MOSTRa DI USELLINI
 Dal 16 ottobre al 6 gennaio la Rotonda di Via Besana ospita 
 l’antologica Gianfilippo Usellini (1903-1971). Mostra del 
 centenario, promossa dal Comune di Milano – Assessorato Cultura 
 e Musei – e prodotta da Palazzo Reale, nell’ambito del ciclo 
 “Maestri a Milano” curato da un Comitato Scientifico formato da 
 Rossana Bossaglia, Flavio Caroli, Maria Teresa Fiorio, Antonello 
 Negri e Gianfranco Pardi.
 A cent’anni dalla nascita dell’artista la mostra, curata da 
 Elena Pontiggia, comprende oltre settanta opere e documenta il 
 suo intero percorso creativo. Tra i maggiori protagonisti del 
 realismo magico fra le due guerre, creatore di una pittura a 
 metà fra sogno, fiaba e mito, Usellini ha ripensato la 
 tradizione classica, mescolandola alle suggestioni della 
 metafisica e del primitivismo di Rousseau.
 La mostra raccoglie tutti i principali capolavori dell’artista. 
 Saranno esposti, tra l’altro, L’accademia, presentato alla 
 Biennale di Venezia del 1926; l’inquietante Temporale, della 
 Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma; il coro, che vinse il 
 Premio Ricci nel 1932; i fiabeschi Gli aquiloni (1934) e Il 
 paracadute (1936), entrambi del Museo di Palazzo Pitti; la 
 grande Altalena del 1940, metafora dell’esistenza in bilico fra 
 il bene e il male. La mostra si conclude con la monumentale 
 Allegoria di Arona (Sapienza e scienza), un dipinto di oltre 
 quattro metri, che ispirò una suggestiva pagina di Piero Chiara.
 Vengono presentati, inoltre, alcuni importanti inediti come Il 
 ballerino della Scala (1925), testimonianza del periodo in cui 
 Usellini frequentava Enrico Cecchetti, il famoso danzatore e 
 coreografo, maestro della Pavlova: un dipinto da anni disperso; 
 come I fotografi. La cattura di Pegaso (1940), mai più esposto 
 dal 1940; e come il suggestivo dittico La lepre e La tartaruga 
 del 1949.
 La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da Silvana 
 Editoriale, con un saggio introduttivo di Elena Pontiggia e una 
 testimonianza di Fanny Usellini, figlia dell’artista.
 Nato a Milano nel 1903 Usellini comincia a dipingere alla fine 
 degli anni Dieci. In quello stesso periodo, dopo iniziali studi 
 classici, si iscrive all'Accademia di Brera dove studia con 
 Ambrogio Alciati. Nel 1926, appena ventitreenne, è invitato alla 
 Biennale di Venezia. Intanto si avvicina al Novecento Italiano, 
 pur non partecipando alle mostre del gruppo. Alla fine del 
 decennio definisce il suo linguaggio più tipico: un ripensamento 
 della pittura quattrocentesca, soprattutto di Paolo Uccello, del 
 Mantegna e del Carpaccio, ispirato anche ai ricordi d’infanzia 
 (aveva trascorso lunghi periodi, da ragazzo, nella casa paterna 
 di Arona: un palazzo settecentesco che lo aveva affascinato e 
 che spesso dipingerà nelle sue opere). Dà vita così a un 
 singolare classicismo venato di metafisica e continuamente 
 animato da un sentimento di stupore. Anche nella tecnica 
 pittorica si ispira ai maestri antichi, riprendendo la tempera 
 grassa a velature. A partire dagli anni Trenta, inoltre, si 
 dedica con passione alla pittura murale, eseguendo numerosi 
 affreschi, encausti, mosaici. 
 Dal 1961 è chiamato all'Accademia di Brera, dove insegna fino al 
 1971, anno della sua morte.
 Nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita 
 di Usellini, dal 30 ottobre al 30 novembre è in programma al 
 Museo Teatrale alla Scala di Milano (Corso Magenta 71) la mostra 
 GIANFILIPPO USELLINI ALLA SCALA.
 La mostra, promossa dagli Amici della Scala e curata da Vittoria 
 Crespi Morbio, presenta quaranta opere tra bozzetti, figurini e 
 fotografie di scena che documentano l’attività di scenografo e 
 costumista di Usellini.
Maria Grazia Vernuccio
GIANFILIPPO USELLINI (1903 – 1971)
 Mostra del Centenario
 Sede: Milano, Rotonda di Via Besana
 Periodo: 16 ottobre 2003 – 6 gennaio 2004
 Informazioni al pubblico: tel. 02 5455047
 Orari: 9.30 – 18.00. Lunedì chiuso
 Biglietti: intero € 5.20; ridotto € 3.60; scuole € 2.50
 Catalogo: Silvana Editoriale (€ 22)
 Gds - 8 XI 03 - 
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