L'ultimo saluto a Diego Pini, non un funerale ma un abbraccio

Come si pensava sono, siamo, arrivati in tanti, anzi in tantissimi per l'ultimo saluto a Diego Pini. Non solo sportivi. Autorità civili e sportive – fra queste va ricordato Petrucci ex Presidente del CONI attuale Presidente della FIP, la federazione del basket, perchè la grande passione di Diego era proprio questo sport -. Gli Alpini con le bandiere di vari Gruppi lungo i due lati della scalinata che porta all'altar maggiore. Molti/e sportivi/e in tenuta da gara. E gente, gente comune.
Quando siamo usciti di Chiesa, sorpresi nell'accorgerci come fossero passate quasi due ore con la celebrazione della Messa tradizionale in latino e con una sua particolare liturgia accompagnata dai canti e dall'organo, ci siamo chiesti, abbiamo chiesto a chi era vicino, se questo fosse un funerale. Per i credenti vale quanto aveva detto nell'omelia il parroco di Chiuro don Attilio Bianchi. Diego vive. Il dolore di chi resta è confortato dalla fede in quella vita nella quale poi a ciascuno toccherà di ricongiungersi.
Non era un funerale. Era un plebiscito di affetto nei confronti dei familiari. Era un plebiscito di compianto che si leggeva nei volti ed anche in qualche occhio un po' arrossato di giovani atlete. Era, per chi, al di là se ne segue o meno le pratiche esterne, si ritrova nei valori cristiani un plebiscito di fede. Non un funerale dunque ma un incontro corale la cui sintesi veniva dal comune sentire di chi era tra le navate o a Collegiata colma fuori sulla piazza. Una malinconia profonda, non tristezza, evocata da ricordi pur diversi dall'uno all'altro. Ricordava poi don Attilio, Padre spirituale di Diego, la vicenda dei caprioli che ogni mattina alle sei arrivavano davanti alla casa in montagna dove Diego aveva voluto trascorrere gli suoi ultimi giorni, quasi a salutare lui, nel suo letto. Quella mattina l'anticipo. In tanti caprioli, lì davanti, non alle sei ma alle quattro quasi avessero sentito il richiamo di una vita terrena che stava passando il testimone ad altra vita, eterea nel suo splendore e volessero dare il loro saluto prima di quel passaggio...
Ha trovato le parole giuste Don Attilio e non era facile per cui la sua omelia ha così potuto sciogliersi in un  abbraccio collettivo. Quale fosse, come fosse intenso questo abbraccio lo indica un significativo numero, quello delle visite che il nostro articolo dal titolo “Ci ha lasciati Diego Pini, grave perdita per lo sport valtellinese” ha registrato sino al momento in cui stiamo scrivendo: 6842 senza contare quelle del primo nostro articolo, quello della notizia e quello che esprimeva il cordoglio del Comitato lombardo della FIP. Un altro piccolo tassello di un mosaico del quale la consorte con i figli possono andare fieri.
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