COMITATO VALTELLINA, SÌ A VARIAZIONE DEL PIANO DI RICOSTRUZIONE

Via ad opere per 22 milioni di euro

Via ad opere per 22 milioni di euro e sbloccati i fondi di opere mai realizzate

Variazione del piano di ricostruzione e sviluppo della Valtellina con ridefinizione degli interventi, revocando quelli che, in base a criteri di efficienza, pur essendo programmati non sono mai partiti; attivazione di un tavolo tecnico che definisca e assicuri con modalità più rigorose i tempi di realizzazione degli interventi riprogrammati e di quelli ancora in corso; conferma del metodo di lavoro imperniato su dialogo con le istituzioni locali, partenariato e programmazione negoziata.

Queste le decisioni del Comitato di coordinamento istituzionale "Legge Valtellina", presieduto dal presidente della Regione, Roberto Formigoni e al quale hanno partecipato Fiorello Provera, presidente Provincia di Sondrio, Gildo De Gianni, vicepresidente Provincia di Sondrio, Patrizio Tambini, assessore Provincia di Como, Walter Milesi, assessore Provincia di Bergamo, Riccardo Minini, assessore Provincia di Brescia.

Il presidente Formigoni, illustrando la variazione di piano per riprogrammare le risorse finanziarie, ha sottolineato che il metodo utilizzato ha tenuto conto del fatto che "i lavori non ancora partiti, perché non si è arrivati a definire una fattibilità tecnico economica e un livello di progettazione accettabili che ne garantiscano la conclusione in tempi rapidi, devono essere necessariamente revocati".

La percentuale più alta delle risorse ancora da spendere riguarda la viabilità principale in provincia di Sondrio: il 10% delle risorse infatti relative al Piano di Ricostruzione e sviluppo saranno utilizzate per il nuovo tracciato della strada statale n. 38.

Per quanto riguarda le revoche relative alla Provincia di Bergamo, il Comitato ha deciso di dare 24 ore di tempo alla Provincia stessa di produrre le carte che documentino l'avvio del progetto dei lavori di sistemazione dell'ingresso della ex strada statale n. 470 all'area Falk nel Comune di Zogno; qualora non arrivasse, le risorse saranno revocate.

Un altro 10% dell'importo relativo al Piano di Difesa del suolo è destinato agli interventi relativi ai tre bacini prioritari (Val Pola, Tartano, Val Torreggio) che purtroppo hanno avuto ritardi nell'avvio lavori a causa di problemi con le autorizzazioni ministeriali alla VIA.

La legge speciale 102/90 con i suoi 1.200 milioni di euro di stanziamenti (700 dei quali destinati al Piano di Ricostruzione e sviluppo e oltre 500 destinati al Piano di difesa del suolo), è stato il primo e consistente passo, con il quale si è portato sostegno alle popolazioni colpite dalla eccezionale calamità del 1987.

"Nonostante le difficoltà incontrate nell'attuazione di questa legge, in parte dovute anche a procedure complesse - ha detto il presidente Formigoni - ricordo che, grazie ad un nostro emendamento alla legge finanziaria 2004, abbiamo semplificato la procedura per le variazioni di piano della stessa legge 102/90. E' stato così possibile effettuare una prima riprogrammazione delle risorse nel 2005 per 30 milioni di euro e possiamo ora procedere alla seconda variazione di piano per circa 22 milioni di euro".

"Siamo certamente soddisfatti per quanto è stato fino ad ora realizzato - ha concluso il presidente Formigoni - ma non possiamo ancora dire, dopo 20 anni, di avere concluso definitivamente quanto programmato. Ad oggi, infatti, l'avanzamento complessivo delle opere supera la quota del 70%. Ciò deve spronarci a chiudere tutte le attività ancora in corso il più presto possibile".

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