IND. I DISAGI PER LAVORI SULLA 36 PENALIZZANO IMPRESE E UTENTI
27 settembre 2007 – Ancora una volta Confindustria Sondrio pone l’accento sulle pesanti ripercussioni alla viabilità anche sotto l’aspetto della sicurezza, e sull’inaccettabile allungamento dei tempi di percorrenza che i lavori di manutenzione sulla S.S. 36 provocano in questi giorni alla circolazione privata e
professionale. “Non comprendiamo perché opere che possono essere eseguite nelle ore notturne debbano essere effettuate nei periodi di massimo utilizzo dell’unica infrastruttura di
collegamento con la Provincia, causando maggiori rischi e disagi per l’intera collettività, ma anche ulteriori costi per le imprese già penalizzate dalle inadeguate vie di collegamento” dichiara Corrado Fabi Presidente di Confindustria Sondrio. “Più volte in passato abbiamo invitato l’ANAS e sollecitato le Autorità preposte affinché i necessari e urgenti lavori sulle nostre strade fossero realizzati adottando soluzioni tese a limitare il più possibile i già notevoli problemi alla circolazione. Ci è difficile capire perché si perseveri in comportamenti che disattendono le esigenze dei cittadini e, per quanto ci riguarda più da vicino, chi opera professionalmente: se le ragioni di tanti disagi fosse un problema economico, evidentemente non si tiene conto del ben altro costo che grava sugli utenti; se fosse tecnico, non colgo
la differenza che esiste tra lavorare in galleria di notte o di giorno… Tra l’altro ci risulta che a breve si renderà necessario interrompere nuovamente la circolazione sulla S.S. 36, il che ci preoccupa ulteriormente. Confidiamo quindi che le nostre
richieste trovino adeguate e concrete risposte”. Sempre in tema viabilistico Fabi soggiunge “Anche il proliferare in Valle di
“rotonde”, molte delle quali di dubbia utilità, sta creando non pochi problemi e ulteriori costi alle imprese che effettuano il trasporto con mezzi industriali. Il raggio molto stretto della maggior parte di queste provoca una notevole usura dei
pneumatici e degli organi di trasmissione a cui vanno aggiunte le anomale sollecitazioni a cui è sottoposto il carico dovute alla tortuosità ed alla pendenza delle rotonde stesse. Capita sempre più spesso che a destino siano sollevate non conformità per danni all’imballo e talora ai prodotti dovuti proprio alle troppe,
anguste chicanes. Anche per questo ci sentiamo di invitare ANAS e Amministrazioni locali a limitarne il numero e, qualora siano realmente necessarie, chiediamo di tenere nella dovuta considerazione le criticità che queste creano ai trasporti pesanti e quindi adottare soluzioni coerenti ed adeguate”.