IL LIONS SONDRIO HOST HA COMPIUTO 50 ANNI
La cinquantesima “CHARTER NIGHT”, del Lions Sondrio Host è stata celebrata giovedì 22 nelle ex cantine Enologica presenti Autorità civili e sionistiche. E’ stato consegnato il Lions d’Oro a Giuliano Zuccoli e la Melvin Jones ad Aldo Vaccari (a Flaminio Benetti la Melvin Jones del distretto. Nella Festa Patronale dei SS. Gervasio e Protasio, lo scorso 19 giugno é stato inoltre presentato il server di quest'anno, il restauro della lunetta del Caimi sopra il portale della facciata della Chiesa Collegiata di Sondrio. Distribuito anche il volume predisposto per il 50°, ma di questo e della serata si parlerà successivamente. Pubblichiamo invece, in quanto significativo, il discorso del Presidente Stefano Tirinzoni:
“Cari soci Lions, cari amici invitati,
questa sera celebriamo la nostra cinquantesima Charter Night, ricordiamo cioè la consegna della carta istitutiva del nostro club che venne concessa dalla casa madre americana proprio la notte del 22 giugno 1957, nello storico meeting tenuto a Chiesa in Valmalenco e presieduto da Guiscardo Guicciardi.
Cinquanta… tanti sono gli anni trascorsi da quando nell’estate del 1956 il farmacista Gianantonio Tremonti si fece promotore della costituzione del primo Lions Club fra le valli dell’Adda e della Mera.
Il nostro Club, sponsorizzato dal Lions Club di Como, ha il merito di aver introdotto e diffuso il Lionismo ed i suoi scopi in Valtellina, in Valchiavenna e nell’alto Lario e di aver patrocinato la nascita di ben sei Club: Chiavenna, Menaggio, Bormio, Morbegno, Tellino e Sondrio Masegra. I ventinove soci che fondarono il Lions Club Sondrio, e ne è buon testimonio il nostro Presidente Onorario Corrado Merizzi, ebbero dunque una felice intuizione nel credere che le idealità dell’americano Melvin Jones, che già nel 1917 sostenne che “non si può andar lontani finché non si fa qualcosa per qualcun altro”, potessero applicarsi anche nelle Alpi e si impegnarono fortemente in una intensa opera di proselitismo; e così oggi possiamo contare su oltre duecentoventi soci Lions nella nostra provincia e cogliere i frutti di una azione diffusa ed incisiva nella nostra realtà territoriale e sociale.
Appartenere alla grande famiglia della “International Association of Lions Clubs” è per tutti noi motivo di orgoglio; sentirci in comunità di intenti con oltre un 1.350.000 soci Lions, organizzati in 45.000 club, distribuiti in 197 nazioni ci pone in una dimensione che rilancia il nostro localismo nella globalità del mondo intero.
Ci sentiamo, per fare l’esempio più eclatante, parte attiva di una missione di straordinaria portata planetaria come quella del “Sight First”, che grazie ai fondi raccolti ed alla azione dei Lions ha consentito di prevenire la perdita della vista a oltre 24.000.000 milioni di persone ed ha permesso di restituire il dono della vista ad altre 4.600.000 persone, grazie agli interventi di cataratta.
Per non dire del “ Libro Parlato Lions”, una iniziativa tutta italiana che vede coinvolti i club che operano nel Bel Paese e che ha il merito di aver costituito una grande audio-biblioteca di ben settemila libri, sonorizzati su cassette, CD rom ed ora disponibili anche sul web, a disposizione gratuita dei non vedenti e finalizzata a garantire anche a questi cittadini sfortunati la possibilità di una buona lettura tramite un buon ascolto ed un accesso facilitato alla cultura.
E per venire alla dimensione locale non posso non rilevare come i tanti “service” , che il nostro sodalizio ha sviluppato in questi cinquant’anni, non solo hanno lasciato un segno importante nella società civile e nella vita cittadina, ma hanno anche sovente costituito un momento di stimolo all’avvio ed al compimento di rilevanti iniziative a favore del nostro territorio e dei suoi abitanti; basta scorrere il lungo elenco dei “service” per notare che iniziative come il Telesoccorso, i cani guida per i non vedenti, le molte donazioni di strutture ed apparecchiature sanitarie, abbiano inciso nel campo dell’assistenza socio-sanitaria e come i molti interventi nel campo dei beni culturali, i restauri della Cappella dei dodici Apostoli e della Cappella dell’Annunziata ad esempio e di svariate altre opere d’arte pittorica e scultorea, buon ultimo l’affresco parietale della Chiesa Collegiata di Sondrio, abbiano richiamato l’attenzione della più vasta comunità sulla necessità di conservare i tesori dell’arte e della architettura, che sono testimonianza della nostra cultura e simboli della nostra identità. In tanti casi i nostri “service” si sono caratterizzati per la capacità di coinvolgimento di altre istituzioni e di enti pubblici consentendo di concentrare su iniziative concrete tanti contributi, talvolta anche piccoli, e di ottenere così importanti e condivisi risultati.
Il service del cinquantenario abbiamo voluto che avesse un carattere emblematico e così ci siamo occupati di restaurare l’affresco di Antonio Caimi raffigurante “ La Madonna con il Bambino fra i Santi Gervasio e Protasio” che campeggia sulla facciata della Chiesa Collegiata di Sondrio; un ottima opera pittorica, degradata dalle offese del tempo e del clima e purtroppo un poco negletta, che siamo riusciti a riconsegnare alla comunità cattolica ed alla cultura della città tutta nella sua suggestione religiosa ed artistica; un grazie dobbiamo ad Anna Triberti che ha curato il difficile restauro ed al Dott. Mario Poletti, titolare della Impresa Edilpol, che ha offerto il ponteggio.
Ma in quest’anno abbiamo anche devoluto contributi alla campagna mondiale del Sight First 2, e all’arredamento del Day Hospital del reparto di Oncologia dell’Ospedale di Sondrio (grazie alle famiglie dei nostri soci recentemente scomparsi Gino Azzola, Salvatore Bonomo, Franco Carini, Pietro Cisi, Giuseppe Ferrazzi, Carmelo Guadagnino, Amedeo Leone, Santino Mainoli, Giovan Battista Marcassoli.; contributi abbiamo dato anche per l’acquisto di un ecografo portatile per il reparto di Nefrologia dell’Ospedale di Sondrio, per la donazione alla Caritas dell’Alta Valle di un pulmino per il trasporto dei bambini disabili, ed oggi consegnamo infine anche un contributo al nostro club gemello di Nazareth per l’acquisto di un apparecchio medico per il loro Ospedale.
Riconoscere il merito dei cittadini migliori ed in parte sfatare il detto latino del “nemo profeta in patria” è il senso più profondo del Premio “Lions d’oro”, con il quale si è voluto additare alla considerazione della cittadinanza quelle personalità valtellinesi che si sono particolarmente distinte per l’importanza delle iniziative e per la fama meritata e che hanno onorato in modo straordinario il nome di Sondrio e della sua provincia in Italia e nel mondo; l’Albo dei Lions d’oro conta fra i suoi iscritti personalità come, solo per citarne alcuni di quelli che non sono più fra noi, Alfredo Corti, Pierluigi Nervi, Albino Garzetti, Arturo Umberto Illia, Pasquale Saraceno, Mario Negri, Don Egidio Viganò, Giuseppe Fojanini, Gian Luigi Rondi, Gritzko Mascioni; valtellinesi che si sono fatti onore nel campo del valore, delle lettere, delle scienze, delle arti, della tecnica e del lavoro e che hanno sempre conservato un legame con la loro terra di origine, che, grazie al Lions, non si è dimenticata di loro .E questa sera, alla presenza dei Lions d’oro Don Remo Bracchi e del mitico Achille Compagnoni conferiremo questo riconoscimento ad un altro valtellinese, che si è fatto onore in Italia e in Europa, a Giuliano Zuccoli.
L’attenzione a promuovere gli scritti letterari ed in particolare la poesia è un altro fiore all’occhiello del nostro Club; il Concorso biennale di letteratura intitolato al Lions Renzo Sertoli Salis, che ha già conosciuto ben cinque edizioni, vede il nostro sodalizio nel ruolo di ideatore e di promotore; una iniziativa che, oltre al merito di aver richiamato, in un epoca così segnata dalla materialità, l’attenzione di un vasto pubblico sull’importanza della creazione poetica, come bellezza della forma delle parole disposte in versi, ha la singolarità di essersi qualificato e distinto nello scenario dei premi internazionali di letteratura per aver promosso l’incontro dei poeti vincitori con gli studenti degli Istituti superiori valtellinesi, dando un concreto contributo alla diffusione della poesia fra i giovani.
Per ricordare i cinquant’anni trascorsi abbiamo deciso di dare alle stampe una pubblicazione; il legame con il territorio e con la società civile sono sempre stati alla base della nostra attività lionistica, e quindi, nel momento in cui ci siamo proposti di raccontare la storia del nostro Lions Club, ci siamo accorti che non era possibile non raccontare anche la storia della nostra città.
Questa pubblicazione, che fra poco vi sarà distribuita, assolve al compito di ricordare la vita ed il cammino del Club e dei suoi soci nello scorcio dell’ultimo mezzo secolo, avendo cura di associarli alle vicende della vita della Città di Sondrio e della Valtellina; dunque vita del Lions Club e vita della Città si intrecciano e si completano, anche grazie all’azione dei tanti soci Lions che si sono distinti, con il loro operare nelle imprese, nelle professioni, nelle istituzioni civili e sociali, per aver partecipato alla vita della città e per essersi assunti anche importanti incarichi nella amministrazione della cosa pubblica.
Ricostruire la storia del nostro Lions, e ben lo sanno i soci Alberto Frizziero, Angelo Schena, Claudio Marcassoli, Fausto Caslini, Flaminio Benetti, che, con Guido Margiotta, hanno costituito la apposita commissione editoriale, non è stata un’impresa facile; se vi siamo riusciti il merito lo si deve in grande misura ai redattori del nostro notiziario, a Renzo Sertoli Salis ed a Giovan Battista Marcassoli, che diligentemente e con completezza, anno dopo anno, narrarono e commentarono le riunioni, le attività ed i “service” del nostro Club lasciandone in tal modo duratura memoria.
Ma se questa pubblicazione ha visto le stampe lo dobbiamo innanzi tutto al socio Guido Margiotta che l‘ha ideata e l’ha fortemente voluta, e che (e lo dico credetemi con tanta tristezza nel cuore) purtroppo non ha fatto a tempo a vederla conclusa, e poi al giornalista Paolo Valenti, che è autore del piacevole testo e redattore dell’intera opera; un grato elogio dobbiamo anche al designer Leo Guerra, che ha ideato la bella copertina ed ha curato la impostazione grafica; ed un grazie anche alla tipografia del socio Attilio Ramponi per la stampa accurata.
“La bellezza di servire”.
Con questo motto ho voluto contrassegnare la mia presidenza dell’anno lionistico 2005-2006, intendendo associare i temi della “bellezza” e del “we serve” come leitmotiv dell’anno nel quale ricorreva il cinquantenario della fondazione del Club.
E “La bellezza di servire” è stato scelto anche come titolo della pubblicazione del cinquantennale della fondazione del Club; cercare e scoprire la bellezza in ogni cosa ed occasione significa disporsi con l’animo al positivo ed i nostri “service” si sono sempre collocati nella sfera delle azioni di bontà, nel campo del buono; come ci hanno insegnato gli antichi pensatori greci, fondatori delle radici della cultura e della civiltà occidentale, ciò che è buono è anche bello, o meglio ciò che è bello è anche buono (kalos kai agathos), e dunque questo indissolubile legame si è perpetuato nel nostro agire e si può sintetizzare nel termine “bellezza”, che abbiamo voluto porre al centro di questa rievocazione, nella convinzione che la continua ricerca della bellezza ci potrà essere utile nell’affrontare le sfide della modernità, così faconda di dubbi, inquietudini ed incertezze.
L’augurio, che voglio formulare a conclusione di questo mio indirizzo celebrativo, è che il nostro Lions Club Sondrio Host sia capace di dare un futuro al suo passato nel segno della continuità nella positività e che le parole che scandiscono l’acronimo LIONS, Liberty – Intelligence – Our – Nation’s - Safety, siano sempre al vertice della nostra attenzione e delle nostre aspirazioni, perché gli universali valori della Libertà, dell’Intelligenza, della Comprensione e della Sicurezza della nostra Nazione nella Pace si impongano e segnino positivamente lo scorrere delle nostre vite ed il futuro dei nostri figli.
Auguri caro Lions Club Sondrio Host!
Continua il tuo cammino nella bellezza di servire!
Stefano Tirinzoni, Presidente