IL 5 NOVEMBRE PER LA PACE IN UCRAINA

Riceviamo e pubblichiamo non senza far presente  che chi scrive fu fra i primissimi a intervenire con un articolo dal titolo "NO ALLE ARMI", che però dava una soluzione tale da non portare alcun vantaggio a Putin. (C'era anche la foto delle macerie a fianco del sottoscritto) (a.f.)
=========================================================================================================================================================================

Quel che abbiamo ricevuto:
IL 5 NOVEMBRE A ROMA PER LA PACE IN UCRAINA

Promossa dalla Coalizione Europe for Peace, sabato 5 novembre si terrà a Roma una manifestazione nazionale, la cui piattaforma, evidenziata in giallo, riportiamo di seguito. Ad essa parteciperà una folta delegazione dalla Valtellina e dalla Valchiavenna.

Obiettivo della nuova manifestazione, condiviso tra associazioni, sindacati e diverse forze politiche, chiedere ancora una volta che la forza delle armi, la guerra, ceda il passo alla forza della ragione, attraverso una Conferenza internazionale di Pace promossa dall’ONU che porti a un negoziato finalmente capace di porre fine alle violenze sofferte da tutte le popolazioni coinvolte e alle distruzioni materiali che il conflitto si sta lasciando dietro, giorno dopo giorno. Il tutto, aggravato dal rischio più volte paventato del ricorso alle armi nucleari, ultima deriva dell’escalation militare in atto.

L’invito a tutte/i è di contribuire a chiedere che le armi tacciano e che si alzi forte la domanda di pace, partecipando alla manifestazione di Roma e dando visibilità ai suoi contenuti sintetizzati nell’appello di convocazione ( https://sbilanciamoci.info/manifestazione-nazionale-il-5-novembre/).

Per chi non potrà andare a Roma, l’invito è di esporre – a partire dal 5 novembre - la bandiera della pace, facilmente reperibile presso diversi punti vendita della nostra provincia a cominciare dalle botteghe del commercio equo e solidale, dai balconi e dalle finestre delle proprie abitazioni ma anche dagli edifici istituzionali rappresentativi del nostro territorio e dei sentimenti di pace, largamente diffusi tra la popolazione.

Hanno aderito

    1. Alessandro Angius, segretario FILCAMS CGIL
    2. Ettore Armanasco, direttivo SPI CGIL
    3. Barbara Baldini, sindaco di Montagna in Valtellina
    4. Dorina Bera, circolo culturale Il Forno
    5. Gabriella Bertazzini, Agenzia per la Pace
    6. Sandro Bertini, segretario SPI CGIL
    7. Luciana Bettolatti, comitato prov.  ANPI
    8. Anna Cerfoglia, Restiamo Umani Valchiavenna
    9. Lucia Codurelli, già deputata
    10. Nicola Copes, circolo PRC Chiavenna
    11. Giovanni Curti, comitato prov. ANPI
    12. Bruno Di Giacomo Russo, presidente ACLI provinciali
    13. Simone Del Curto, Agenzia per la pace
    14. Marco Doria, per Il Contatto aps - circolo ARCI
    15. Marco Duca, referente Coop. Lotta all’emarginazione
    16. Marco Fachini, Articolo 3 aps
    17. Piero Farina, segreteria PRC
    18. Michele Fedele, del Consiglio provinciale CISL
    19. Davide Franzini, associazione Bambini nel mondo
    20. Pietro Gaburri, associazione culturale Il Ghirù
    21. Greta Ghidoni, attivista Morbegno
    22. Franco Gianasso, Archivio68sondrio
    23. Simona Giudice. Caritas Tirano
    24. Marisa Gualzetti, Archivio68sondrio
    25. Massimo Libera, segr. prov  PRC
    26. Giovanni Marchesi,  Caritas Tirano
    27. Marianna Marrocchi, Restiamo Umani Valchiavenna
    28. Ugo Mazza, Caritas Tirano
    29. Fausta Messa, direttrice ISSREC
    30. Fabio Panighetti, associazione Ad alta voce
    31. Cristian Pavioni, consigliere comunale Chiavenna
    32. Rosanna Piuselli, Assopacepalestina
    33. Augusta Pizzocri, comitato prov.  ANPI
    34. Bruno Pozzi, Assopacepalestina
    35. Valerio Putignano, presidente circolo ARCI 1000 papaveri  rossi
    36. Valerio Righini, per Alcantino GalleRighini
    37. Carlo Ruina, Archivio68sondrio
    38. Franco Saligari, sindaco di Mazzo in Valtellina
    39. Alberto Sandro, segretario FIOM CGIL
    40. Lorenzo Scaramellini, Restiamo Umani Valchiavenna
    41. Egidio Sertori, circolo culturale Il Forno
    42. Vincenzo Servile, segr.  prov. Sinistra Italiana
    43. Martina Simonini, coordinamento Acqua pubblica
    44. Sergio Spolini, comitato prov.  ANPI
    45. Maria Tomasi, Agenzia per la pace
    46. Fabrizio Tresoldi, segretario provinciale UIL
    47. Milena Valli, Agenzia per la pace
    48. Carlo Varenna, Caritas Grosio
    49. Guglielmo Zamboni, segretario Camera del  Lavoro CGIL
    50. Pierluigi Zenoni,  comitato prov.  ANPI
    51. Associazione Nonsolomerce – Chiavenna
    52. Gruppo Emergency Valchiavenna

Manifestazione nazionale a Roma il 5 novembre
La coalizione Europe For Peace annuncia la manifestazione nazionale a Roma per il 5 novembre per mettere al bando tutte le armi nucleari, in solidarietà con il popolo ucraino e con le vittime di tutte le guerre.
Mettiamo al bando tutte le armi nucleari. Solidarietà con il popolo ucraino e con le vittime di tutte le guerre. Con queste parole d’ordine la Coalizione Europe For Peace annuncia la manifestazione nazionale a Roma per la pace promossa dalla società civile per sabato 5 novembre.

L’ombra della guerra atomica si stende sul mondo
La minaccia nucleare incombe sul mondo. È responsabilità e dovere degli stati e dei popoli fermare questa follia. L’umanità ed il pianeta non possono accettare che le contese si risolvano con i conflitti armati. La guerra ha conseguenze globali: è la principale causa delle crisi alimentari mondiali, ancor più disastrose in Africa e Oriente, incide sul caro-vita, sulle fasce sociali più povere e deboli, determina scelte nefaste per il clima e la vita del pianeta. La guerra ingoia tutto e blocca la speranza di un avvenire più equo e sostenibile per le generazioni future.
Questa guerra va fermata subito
Condanniamo l’aggressore, rispettiamo la resistenza ucraina, ci impegniamo ad aiutare, sostenere, soccorrere il popolo ucraino, siamo a fianco delle vittime. Siamo con chi rifiuta la logica della guerra e sceglie la nonviolenza.
L’inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato nel cuore dell’Europa la guerra che si avvia a diventare un conflitto globale tra blocchi militari con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro dei popoli ucraino, russo e dell’Europa intera. Siamo vicini e solidali con la popolazione colpita, con i profughi, con i rifugiati costretti a fuggire, ad abbandonare le proprie case, il proprio lavoro, vittime di bombardamenti, violenze, discriminazioni, stupri, torture.
Questa guerra va fermata subito. Basta sofferenze. L’Italia, gli Stati membri dell’Unione Europea, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l’escalation e raggiungere l’immediato cessate il fuoco. È urgente lavorare ad una soluzione politica del conflitto, mettendo in campo tutte le risorse e i mezzi della diplomazia al fine di far prevalere il rispetto del diritto internazionale, portando al tavolo del negoziato i rappresentanti dei governi di Kiev e di Mosca, assieme a tutti gli attori necessari per trovare una pace giusta. Insieme con Papa Francesco diciamo:
“Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili”.
L’umanità ed il pianeta devono liberarsi dalla guerra.
Chiediamo al Segretario Generale delle Nazioni Unite di convocare urgentemente una Conferenza Internazionale per la pace, per ristabilire il rispetto del diritto internazionale, per garantire la sicurezza reciproca e impegnare tutti gli Stati ad eliminare le armi nucleari, ridurre la spesa militare in favore di investimenti per combattere le povertà e di finanziamenti per l’economia disarmata, per la transizione ecologica, per il lavoro dignitoso.
Occorre garantire la sicurezza condivisa.
Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna invece far vincere la pace, ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli.
L’Italia, la Costituzione, la società civile ripudiano la guerra. Insieme esigiamo che le nostre istituzioni assumano questa agenda di pace e si adoperino in ogni sede europea ed internazionale per la sua piena affermazione.

CESSATE IL FUOCO SUBITO, NEGOZIATO PER LA PACE! 
L’ONU convochi una Conferenza internazionale di pace
Mettiamo al bando tutte le armi nucleari

Ritrovo ore 12.00 – Piazza della Repubblica
Partenza corteo ore 13.00
Inizio interventi dal Palco ore 15.00 – Piazza San Giovanni in Laterano

L’ombra della guerra atomica si stende sul mondo.
Questa guerra va fermata subito.
L’umanità ed il pianeta devono liberarsi dalla guerra.
Occorre garantire la sicurezza condivisa.
L’Italia, la Costituzione, la società civile ripudiano la guerra.
Insieme esigiamo che le nostre istituzioni assumano questa agenda di pace e si adoperino in ogni sede europea ed internazionale per la sua piena affermazione.

INVITIAMO A PARTECIPARE ANCHE DALLA NOSTRA PROVINCIA
PER INFO:
Lorenzo Scaramellini – Chiavenna - 347 517 6733
Franco Gianasso – Sondrio – 349 215 6535
Maria Tomasi – Tirano – 345 591 2141

Degno di nota