Metti un'etichetta alla tua vigna
“Piccolo è bello...se il grande aiuta”. Potrebbe essere questo
lo slogan di una nuova iniziativa avviata in occasione della
vendemmia 2003. Nelle scorse settimane è stato attuato un
progetto di vinificazione, suggerito dal Consorzio di Tutela
Vini e dalla Coldiretti, a favore dei viticoltori intenzionati a
trasformare le loro uve ed immettere sul mercato il loro vino
con etichetta personalizzata, beneficiando delle attrezzature,
della tecnologia e dell’assistenza tecnica della Cantina
Cooperativa di Villa di Tirano, fino alla vendita
dell’imbottigliato.
Una collaborazione ed una disponibilità che hanno consentito a
piccoli vignaioli di affrontare una nuova avventura verso il
mercato.
Già alcuni privati si erano mossi in questa direzione
avvalendosi di supporti, ma quest’anno, per la prima volta,
l’intero ciclo di cantina, stoccaggio compreso, è stato attuato
secondo accordi ben precisi. Hanno beneficiato dell’offerta
della Cantina di Villa gli associati della “Cooperativa Maroggia”,
della “Fruviver” di Tirano e alcuni privati viticoltori, già
presenti sul mercato con una propria etichetta. Complessivamente
questo progetto denominato “Metti un’etichetta alla tua vigna”
ha consentito la trasformazione presso una grande Cantina di 500
quintali di uve fresche che diventeranno rossi DOC, DOCG ed
anche Sforzato.
La Cantina di Villa, forte di 309 soci residenti in sette Comuni
della Valtellina, è certificata ISO e pertanto tutta la
lavorazione avviene nel rispetto delle norme previste dal
Manuale di qualità.
“Sia lo statuto della nostra Cantina Cooperativa che il Manuale
di qualità - spiega il direttore Gian Pietro Poletti - indicano
fra gli obiettivi da raggiungere l’allargamento della base
sociale e la mutualità. Siamo in perfetta sintonia. Da parte
nostra, c’è solo una condizione: l’adesione al Consorzio di
Tutela Vini da parte di chi si rivolge a noi per il ciclo
completo di trattamento delle uve”.
“La Cooperativa di Villa - aggiunge il dottor Carlo Alberto
Panont, direttore del Consorzio di Tutela - ha raccolto la
nostra indicazione. Non serve moltiplicare le strutture se già
esiste disponibilità sul territorio di attrezzature e di uomini.
Queste nuove “dignità” consentiranno, in futuro, di dare un nome
ed un cognome ad ogni chicco d’uva.
Il Consorzio auspica che
iniziative di questo tipo portino sempre più prestigio al
piccolo vigneto”.
Giuliana Cerretti
Gds - 8 XI 03 -
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