IV Novembre, invito del Prefetto
Ricorrenza del 4 novembre. Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate - Invito rivolto agli educatori affinchè meditano insieme ai giovani studenti la poesia che qui di seguito viene riportata.
Il Prefetto, in occasione della ricorrenza del 4 novembre, ha formulato il seguente pensiero:
In tante parti della Terra risuonano grida di dolore, guerre infinite…Perché?
Soltanto e solamente l’onestà e la bontà d’animo ci portano a vivere quei valori fondamentali dell’Uomo che, ahimè vengono ancora oggi calpestati: l’uguaglianza e la solidarietà.
Se si è onesti si riesce a coltivare e sviluppare la solidarietà e quindi la pace del proprio cuore e degli altri cuori.
Piero Jahier, Tenente degli alpini, volontario nella prima guerra mondiale, fu un ufficiale onesto e devoto ai suoi soldati.
Dovere etico e sincerità sono stati gli ulteriori valori coltivati con cuore impavido, fino a toccare il cuore universale delle cose.
Purtroppo, la mancanza di valori nell’Uomo di oggi ci conduce ad affermare quanto è vero e crudo quel significato che il citato Tenente degli Alpini ha così mirabilmente e con profonda amarezza sviluppato nella sua crudele ed attuale poesia:
il titolo della poesia è “Domanda angosciosa che torna”
quando vi guardo e voi non potete sapere:
Perché alcuni son chiamati a lavorare e guadagnar sulla
guerra, e altri a morire?
Morire non ha equivalente di sacrificio; morire è un fatto assoluto.
Se la guerra ha un valore morale: rieducare alla salute, alla
mansuetudine, alla giustizia, attraverso il passaggio nella
pena della privazione e distruzione, perché sopra tutto
debbon portarne il peso questi che erano nella privazione e
mansuetudine, e non desideravano più che la salute?
Perché facevi onestamente tanti figliuoli
nostra forza, gloria d’Italia
più di tutti ne devi sacrificare.
Perché sei sano
buon sangue che cicatrizza presto
sempre abile a risoffrire.
Perché sei povero
ora che il denaro ridicolo
non compra più nulla
che vale più solo il lavoro del povero
che la vita è sospesa tra un raccolto e l’altro
e il tuo pane scuro è diventato a tutti pane
perché, santo popolo d’Italia,
perché più di tutti devi morire?
F.to IL PREFETTO
(Scalia)