SCUOLA: PROVINCIA E SINDACI CHIEDONO CHE SI TENGA CONTO DELLA PECULIARIETA' DEI PROBLEMI DELLA SCUOLA IN UNA ZONA MONTANA 12.6.30.11

Un documento della Provincia di Sondrio a sostegno della scuola di montagna.è stato inviato dal Presidente Sertori al Ministro della Pubblica Istruzione, al MIUR - Ufficio Scolastico Regionale, all'Ufficio Scolastico Provinciale, all'Assessore all'Istruzione e Formazione Professionale della Regione Lombardia.

Il testo:

La tematica riferita alla qualità dei servizi da erogare alle cosiddette zone montane è ancora di grande attualità soprattutto in riferimento ai servizi scolastici ritenuti, assieme a quelli sanitari, sicuramente prioritari.

La provincia di Sondrio vanta in questo campo una invidiabile tradizione storica che la rendono un territorio particolarmente sensibile all'assolvimento di tali sostanziali diritti/doveri. Il bisogno di istruzione, formazione e qualificazione fa parte del patrimonio culturale e sociale della comunità provinciale.

In tale contesto e tenuto conto anche delle attribuzioni programmatorie in capo all'Ente Provincia, si sono adottati recentemente atti significativi quali la deliberazione della giunta provinciale n. 4 del 16 gennaio 2012 avente per oggetto: dimensionamento degli istituti scolastici della provincia di Sondrio -A.S. 2012/2013 - ai sensi della legge n. 111/2011 art. 19, dove con il consenso degli attori locali si è riusciti a sopprimere n.10 istituti (di cui n. 6 circoli didattici e n. 4 istituti secondari di primo grado) e creare 5 nuovi istituti comprensivi realizzando, di fatto, una significativa razionalizzazione degli istituti con positive ricadute sia sul fronte dell'offerta scolastica sia sul fronte del risparmio connesso.

Questa razionalizzazione, non facile e non esaustiva, si è potuta attuare grazie ad una matura responsabilità del mondo della scuola e degli stessi enti locali che hanno colto lo spirito della nuova normativa.

Il territorio provinciale non è in grado di sopportare altro, soprattutto in riferimento alla cronica carenza di personale scolastico, fatto quest'ultimo che penalizza non poco la qualità del servizio.

Si avverte in Valle un forte disagio sia da parte del personale scolastico sia degli stessi Comuni che a fronte di situazioni limite (classi pollaio, pluriclassi, riorientamenti, ect..) rivendicano maggiori risorse in termini di dotazione organica del personale docente per la scuola (al riguardo vedasi l'ALLEGATO documento sottoscritto da 51 Sindaci della provincia).

E' evidente che una realtà interamente montana quale la provincia di Sondrio, dovrebbe beneficiare, come sembrerebbe dalle molteplici norme in materia di Montagna, di uno status diverso rispetto ad altre realtà territoriali.

Il documento dei 51 Sindaci (su 78)

A parte alcuni Comuni classificati di montagna, la maggior parte dei Comuni valtellinesi non rientra per il Ministero dell'Istruzione nella categoria "montani", per cui al momento della formazione degli organici di diritto la provincia di Sondrio a tutti gli effetti risulta equiparata alle realtà metropolitane. Da sottolineare che, anche per i Comuni al di sotto dei 1000 m slm, questa peculiarità non viene riconosciuta.

Le realtà locali, e con essa la Provincia, pur consapevoli del particolare momento che il Paese sta attraversando, e di conseguenza disposte a compiere i sacrifici necessari, non condividono tuttavia che il taglio degli organici, esercitato in nome del risparmio, sia compiuto indiscriminatamente penalizzando di fatto le piccole realtà di montagna con la conseguenza di scaricare, in molti casi, parte dei costi sulle amministrazioni comunali che dovranno per forza farsene carico sia dal punto di vista economico sia per l'organizzazione di servizi.

Questo Ente ha già sollevato la questione, infatti con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 69 del 28/09/2010 avente ad oggetto "Una scuola a misura di montagna", la Provincia di Sondrio, analogamente a quanto deliberato dalla Provincia di Belluno avente simili caratteristiche territoriali, ha chiesto al Governo e al Parlamento, nonché alle massime Autorità nazionali, tra cui il Ministro della Pubblica Istruzione, e Regionali la creazione di un regime di salvaguardia del sistema scolastico per le zone montane che andasse oltre le deroghe previste dai DPR n.233/98 (dimensionamento scolastico) e n.81/2009 (numero alunni per classi), ovvero che venissero riconosciute, attraverso leggi specifiche, le peculiarità, le obiettive difficoltà e gli elevati disagi in termini ambientali e sociali delle scuole ubicate in zone di montagna.

Finora, la questione posta non ha trovato concrete risposte in termini di proposte circa l'auspicato regime di salvaguardia, anzi, nell'anno in corso, l'Ufficio Scolastico Regionale, nel definire l'organico di diritto per la scuola valtellinese, ha dato indicazioni all'Ufficio Scolastico Provinciale al fine di tendere ad adeguarsi al rapporto alunni/classe e alunni/docenti agli standard presenti nel resto del territorio senza tenere conto della peculiarità in cui versa la provincia di Sondrio, ovvero non applicando alcuna deroga.

Tale scelta sta creando non poche difficoltà. Si è dovuto ricorrere alla formazione di numerose pluriclassi (36 in provincia) con significativa perdita di posti di lavoro (stimati in circa 28 unità di personale docente in organico).

A complicare ulteriormente la questione si aggiunge il fatto che per l'a.s. 2012/2013 e successivi si prevede un altro innalzamento del predetto rapporto. Tale eventualità comporterebbe aggiuntivi tagli nell'ambito del territorio provinciale, penalizzando eccessivamente quelle famiglie che risiedono nei paesi o frazioni già disagiate e lo stesso tessuto sociale.

Si evidenzia inoltre che sono in corso ulteriori possibili ridimensionamenti di organico interessanti le scuole secondarie di 1° e 2° grado che avrebbero, anch'essi, pesanti ripercussioni sull'intero sistema scolastico provinciale.

Dato atto che in riferimento al dimensionamento delle classi primarie il DPR n. 81 del 20/03/2009 prevede all'articolo 10, comma 1:

"…le classi di scuola primaria sono di norma costituite con un numero di alunni non inferiore a 15 e non superiore a 26, elevabile fino a 27 qualora residuino resti. Le pluriclassi sono costituite da non meno di 8 e non più di 18 alunni…"

che lo stesso articolo 10 prevede al comma 4:

"Nelle scuole e nelle sezioni staccate funzionanti nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche possono essere costituite classi, per ciascun anno di corso, con un numero di alunni inferiore al numero minimo previsto al comma 1 e comunque non inferiore a 10 alunni." introducendo una deroga al comma 1.

Considerato che l'Ufficio Scolastico Provinciale ha approvato per l'a.s. in corso l'istituzione delle classi prime nelle scuole primarie (ex elementari) del territorio provinciale applicando solo l'art. 10, comma 1 del DPR. n 81 del 20/03/2009, senza alcuna deroga di cui al comma 4 in quanto non ritiene che i comuni della provincia di Sondrio debbano essere considerati montani.

Vista la normativa vigente secondo la quale, a tutti gli effetti, i Comuni della provincia di Sondrio sono montani, in particolare:

la Legge n. 97 del 31/01/1994 prevede all'art. 1, comma 3 "... per comuni montani si intendono comuni facenti parte di comunità montane ovvero comuni interamente montani classificati tali ai sensi della legge 3/12/1971, n. 1102…";

la Legge n. 1102 del 03/12/1971 che all'art. 4 prevede "In ciascuna zona omogenea, in base a legge regionale, si costituisce tra i comuni che in essa ricadono la comunità montana, ente di diritto pubblico."

la Legge regionale n. 19 del 2706/2008 che all'articolo 1, comma 1 inizia con la seguente definizione "Le comunità montane sono enti che associano comuni montani…"

Ritenuto in ogni caso, di rimarcare il fatto che il territorio della provincia di Sondrio, l'unico su base regionale interamente montano e con una densità abitativa di 57 ab//kmq a fronte di una media regionale di 379 ab/kmq, non è confrontabile con il restante territorio, ovvero necessita di una diversa valutazione circa l'applicazione dei parametri anzidetti.

Considerato che è ritenuto obiettivo prioritario da parte degli enti locali della provincia di Sondrio quello di assicurare la qualità del servizio scolastico pubblico in tutto il territorio provinciale.

SI CHIEDE ALLE AUTORITA' IN INDIRIZZO

A) di fornire urgenti chiarimenti agli uffici scolastici regionali e provinciali in ordine al fatto che tutti i Comuni della provincia di Sondrio siano da considerarsi montani anche per i servizi scolastici e quindi da ritenersi inclusi nelle deroghe previste.

B) di attivarsi verso il Governo e il Parlamento per la predisposizione di una specifica norma finalizzata alla creazione di un regime di salvaguardia del sistema scolastico per le zone montane.

Massimo Sertori (x)

(x) Presidente della Provincia di Sondrio

Documento dei 51 Sindaci (su 78)

Premesso che:

la provincia di Sondrio è l'unica provincia lombarda interamente montana e con la più bassa densità abitativa della Lombardia;

questa caratteristica la rende unica nel panorama regionale, al punto che la maggior parte del territorio è sottoposta a tutela in virtù della sua fragilità ambientale e che ciò costituisce spesso un'evidente fonte di disagio per gli abitanti, che non sono più in grado di essere protagonisti della tutela del territorio e frequentemente lo abbandonano;

Visti

i provvedimenti legislativi degli ultimi anni, che hanno messo in difficoltà un sistema di istruzione di qualità per i cittadini dei nostri paesi, con la conseguenza di spingere le famiglie a spostarsi in centri più grandi, incrementando lo spopolamento dei piccoli paesi;

Considerato

che questa strage silenziosa sta decimando le piccole scuole nei paesi della nostra provincia, che -tra l'altro- risulta essere la più colpita dai tagli alla spesa pubblica, come si legge dai dati regionali degli ultimi due anni;

Visto

che il processo ripete lo stesso copione già sperimentato, ossia che si inizia con l'accorpamento di diverse classi, il riorientamento, l'inserimento di pluriclassi, non solo nella scuola primaria, ma pure nella secondaria di primo grado, per giungere, dopo qualche tempo, quando anche questo metodo non basta più e non si riesce più a sostenerne gli oneri, alla chiusura dei plessi scolastici;

Visto

che crediamo che intorno alla riorganizzazione della rete scolastica provinciale sia necessario intervenire con una metodologia che tenga conto degli aspetti economici, ma si faccia anche portatrice di una strategia di tutela e valorizzazione della permanenza delle popolazioni su territori definiti geograficamente marginali, in special modo quelli situati a quote alte, che tuttavia sono di grande rilevanza per la gestione e la tutela delle risorse naturali, per la qualità territoriale e la coesione sociale;

Visto

che la montagna, oltre ad offrire scenari e paesaggi di meravigliosa bellezza, custodisce un patrimonio unico di storia, cultura e tradizioni, ma per questo è anche uno dei contesti geografici più fragili e a rischio spopolamento;

che solo la permanenza continua delle popolazioni, con un'adeguata rete di servizi, in primis la scuola, può garantire la continuità della conservazione di quanto ereditato, di fondamentale importanza anche per la funzione di prevenzione del rischio idrogeologico;

Visto

che la montagna necessita di leggi specifiche, a cominciare dalle politiche per la scuola e deve essere riconosciuto concretamente il sacrosanto diritto sancito dalla Costituzione ad un'istruzione di qualità per tutti, e quindi anche per chi vive in zone fragili, in quanto la scuola di montagna non può essere pensata, vista ed interpretata come una semplice trasposizione del modello impoverito delle scuole di città;

che la dimensione incide sulla scuola non come fattore astratto -poichè il ruolo della scuola per i bambini e i ragazzi è profondamente diverso in montagna rispetto ai centri urbani- ed, in particolare, la scuola di montagna è diversa perché diversa è la vita in montagna: le modalità delle relazioni sociali, del sistema produttivo e della vita culturale sono profondamente diverse e la loro ricaduta sulle modalità con cui si possono ottenere alti risultati nel processo di istruzione è significativa;

la scuola in montagna è il collante principale e indispensabile per legare la comunità locale con l'habitat naturale;

Visto

che anche altre realtà di montagna hanno avuto interventi a tutela della scuola di montagna, come ad esempio la regione Piemonte "In tutte le misure a sostegno del sistema scolastico piemontese - sottolinea il presidente della Regione, Roberto Cota - abbiamo dato assoluta priorità alla tutela delle scuole di montagna"."Lo abbiamo fatto - ricordano gli assessori all'Istruzione, Alberto Cirio, e alla Montagna, Roberto Ravello - con le deroghe al dimensionamento scolastico, che permetteranno di mantenere aperte le scuole in Comuni montani anche nel caso di un numero non sufficiente di iscritti. E lo abbiamo ribadito con questi fondi stanziati in modo specifico per il potenziamento del personale scolastico delle scuole di montagna e lo snellimento delle loro pluriclassi. Pensiamo sia prioritario tutelare l'offerta formativa con un rapporto studente-insegnante che non sia penalizzante, più che mai in scuole che vivono situazioni particolari come quelle di montagna che sono per il Piemonte, con la sua conformazione geografica, una vera e propria bandiera";

Visto

che i cosiddetti "tagli di spesa", che sono il motivo principale dell'azione di ridimensionamento scolastico, sono in realtà, per le zone di montagna, un falso risparmio, in quanto si scarica sui comuni l'onere del trasporto, il cui costo in molti casi è ben superiore a quanto risparmiato per la didattica, senza dimenticare che la nostra realtà è già fortemente penalizzata dal fatto che per le scuole superiori e per gli studi universitari le nostre famiglie devono sostenere costi maggiori, per garantire ai propri figli pari opportunità rispetto a quelli che abitano nelle realtà metropolitane;

Tenuto conto

di una percepita sensazione di debolezza dell'Ufficio Scolastico Provinciale nel rivendicare maggiore attenzione per la nostra realtà;

Visto

il depauperamento esponenziale che interessa il patrimonio culturale della nostra provincia rappresentato dalla scuola di montagna

In attesa che quanto sopra segnalato venga accolto:

Chiediamo

Che da subito, con l'organico di fatto, vengano riconosciute alla provincia di Sondrio maggiori risorse per tamponare le emergenze immediate, al fine di garantire un'adeguata offerta formativa a tutti i nostri ragazzi, come sancito dalla Costituzione Italiana.

Che dal prossimo anno scolastico 2013/2014, da parte dell'Ufficio Scolastico Regionale, vi sia una maggiore e necessaria attenzione nella ridistribuzione delle risorse di organico, che tenga conto della peculiarità di questa provincia.

Che l'Amministrazione Provinciale e la Regione Lombardia si facciano da subito carico di individuare strumenti risolutivi per tale problematica, sia attraverso rinegoziazioni con il Governo, sia con interventi finanziari diretti, per sopperire alla carenza di organico.

Che si attivi da subito un tavolo istituzionale provinciale che coinvolga tutti i soggetti interessati, così come suggerito anche dall'Anci Lombardia nella nota del 14 maggio 2012 prot. n° 851/12 circolare 61/12, al fine di elaborare una strategia unitaria che si concluda con un elaborato progettuale che vada al di là dell'annualità e affronti le varie problematiche del mondo della scuola su base quinquennale.

Sottoscritto da 51 Sindaci della provincia di Sondrio

Sondrio, giugno 2012

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