ART. LA MODERNITÀ DELLE PICCOLE IMPRESE PER VINCERE LA CRISI
Il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli ha partecipato lunedì scorso a Milano ad un incontro promosso dal Governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, per discutere e approfondire le dinamiche della crisi e mettere a punto idee, iniziative e strumenti per contrastarla.
All'iniziativa sono intervenuti il Ministro dell'Economia Tremonti, rappresentanti del mondo economico e finanziario. Presenti, tra gli altri, la Presidente di Confindustria Marcegaglia con il vicepresidente Bombassei, il Presidente della Camera di Commercio di Milano Sangalli, il presidente di Bpm Mazzotta, Tronchetti Provera per Pirelli, Micciché responsabile area corporate di Intesa Sanpaolo, Guzzetti di Fondazione Cariplo, il numero uno di Mediolanum Doris, il presidente del Consiglio di gestione di A2A Zuccoli, Guindani di Vodafone, Ligresti di Fon-Sai.
Nel corso dell'incontro, Fumagalli ha rappresentato le esigenze delle micro e piccole imprese, sottolineando il loro contributo all'economia. "Siamo tempestati da stime sull'andamento del Pil nel 2009, che, a seconda delle fonti, oscillano dal -2 al -2,6%. A fronte di questi dati, altri numeri parlano dell'apporto fondamentale che le piccole imprese forniscono al Paese: sono 4.3131.570, pari al 99,4% del totale delle aziende italiane, danno lavoro a 11.389.427 persone, pari al 68,7% del totale degli addetti, realizzano 380 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 56,2% del totale. Numeri importanti che confermano il ruolo di quell'Italia che sta 'tenendo'. Ma, per aiutare le piccole imprese, vale a dire l'economia reale del Paese a fronteggiare la crisi, servono immediatamente riforme strutturali. Riforme auspicate da tempo e che, oggi, sono l'unica strada per consentire a tutto il Paese di recuperare fiducia e di migliorare la capacità competitiva. Non abbiamo altra scelta". Fumagalli ha citato la riforma della giustizia civile "i cui tempi lunghissimi, che impediscono agli imprenditori di esercitare i propri diritti e oggi sono ancor più inaccettabili: quasi 5 anni per un procedimento civile, tra primo e secondo grado. In quale altro Paese bisogna aspettare anche più di 8 anni per chiudere un fallimento? E' mai possibile - ha detto - che un processo in materia di lavoro, tra primo grado e appello, o una controversia in materia di fisco durino in media oltre 4 anni?".
"Un'altra riforma cui mettere subito mano riguarda il recupero del gap infrastrutturale - ha detto Fumagalli, riferendosi all'annuncio da parte del Governatore Formigoni dell'avvio, a luglio, dei lavori per l'autostrada Brebemi e, a dicembre, della Pedemontana.
Altro capitolo cruciale l'accesso al credito. "Da luglio 2007 a dicembre 2008 - ha ricordato il Segretario Generale di Confartigianato - la crisi del credito è costata 12,5 miliardi l'anno alle imprese italiane. A tanto ammontano i maggiori interessi imposti dalle banche agli imprenditori rispetto al calo del tasso di riferimento fissato dalla Bce.
Quindi gli interventi in materia di credito devono incidere sul comportamento delle banche affinché alle imprese siano garantite quantità e condizioni di credito adeguate a sostenere la loro propensione ad investire e a reagire alla crisi".
"Ciò che sembrava fuori moda - ha concluso Fumagalli - come le piccole imprese, i consorzi di garanzia fidi, il credito cooperativo, oggi è stato riscoperto come valido antidoto alla crisi. Mi auguro non si tratti soltanto di una moda e che, passata la crisi, non ci si dimentichi l'importanza del loro ruolo.
Se una lezione si può trarre da questa fase di difficoltà è proprio la necessità di valorizzare le peculiarità del nostro sistema produttivo che sta tenendo e di cui sono protagonisti le piccole imprese, strumenti come i Confidi e un modo di fare banca come quello dei piccoli istituti radicati sul territorio e vicini alle esigenze di imprese e famiglie".