Atti vandalici a Bormio: epiche gesta e minus quam

Riceviamo e pubblichiamo non senza un commento sui luoghi e su chi vi ha il nido. Siamo vicini al Parco dello Stelvio ove albergano le acquile ma non é un'aquila chi si é reso protagonista di una idiozia da minus quam. Non tutti lo sono, anzi la maggior parte dei ragazzi non lo é. Sono loro che devono rendersi conto che si tratta, appunto, di gesta da minus quam e quindi in una eventuale, per quanto si debba auspicare non accada più, ripetizione di questi eventi intervengano a impedire che si faccia il bis segnalando poi chi si é reso protagonista di simili barbare gesta. Non é 'fare la spia' ma evitare che il giudizio negativo si cali su tuttyi anche su coloro, i più, che non c'entrano niente.

Panchine distrutte, un ragazzo in coma etilico, sporcizia e vandalismi nelle vie del paese, soprattutto in zona Pentagono, dove si è svolta una festa studentesca per la fine dell'anno scolastico. E' questo il bilancio di una nottata di inciviltà vissuta sabato 25 maggio dai nostri giovani. L'immagine offerta da Bormio la scorsa domenica mattina non fa onore a nessuno: ne esce un pessimo ritratto dei nostri ragazzi, delle loro famiglie e della comunità intera.

Si resta sconcertati e perplessi di fronte a un concetto di "festa" che implica mancanza di rispetto nei confronti degli altri e delle cose altrui, oltre che di se stessi e della propria dignità; questo non è che il risultato di una indifferenza dilagante per ciò che non è di proprietà strettamente privata. Le conseguenze di tali comportamenti ricadono su tutti noi: sarà l'intera comunità, infatti, a pagare per i danni causati dai nostri giovani. Ci si augura che i responsabili di quanto successo prendano coscienza della gravità delle loro azioni; se così non fosse il cammino di formazione che hanno intrapreso li condurrà poco lontano e a riportarne le conseguenze, nuovamente, sarà l'intero paese.

Dalla provincia