VALTELLINESI SUL K2

K2 2004 ? 50 anni dopo - Anche il Ministro Alemanno della partita - Agostino Da Polenza Guida della spedizione - Prima sull'Everest, poi sul K2 - 33 alpinisti, ben sei dei quali valtellinesi


K2 2004 – 50 anni dopo


Alle ore 18 del 31 luglio 1954 Lino Lacedelli e Achille
Compagnoni sotto

la guida di Ardito Desio e con il supporto dei loro compagni di
spedizione

raggiungevano, primi uomini nella storia, gli 8611 metri della
vetta del

K2, la seconda cima della Terra. A cinquant’anni di distanza,
gli italiani

vogliono tornare in vetta e si apprestano a farlo con una
spedizione,

denominata “K2 2004 – Cinquant’anni dopo”, che non si limiterà a
ripetere
quella storica impresa… Spedizione "K2 2004 - 50 anni dopo"
che riproporrà in chiave
moderna i
valori e le sfide di quella grande avventura:

- realizzando un risultato alpinistico e sportivo di alto
livello

nell'ambito di una spedizione tradizionale

- portando a compimento un ambizioso programma di ricerca
scientifica nei
settori delle scienze della terra e della medicina

- conducendo una spedizione "eco-compatibile" attraverso una
logistica e

l'utilizzo di materiali e tecnologie rispettosi dell'ambiente

- contribuendo allo sviluppo d'iniziative di solidarietà e di
cooperazione

in favore delle popolazioni locali



Anche il Ministro
Alemanno della partita


Il ministro delle Politiche agricole e forestali, Gianni
Alemanno, sarà il

capo spedizione onorario del progetto “K2 2004 – Cinquant’anni
dopo” e per
l’occasione sarà al campo base sud del K2, percorrendo anche
alcuni tratti
della storica via dello Sperone Bruzzi partendo dal campo base
situato a
quota 5000.

Ecco una significativa dichiarazione del ministro “La splendida
avventura

del 1954 ha segnato profondamente anche la mia passione per la
montagna e
per l’alpinismo, a mezzo secolo di distanza resta più che mai
vivo dentro
di me l’orgoglio per quanto realizzarono gli scalatori e i
ricercatori
guidatio da Ardito Desio. Del resto la conquista del K2 è tra le
maggiori
imprese italiane del secolo scorso e guadagnò al nostro Paese

considerazione e ammirazione, divenendo uno dei simboli della
rinascita

italiana del dopoguerra.



Agostino Da Polenza
Guida della spedizione


A guidare sul campo la squadra della duplice spedizione del
cinquantenario
sarà invece Agostino Da Polenza, 48 anni, legato alla montagna
in generale
e al mondo himalayano in particolare, da un amore sconfinato.
Quella che
ha messo in cantiere è la sua quarta spedizione al K2.

Nel 1983 Agostino contribuisce ad organizzare e a dirigere la
prima

spedizione italiana allo spigolo nord, il versante più nascosto
e
difficile del K2. Il 31 luglio con Josef Raconcaj raggiunge la
vetta.
Torna al K2 da capo spedizione dopo tre anni nell’ambito del
progetto
“Quota 8000” e, sempre da capo spedizione Agostino torna al
campo base per
la terza volta nel 1996 con i Ragni di Lecco per celebrare il
loro 50°
anniversario.



Prima
sull'Everest, poi sul K2


Sono complessivamente 33 gli alpinisti che prenderanno parte al
progetto
“K2 2004 – 50 anni dopo”, che prevede in primavera l’ascesa
all’Everest e
poi, in estate, quella al K2 dai due versanti: Nord e Sperone
degli
Abruzzi (Sud).

Lo Sperone Abruzzi è il tracciato più seguito per raggiungere la
vetta del

K2. Sebbene sia considerato come la “via normale” della montagna
lo

Sperone non è affatto un itinerario semplice: diversi passaggi
chiave

segnano i 3300 metri di dislivello dell’itinerario, che si
sviluppa con un

percorso molto esposto e battuto dai venti che incalzano fra il
K2 e il
Broad Peak.

Lo spigolo Nord, dal versante cinese è invece un grandioso ed
elegante

sperone di oltre 4000 metri di sviluppo. Percorso per la prima
volta nel

1982 da una spedizione giapponese guidata da I. Shinkai è forse
la più

accattivante via della catena himalayana.



33 alpinisti, ben
sei dei quali valtellinesi

Della spedizione faranno parte alpinisti provenienti da tutta
Italia (non

solo dall’arco alpino) e anche due donne (assenti allora): la
presenza

femminile nelle spedizioni è una realtà ormai da anni.

La squadra sarà composta da:

- Membri dell’Alpine Club of Pakistan

- Guide Alpine valdostane,

- Ragni della Grignetta,

- Guide Alpine e alpinisti valtellinesi,

- Guide Alpine e alpinisti bergamaschi e bresciani,

- Guide Alpine e alpinisti bellunesi,

- Catores della Val Gardena,

- Guide Alpine e alpinisti friulani,

- Guide Alpine e alpinisti abruzzesi e laziali.

Ecco i nomi degli alpinisti italiani:
-
Gruppo dei valtellinesi:

Adriano Greco, Marco Confortola, Michele Compagnoni, Enrico Lazzeri, Paolo
Confortola, Ugo Giacomelli.


-
Gruppo Ragni di Lecco:

Daniele Bernasconi; Mario Panzeri; Giulio Maggioni

-
Bergamaschi e bresciani:

Mario Morelli; Nadia Tiraboschi; Silvio Mondinelli (finanziere)

-
Veneti:

Soro Dorotei; Giuliano De Marchi;

-
Centro Italia:

Marco Forcatura; Giampaolo Gioia; Leandro Giannangeli; Stefano
Zavka;

Agostino Cittadini;

-
Valdostani:

Paolo Comune; Claudio Bastrentaz; Sergio Minoggio; Alessandro
Mario Busca
(alpino); Massimo Farina (alpino)

-
Tarvisiani:

Nives Meroi; Romano Benet (forestale); Fabio Agostinis; Luca
Vuerich;

-
Gruppo Catores Val Gardena:

Karl Unterkircher; Adam Holzknecht; Hubert Moroder

-
Trentino:

Walter Nones (carabiniere)


Certo, è impossibile raccogliere in un unico gruppo i
rappresentanti di

tutte le realtà del nostro alpinismo, ma, mettere insieme chi è
nato sotto

ghiacciai del Monte Bianco con chi è cresciuto fra le pareti
dolomitiche

della Carnia, chi ha mosso i primi passi fra le valli delle
Orobie con chi

è abituato a guardare i due mari dalla cima del Gran Sasso, ci
dà la

speranza di poter avere idealmente accanto a noi tutti gli
italiani e di

poterli portare fin sulla cima del K2.
Montagna.org


Gds - 20 II 04 -
www.gazzettadisondrio.it

Montagna.org
Degno di nota