L'arch. Canali succede all'on. Ciabarri alla guida dell'ALER



L’architetto Corrado Canali, Sindaco di Tovo S. Agata, è, su
nomina della Giunta Regionale, il nuovo Presidente dell’ALER di
Sondrio succedendo all’on. Vincenzo Ciabarri. Interamente nuovo
il Consiglio di Amministrazione con Carla Airoldi, Marco Carlo
Castelli, Marco Cirillo, Enrico Dioli.

Il nuovo Presidente, 37 anni, sposato con due figli, si è
laureato nel 1991 al Politecnico di Milano e svolge la libera
professione con studio in Tirano. E’ stato eletto Sindaco di
Tovo nel 1995 e riconfermato nel 1999.

Arriva alla guida dell’ALER con una esperienza specifica, avendo
alle spalle anni di impegno professionale anche del settore
della gestione e valorizzazione immobiliare.

Soddisfatto per la nomina, consapevole dell’impegno che lo
attende ma, come detto, con una solida esperienza, nel
manifestare il suo impegno ricorda l’ottimo stato di salute
dell’Ente per il buon lavoro svolto dai passati amministratori e
per la struttura valida ed efficiente di cui dispone.

Positivi i primi commenti, oltre quello, in un certo senso
scontato, del consigliere regionale ing. Bordoni che fu a lungo
alla Direzione dell’Ente, sulla scelta sia del Presidente che
del Consiglio, come pure generali i riconoscimenti agli uscenti
per il buon lavoro fatto.

Si sa che in Valtellina ci sia molta avarizia nei riconoscimenti
e nella sottolineature delle cose buone che si fanno. E’ giusto
invece, qualche volta, fermarsi un momento. L’ALER, prima IACP,
ha sempre svolto un ruolo importantissimo, distinguendosi per la
serietà e l’efficienza. Un solo episodio, fra i tanti, da
citare. Tempo fa venne a Sondrio l’assessore regionale
competente e, indicando un grosso edificio chiese se fosse stato
realizzato con finanziamenti di una certa legge di qualche anno
prima. “No” – gli fu risposto – “con quelli dell’ultima legge”.
L’assessore disse che non era possibile visto che solo in quel
momento stavano per partire in Lombardia i primi appalti, e
molte province si era ancora nell’iter progettuale. Gli fu
dimostrato che invece era così e fu portato a visitare alcuni
appartamenti, tutti con doppi vetri e, quelli con maggior numero
di vani per via del numero dei componenti la famiglia
assegnataria con doppi servizi.

“Ma come avete fatto?”. La risposta fu semplice: “come al
solito”. Era implicita l’altra parte: “ma siamo in Valtellina…”.

In Valtellina dove, nel 1987, dopo la calamità iniziata il 18
luglio l’allora IACP, con piena collaborazione dei Sindaci
interessati e di un bravo assessore regionale, l’ing. Verga,
realizzò le case per chi l’aveva perduta a Fusine, Torre,
Sondalo a tempo di record. Il 23 dicembre dello stesso anno
venivano consegnate le chiavi e tutti potevano vedere – ma si
può vedere ancora oggi – l’elevata qualità di questi edifici,
con un costo di poco superiore a quello dei terribili
contaniners, abituale dimora per tanti anni di terremotati o
alluvionati…

Buon lavoro ai nuovi amministratori.
GdS


Gds - 8 III 03 -
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GdS
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