PRONTI PER IL REINSERIMENTO QUATTRO CAPRIOLI CURATI PRESSO IL CENTRO DI ASSISTENZA PER LA FAUNA SELVATICA

Il vicepresidente Gildo De Gianni e il responsabile del Servizio Caccia Cesare Mitta hanno accompagnato i componenti della Commissione Risorse Ambientali e Agricoltura, presieduta da Mario Colturi, nella visita al Centro di Assistenza per la Fauna Selvatica di Ponte in Valtellina. La struttura, situata in località S. Rocco, su un’area di 20mila metri quadrati recintati, per metà bosco e per metà prato, raccoglie e cura gli animali selvatici feriti. Attualmente ospita nove caprioli, un gufo reale, un allocco, due sparvieri e la cerva Gina assistiti da un veterinario e da un operatore che ne seguono la convalescenza e ne programmano il reinserimento. Il Centro è inoltre frequentato da ricercatori e studenti per i loro lavori.

La visita è stata l’occasione per mostrare il lavoro svolto e rimarcare l’importanza che esso riveste nell’ambito dell’azione condotta dall’Amministrazione Provinciale nel settore faunistico. “I commissari hanno espresso il loro apprezzamento per il Centro che riteniamo essere all’avanguardia sul territorio nazionale – spiega il vicepresidente De Gianni –. Per questo crediamo che debba essere ulteriormente valorizzato facendolo conoscere a tutti i cittadini che soltanto in minima parte sanno della sua esistenza. È la dimostrazione pratica di come la Provincia, grazie all’impegno dei suoi dipendenti del Servizio Caccia, delle guardie venatorie e dei volontari, intenda salvaguardare il patrimonio faunistico”.

Tra le iniziative di carattere scientifico rientra il Progetto Capriolo, avviato dalla Provincia nel giugno scorso, che prevede il reinserimento in natura di caprioli che hanno subito traumi per impatti con autovetture e il loro successivo monitoraggio. Nelle prossime settimane saranno rilasciati quattro esemplari, tre maschi e una femmina, dotati di radiocollare, che verranno seguiti per un periodo di quattro mesi. Scopo del progetto è quello di verificare spostamenti e comportamenti di questi caprioli, di elaborare analisi scientifiche e di metterle a disposizione della ricerca. “I censimenti degli ultimi anni – spiega il vicepresidente De Gianni – hanno evidenziato come questa specie sia in sofferenza nella nostra provincia, forse a causa della competizione con il cervo, tanto che in alcune zone non è stata autorizzata la caccia ai caprioli. Con il nostro Servizio Caccia valuteremo pertanto possibili reintroduzioni per CSripopolare i nostri boschi”.

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