AD APRICA, SOLO PROFUMI DI BOSCO E FIORI

Con il progetto del collettamento fognario con San Giacomo di Teglio sparisce il depuratore

Fra quattro-cinque anni Aprica non avrà più il depuratore di Liscidini, il cui progettato ampliamento fu una delle cause che misero in crisi la passata amministrazione comunale, poi decaduta e sostituita da un commissario prefettizio. Lo ha annunciato in una recente conferenza stampa il sindaco Carla Cioccarelli, attorniata dai componenti della sua dinamica Giunta.

Grazie alla modifica del PTUA (piano di tutela e uso delle acque), approvato dalla Provincia di Sondrio nella giunta provinciale del 27 aprile, sarà adesso possibile concretizzare l'idea della nuova amministrazione, presente già nel programma elettorale di due anni orsono, ossia il progetto di collegamento fognario diretto a ovest con il depuratore di S. Giacomo, facente parte del consorzio di depurazione Media Valle, smantellando di conseguenza l'impianto della contrada a ovest di Aprica, servitù non indifferente per quel territorio.

I vantaggi saranno molti: maggiore efficienza nella depurazione, gestione centralizzata delle acque di cinque Comuni (Tirano, Villa, Bianzone, Teglio e Aprica), minore inquinamento del fiume Adda e del torrente Aprica, possibilità di sviluppo turistico e sportivo di Liscidini. Giova ricordare che Aprica già conferisce, per la parte est dell'abitato, i propri scarichi a un depuratore di Córteno Golgi (Comune che ne ha ben due), sito in posizione defilata alla "Piza".

In questo modo il relativamente piccolo territorio comunale di Aprica sarà, entro un lustro, completamente libero da ingombranti impianti di depurazione sul proprio territorio, e la cosa non potrà che andare a vantaggio del turismo.

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