BIM: DISCUSSA IN COMUNE DI SONDRIO LA MOZIONE SUL SUO FUTURO

La mozione in Consiglio

In Comune di Sondrio è stata discussa la mozione Massera favorevole alla soppressione del BIM. Ci sono stati emendamenti da parte dei vari gruppi, una riunione dei capigruppo, la presentazione di un testo modificato sul quale però diversi hanno espresso sì voto a favore ma "solo per senso di responsabilità", contro Forni. Preciso l'intervento del Sindaco Molteni polemico con chi addebita agli Enti Locali gli sprechi. Sull'argomento specifico ha rivolto un monito a pensare bene quello che si fa, e in effetti è quello che quasi tutti hanno condiviso. La commissione istituzionale approfondirà il problema.

Per i fautori della soppressione del BIM

Sopprimiamo il BIM? I produttori idroelettrici ringraziano.

Il discorso é tecnicamente complesso per cui, in attesa della presentazione del dossier in preparazione, mi limito a formulare una domanda a quanti sono per la soppressione dell'Ente: come si fa, visto che i titolari dei diritti sono i Comuni e il diritto non é trasferibile in quanto collegato alle singole situazioni territoriali, a sopprimere il BIM mantenendo i nostri diritti in oltre mezzo secolo difesi con i denti al Tribunale delle Acque, ai Tribunali Regionali delle Acque, al TAR, al Giudice ordinario, alla Corte di Cassazione, alla Corte Costituzionale e, cento volte, in Parlamento?

In secondo luogo hanno letto i proponenti le sentenze nel contenzioso aperto dagli idroelettrici o la sentenza 212 della Corte Costituzionale?

Ripeto: la soppressione sarebbe un disastroso suicidio.

Il caso della Comunità unica: da 13 a 98 zone produttive

Ce n'é già stato uno di disastroso suicidio perché in troppi, non solo a Milano ma anche a Sondrio, hanno sragionato sostenendo la divisione della Comunità Valtellina in quattro. Non hanno dato retta allora a chi prospettava i pericoli e il risultato é stato che il piano territoriale, quanto di meglio allora realizzato in Italia con il concorso di tutti, é stato affondato con l'assassinio della C.M. unica, La conseguenza? 98 aree industriali e artigianali al posto di 13 (che poi erano solo sette di un certo peso). E adesso tutti a lamentarsi, giustamente, di quello schifo di capannoni in continuità lungo la SS38. Con quella sciagurata scelta bloccata la sistemazione del Piano della Selvetta, con il bel risultato del disastro del 1987. Bloccati gli altri lotti della SS 38 dopo quelli realizzati a tempo di record del Tartano e della Sernio-Mazzo. Problemi seri per il pluvirriguo. Affossamento dell'iniziativa dei Bagni di Bormio. Soldi del BIM fermi in banca per almeno un paio d'anni. Eccetera… Non ci pensavano a queste cose quelli che erano per dividere in quattro la Comunità unica di Valtellina. Era suggestivo dividere, era logico farlo per semplificare…

Prossimo il dossier in materia

Così per il BIM si vuol semplificare senza approfondire adeguatamente che cosa potrebbe succedere. Pacifico che che non si può mantenere la situazione attuale (che a suo tempo da Presidente avevo cominciato a cambiare radicalmente e ne illustrerò i dettagli tuttora attuali).

D'altronde è la stessa legge che comunque obbliga ad avere un Consiglio di massimo 5 persone con costi di funzionamento pressoché zero.

Il pericolo da evitare, se non si vuol fare karakiri, è la rinuncia di una nostra iniziativa attiva, per cambiare e non per sopprimere che è la via apparentemente più facile, emotivamente la più attraente.

Il vero nodo però é che prima di decidere bisognerebbe studiare e confrontarsi... A questo proposito è in preparazione un dossier in materia. Con alcune sorprese.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
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