora delle risposte. Per il dramma che hanno vissuto e che continuano a vivere meritano il nostro rispetto e la promessa che faremo tutto quanto ci è possibile per giungere alla verità».

(x)  Il traghetto Moby Prince il 10 aprile del 1991 si avviò alle 22.03 da Livorno diretto a Olbia con a bordo i tre sub valtellinesi citati, altri 72 passeggeri e 65 membri dell'equipaggio. Nella fase di uscita dal porto, già scaricato il pilota, il traghetto andò a colpire la petroliera Agip Abruzzo, squarciando le pareti di una delle cisterne, la numero 7, nella quale si trovavano 2700 tonnellate di petrolio. I minuti e le ore successive sono una concatenazione di eventi disastrosi. Tutto storto con il risultato che delle 140 persone a bordo se ne salvò uno solo, un mozzo, che si aggrappò alla parte posteriore della nave lasciandosi andare in mare quando arrivarono due soccorritori con una nave che era ormai dappertutto un ferro rovente. Un calvario l'iter giudiziario, giusta la decisione di istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta e giusto l'inserimento in essa di un valtellinese pensando ai tre nostri convalligiani scomparsi e ai loro familiari cui rinnoviamo il cordoglio nostro e, pensiamo, di tutta la comunità.

 

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