Natale, Capodanno, Epifania di Valtellina - Piccoli capolavori di Natale

L'attesa del Natale - I presepi nelle contrade - I presepi viventi - Il marcù da Natal a Poschiavo - Le fiaccolate di San Silvestro - L'Epifania - Il dolce delle Festività


L'ATTESA DEL NATALE


Ancora oggi in Valtellina il S. Natale è atteso con lo stesso
spirito in ogni località; nelle piazze, nelle contrade più
caratteristiche dei paesi e dei borghi, nei giardini, a
fondovalle o in alta montagna, un po’ ovunque, vengono allestiti
suggestivi ed originali presepi, affiancati qua e là ad alberi
ben addobbati, legando con fili invisibili il presente ad un
mondo antico tanto più semplice e genuino, in un’atmosfera di
poetiche usanze. I presepi, viventi e no, si intrecciano in
Valle a un patrimonio artistico raffigurante la Natività,
accuratamente conservato, opera di pittori e scultori lombardi,
di artisti locali, di famiglie di artisti e di intagliatori
provenienti anche dal Trentino, che, nel corso dei secoli,
lavorarono in Valtellina, mentre dal Nord scendevano influssi
della cultura germanica. Ci restano, a testimonianza di una
larga diffusione culturale alpina, dalla zona ladina, a quella
bavarese, tirolese e trentina, le loro opere, frutto di un’arte
che, forse, non è giusto considerare minore e, fra queste, le
Natività, gli Annunci ai Pastori e le Adorazioni dei Magi
guardano dall’infinito susseguirsi di chiese e chiesette, erette
nel corso dei secoli a baluardo della cristianità e della fede
cattolica. Sono, per citarne solo alcune, la Natività e
l’Adorazione dei Magi nella settecentesca chiesa di Civo sul
pendìo della Costiera dei Cèch; la Natività di Andrea De
Passeris (affresco del 1511) e la vetratina sempre con la
nascita di Gesù risalente agli inizi del XVI sec., attribuita
allo stesso De Passeris, nel Santuario della Madonna della
Sassella alle porte di Sondrio; la Natività di Fermo Stella da
Caravaggio (1530) nella Chiesa della Natività della Vergine a
Torre S. Maria, in Valmalenco; i rilievi del parapetto
dell’organo del Santuario della B.V. di Tirano che rappresentano
l’Adorazione dei Pastori, l’Adorazione dei Magi e la
Circoncisione, opera di G.B. Salmoiraghi, legnanese di nascita,
al quale i lavori furono commissionati nel 1638.

Anche i presepi del giorno d’oggi sono, dal canto loro, piccoli
capolavori, sintesi di passione e tecnica, frutto della
proverbiale sapienza artigianale delle genti di montagna;
rappresentano il fulcro attorno al quale far ruotare iniziative
e manifestazioni nell’attesa di festeggiare il Natale, il
Capodanno e l’Epifania in un’atmosfera di profonda intimità,
perché anche in Valtellina vale il detto “a Natal ugnùn al so
casal” (altra versione per “a Natale con i tuoi, a Pasqua con
chi vuoi”).


I PRESEPI
NELLE CONTRADE


Il “Paese dei Presepi” per eccellenza è in provincia di Sondrio
Talamona, in Bassa Valtellina, nei pressi di Morbegno, un vero e
proprio incanto per creare la magìa del Natale.

Si tratta di una quindicina di presepi, dovuti all’impegno e
alla dedizione degli abitanti che, per settimane, si attivano,
ciascuno secondo il proprio estro, nell’allestimento di questi
piccoli capolavori, posizionandoli ad arte, nel mese di
dicembre, negli angoli caratteristici del paese. Il più
coreografico è quello nel greto del torrente Roncaiola. Con la
neve, magari di sera, il tutto diventa ancor più suggestivo.
Solitamente, per riscaldarsi dopo la visita, vengono distribuiti
vin brulé e caldarroste. A corollario dell’iniziativa vengono
organizzati mostre, concerti bandistici, manifestazioni
religiose e serate tradizionali.

Per informazioni si può contattare il Comune di Talamona (tel.
0342 670703 – fax 0342 671488 –e-mail: actalamona@provincia.so.it).

Anche nel centro storico di Bormio e nelle contrade di Chiesa in
Valmalenco e Tirano vengono allestiti ogni Natale caratteristici
presepi, che meritano di essere visitati.

Nell’Oratorio annesso al Santuario di San Luigi di Sazzo, in
Comune di Ponte in Valtellina, si trova il “Presepe
Valtellinese” (permanente), preziosa opera del maestro Giuseppe
Tavelli, con scene della vita contadina della Valle.


I PRESEPI
VIVENTI


Presepi viventi sono rappresentati la sera della Vigilia in vari
paesi della Valtellina:

? a Sondrio, in fraz. Triangia con una suggestiva
rappresentazione della Natività e una processione accompagnata
dalla Banda Cittadina C. Pedretti che, per l’occasione, indossa
costumi tradizionali ripresi da antichi testi; al termine della
manifestazione panettone e vin brulé per tutti;

? a Caspoggio, in Valmalenco, nel vecchio nucleo del paese, la
caratteristica “Trona”, con costumi antichi e accompagnamento di
canti corali; la rappresentazione viene ripetuta il 6 gennaio;

? a Lanzada, in frazione Vetto, tipica località rurale della
Valmalenco, che diventa tutta un grande presepe; anche questa
rappresentazione viene ripetuta il 6 gennaio;

? a Gerola Alta, nelle vicinanze di Morbegno: di fronte alla
chiesa prende vita un piccolo mondo antico: pastori, casari
occupati nella lavorazione del burro e del formaggio, lavandaie
alle prese con sapone e spazzola…Dopo la S. Messa, attorno al
grande falò, gli abitanti del paese distribuiscono, tra canti
tradizionali, salsicce e vin brulé.


IL MARCU’ DA
NATAL a POSCHIAVO


Poschiavo, a pochi chilometri da Tirano in territorio svizzero (Canton
Grigioni), è località di villeggiatura attenta a mantenere vive
storia, arte e tradizioni. Domenica 21 dicembre 2003, dalle ore
13.00 alle ore 17.00, si terrà nella Piazza Comunale del paese,
addobbata a festa, il Mercato di Natale (Marcù da Natal), dove
si possono trovare decorazioni natalizie, prodotti tipici e
dell’artigianato poschiavino e tante idee tutte nuove per i
regali di Natale. Si potranno inoltre assaggiare caldarroste e
vin brulé, dolci e…tante altre sorprese in una coinvolgente
atmosfera prenatalizia.


LE FIACCOLATE
DI SAN SILVESTRO


Nelle stazioni sciistiche e di villeggiatura invernale della
provincia si tengono, la notte di San Silvestro, le suggestive
fiaccolate dei maestri di sci, che scendono dai fianchi delle
montagne sulle candide piste. E, dappertutto, in ristoranti,
trattorie e ritrovi, i tradizionali cenoni: ce ne sono per tutte
le tasche e tutti, se lo vogliono, possono attendere l’ingresso
del nuovo anno in allegria. Il proverbio recita infatti: “da
Natàl a Epifania se fa minga economia” (da Natale all’Epifania,
non si fa economia).


L’EPIFANIA

All’Epifania, che “tütt i fést i a porta via” (porta via tutte
le feste) è legata, soprattutto in Alta Valtellina, e scendendo
per la Valle sino alla zona intorno a Tirano, un’altra usanza
del tempo andato, quella del “Gabinàt”. Deriva dal tedesco
“Gabennacht” (notte dei doni) ed è un’esclamazione che si
lancia, alla vigilia dell’Epifania, a quanti si ha occasione di
incontrare per la via o nelle case, cercando sempre, anche con
abili astuzie, di non lasciarsi prevenire. Chi infatti si è
sentito dire tale parola deve, per consuetudine, offrire un
piccolo dono, cioè “pagà ‘l gabinàt”, a chi l’ha colto di
sorpresa.


IL DOLCE DELLE
FESTIVITA’


Anche la Valtellina ha la sua “tentazione golosa” delle
Festività Natalizie: il panone valtellinese o bisciöla. Se ne
trascrive qui di seguito la ricetta:

- Ingredienti: 100 gr di latte intero, 2 uova, 40 gr. di burro,
40 gr di zucchero, 200 gr di farina bianca, mezza bustina di
lievito, 1 pizzico di sale, la scorza grattugiata di un limone,
100 gr di noci, 100 gr di uva sultanina, 60 gr di nocciole. 150
gr di fichi secchi, 20 gr di pinoli.

- Versare in una ciotola, o nell’impastatore, il latte, un uovo,
il burro ammorbidito con lo zucchero, la farina miscelata con il
lievito, il sale.

- Impastare fino ad ottenere una pasta liscia, omogenea e
abbastanza morbida. Aggiungere la scorza di limone, tutta la
frutta secca sminuzzata ed impastare accuratamente. Versare
l’impasto su un tavolo infarinato, lavorarlo accuratamente
dandogli una forma allungata e deporlo sulla teglia del forno
imburrata. Incidere la bisciöla longitudinalmente per far sì che
durante la cottura si apra e possa cuocere meglio. Pennellare il
dolce con l’uovo sbattuto e mettere in forno a 160/180 gradi per
30 o 40 minuti.

Questo dolce tradizionale lo si serve oggi anche accompagnato da
salsa vaniglia o salsa al Braulio. Ottimo anche con composta di
mirtilli e gelato alla mela di Valtellina.
Maura Cristina Lovatti



aptvaltellina@provincia.so.it


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Maura Cristina Lovatti
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