DAL CONSIGLIO REGIONALE: 1) A MODIFICHE PER LE ATTIVITÀ COMMERCIALI 2) NUOVE REGOLE PER GLI IMPIANTI DI SMALTIMENTO RIFIUTI

1) COMMERCIO

Alcune modifiche interessano direttamente la nostra provincia

Nel corso della seduta del 23 giugno 2009, il Consiglio regionale ha approvato il pdl n. 375, una serie di modifiche alla normativa esistente in materia di attività commerciali, con il fine di migliorare e meglio precisare le disposizioni vigenti riguardanti sia il commercio in sede fissa, sia il commercio ambulante.

Una parte di queste modifiche è di particolare interesse per il territorio della provincia di Sondrio. Nel dettaglio, quelle che riguardano la revisione di alcuni dettati della Legge Regionale 3 aprile 200, n. 22 "Disciplina delle vendite straordinarie e disposizioni in materia di orari degli esercizi commerciali".

L'articolo 5 bis, comma 10, di tale legge prevedeva che gli orari di apertura e di chiusura al pubblico degli esercizi commerciali di vendita al dettaglio in sede fissa di media a e grande dimensione nelle giornate domenicali e festive fosse libera solo per alcune particolari situazioni territoriali, espressamente indicate.

Erano presi in considerazione i comuni montani sedi di impianti turistici, quelli rivieraschi dei laghi, quelli con impianti termali, i centri storici dei capoluoghi e i comuni interessati dagli aeroporti regionali.

La disposizione solo in apparenza si adattava alla nostra realtà provinciale. Il consigliere Bordoni ci spiega perché: «Dal momento che la libertà di apertura degli esercizi commerciali di media e grande dimensione era prevista solo per i Comuni forniti di impianti sciistici, la nostra provincia restava di fatto esclusa da questa possibilità. Non dimentichiamoci infatti che questa tipologia di esercizi commerciali da noi non è localizzata nei Comuni a maggiore propensione turistica, ma si trova sul fondo valle, lungo le direttrici delle statali 36 e 38. Questo significa che l'intero territorio della provincia di Sondrio, pur godendo di un passaggio notevole di turisti diretti verso le località più famose, non poteva sfruttare le potenzialità esistenti dal punto di vista economico/commerciale per la vendita dei prodotti tipici ai turisti in transito».

Per questo Bordoni ha chiesto che tra le innovazioni portate dalla legge ci fosse anche quella di prevedere la libertà di apertura nei giorni di domenica e festivi per tutti quegli esercizi commerciali che si trovano su grandi strade di accesso ai Comuni turistici. Richiesta che è stata nella sostanza soddisfatta e che trova riscontro nell'aggiunta apportata all'articolo 5 bis (comma 8 bis) della L.r. 22/2000, che prevede che i Comuni possano "autorizzare un incremento di giornate di apertura domenicale e festiva delle attività commerciali ulteriore rispetto a quanto già stabilito" purché concordate con le organizzazioni delle imprese e dei lavoratori dipendenti del comparto commerciale più rappresentative a livello provinciale interessate dal distretto.

A Bordoni spiegare il concetto di "distretto": «Si è deciso di attribuire ai Comuni la possibilità di proporre alla Regione una nuova programmazione di aperture festive e domenicali attraverso l'individuazione di "distretti del commercio" che altro non sono che zone di particolare interesse commerciale, quali possono essere considerati gli assi del traffico turistico».

Decideranno dunque i singoli Comuni, sulla base dei criteri stabiliti dalla Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente.

2) RIFIUTI

Milano, 24 giugno 2009. Nell'ambito della seduta mattutina della VI commissione, presieduta dal consigliere Margherita Peroni, Giovanni Bordoni ha presentato il PAR n. 153, con le sue modifiche e integrazioni alla dgr 6581/2008, relativa ai criteri per la localizzazione degli impianti di gestione dei rifiuti urbani e speciali.

Un parere importante, destinato a individuare i criteri con cui le province dovranno predisporre il Piano rifiuti e di conseguenza la localizzazione degli impianti. Le proposte emendative presentate alla Commissione, costruite in sostanziale accordo con l'assessorato di riferimento, modificano in modo significativo il testo della Giunta regionale. «Gli interventi», ha precisato Bordoni, «hanno l'obiettivo di fare combaciare le pianificazioni provinciali, che tendono a volte a non localizzare gli impianti necessari scaricando il problema sulle province vicine (se non addirittura fuori regione), e l'esigenza della Regione di garantire lo smaltimento dei rifiuti prodotti».

In questa direzione, è stata di fatto prestata una cura particolare affinché i criteri siano molto attenti a migliorare l'accettabilità degli impianti attraverso una loro corretta localizzazione che riduca al minimo l'impatto con il contesto e con il paesaggio.

«Gli emendamenti alla norma originaria», ha sottolineato Bordoni, «hanno tenuto conto in particolare gli usi agricoli dei suoli, prescrivendo l'impossibilità di localizzazione degli impianti di smaltimento rifiuti in zone a risaia e di produzione DOC e DOCG; in aree soggette a dissesti idrogeologici o a esondazioni; nelle aree prossime alle zone Rete Natura 2000 e in altre porzioni di territorio sensibili sotto il profilo ambientale e culturale. Il provvedimento verrà approvato il prossimo 8 luglio.

NLB

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