A proposito della polemica sondriese sul Centro di protezione Civile

"CPE, RIESPLODE LA POLEMICA - LA PIASTRA RISCHIA DI FARE LA
FINE DI NEW ORLEANS" titolano i settimanali del 1ottobre 2005
illuminandoci sulla querelle che oppone una manciata di
cittadini, pardon, di un Comitato verso il ventilato
progetto di realizzare il Centro Polifunzionale delle
Emergenze nelle adiacenze della caserma dei VV.FF. alla
Piastra.

Già quel soggetto "Comitato Civico per la difesa del
territorio e della qualità della vita" mi fa grattare.

La mia indole selvatica genera sempre diffidenze verso i
parolai, i dotti, i sapientoni che vogliono insegnare a
vivere scuotendo le masse assorte nel proprio lavoro.

Ma sono alcune argomentazioni addotte a squalificare la
scelta dell'Amministrazione che mi scatena una sorta di
orticaria pruriginosa.

Circa le alternative all'ubicazione del CPE possono essere
verosimili altre soluzioni, possono essere invocati riesami
del progetto con qualche miglioria logistica, ma quello che
proprio non stanno in piedi sono le osservazioni "a difesa
del territorio".


I pericoli dell'esondazione dell'Adda?

Ma quando mai si sono preoccupati i residenti se dai palloni
del tennis, ai depositi dei petroli-derivati, al sexyshop,
ai gumatt, alle attività artigianali....... vi è tutto un
costruito ben più a rischio di finire nella pucia e nella
palta che i pompieri - che tra l'altro sanno fare
ottimamente il proprio lavoro di andarli a togliere la gente
da lì - ed adesso, fulminati da questi lungimiranti
predicatori, si vuole impedire una struttura complementare
proprio ai pompieri stessi che per le emergenze si spendono
tutti i giorni dell'anno, feste comprese.

Se l'Adda uscisse come sa fare quando s'incazza, sarebbe una
benedizione.

Farebbe sparire le baracche, le brutture ed i merdai che
chiunque passa in tangenziale osserva con un magone che
strozza la gola.

Il turista che passa di lì vede ortibaraccati, tralicci,
discariche ed incolto, le griffate torri della Piastra,
spesso sente fetori nauseabondi, e solo all'orizzonte vede
montagne superbe delle quali Sondrio dovrebbe ricordarsi di
essere il capoluogo.


Capitale delle Alpi, Merano della Valtellina,....le Ramblas
come a Barcellona, vette di fantasia da stordire anche gli
urbanisti più affermati.

La realtà, se la si vuol vedere, è sotto gli occhi di tutti,
sondriesi e non.

Altra osservazione del Comitato CTT " quella è l'unica zona
rimasta libera dal cemento..." già, ma a est dei pompieri si
presentano meglio le ordinate palazzine costruite ed in fase
di ultimazione o sono più gradevoli i cumuli di ruera, le
favelas negli orti o la "foresta fluviale" (per dirla alla
Beccalossi) che invade anche la tangenziale?

All'apice delle motivazioni, sempre i comunicatori del CTT
dicono "nella zona c'è densità elevata di popolazione, che
verrebbe privata di un altra fetta cospicua di verde e che
l'opera ivi installata determinerebbe SCADIMENTO DELLA
QUALITA' DELLA VITA SOTTO L'ASPETTO DELLA SALUTE".

Misericordia, l'orticaria mi devasta!

La fetta di verde sarebbe tale se questi volonterosi del
comitato usassero periodicamente falci, forbici, rastrelli,
carriole e molto olio di gomito e imitassero i volontari
della Protezione Civile e gli alpini che operano
gratuitamente per l'ambiente e la collettività.

Lo scadimento della qualità della vita, a mio avviso, tocca
un punto morto quando il buonsenso delle persone è soffocato
dai pifferai, di piazza o mediatici che siano, e la gente
non sa più cosa vuole e dà retta alle baggianate più
demenziali. Vanna Marchi docet.

Meno male che Sondrio ospita e promuove Sondriofestival, ora
alla 19° edizione; almeno lì gli animali danno spettacolo!

con la consueta stima per la GAZZETTADISONDRIO,
il valdambrin
"Il Valdambrin"


PS Pare che nel 1987 ci sia stata
un'alluvione, e nenanche nodesta. Diciamo almeno centenaria
ma più proprio sarebbe il definirla millenaria.

Anche con il buco dell'ozono é difficile pensare che ne
venga una peggiore. E in quella zona cosa é successo nel
1987? Niente.

Null'altro da aggiungere. Quelli del Comitato ci ragionino
su. (NdR)



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