SCAVI DI PIURO E RICERCHE STORICHE 12.4.30.7
L'Associazione per gli scavi di Piuro ha ripreso con i primi mesi dell'anno 2012 oltre alle attività sociali e culturali di promozione della storia anche le attività sul campo della ricerca delle testimonianze di costruzioni o di resti di esse appartenenti all'antico Borgo di Piuro sepolto dalla immane frana del 4 settembre 1618.
La dinamica della frana è stata distruttiva in modo totale e gli unici resti che si possono trovare vanno ricercati ai margini dell'area interessata dal fenomeno.
Nella valutazione va tenuta in considerazione non solo l'area di Piuro interessata della sepoltura dal fango, ma anche le aree limitrofe e rientranti nel settore in cui, il fortissimo spostamento d'aria provocato dallo scoscendimento, ha provocato distruzione totale o parziale degli edifici.
In questa analisi non deve mancare poi la valutazione sulle attività di recupero dei territori ai fini agricoli che si sono sviluppati nei periodi successivi al disastro, ed in molti casi si evince quanto l'uomo per una necessità primaria ovvero quello di ricavare dalla terra del foraggio piuttosto che per la coltivazione del vigneto, abbia distrutto e o mascherato piccoli manufatti e testimonianze.
Va però ricordato che il territorio dell'antica Piuro interessato dalla frana è costellato di toponimi che indicano località e siti, e che la tradizione popolare ha oralmente tramandato di generazione in generazione
Questi elementi consentono pertanto di fare delle ipotesi ovvero di consolidare le tesi già sviluppate sulla geografia topografica ante-frana e sulla localizzazione dei Palazzi di Piuro.
Ed è così che si ritravano nomi quali Castel, la Rüina, La Möta del Quadar , la Möta di Car, il Padreterno, Pardüm, Pé del Rövan, la Rüineta, la Möta, Münt di Abiss, la Conca, Calvera, Giardino, Matusalemme, Böiacc, Scilano, Crotti di Scilano, Vallone, Práá del Palazz,Belfort.
L'area che più consente di rintracciare le presenze di ruderi e/o costruzioni appartenenti alla antica Piuro sono oggi individuabili nell'area Ronchi di Rogantini-Belfort - Pé del Rövan-Piana-Sarlone, in questa zona abbiamo almeno quattro Crotti datati nella seconda metà del '500, abbiamo i ruderi già analizzati dall'archeologo Dott. Rossi che potrebbero anche risalire ad epoche precedenti la Piuro storica conosciuta, la Cantina del Piöcc scoperta con gli scavi del 1966.
Ma come sempre Piuro riserva tante sorprese ed è così che con i lavori di ripulitura eseguiti nelle ultime settimane dai volontari dell'Associazione, un'altra testimonianza che verosimilmente appartiene all'antica Piuro è emersa dai rovi e dai rampicanti infestanti, è una grande costruzione addossata ai ronchi completamente in sponda, su un'area rettangolare resa pianeggiante, lunga circa 20 metri e larga 9.
Il manufatto, è stato raffrontato da tecnici ed esperti, con edificazioni analoghe presenti in Bregaglia svizzera, e lo hanno classificato come tipico "Hortus Conclusus" della Val Bregaglia (orto recintato).
Costruzioni di epoca prevalente medioevale erano realizzate soprattutto in aderenza a monasteri e conventi, ma nel caso della Bregaglia si rileva che erano realizzate non solo in aderenza alle costruzioni ma anche a distanza, da famiglie nobili o benestanti per coltivarvi essenzialmente piante e alberi per scopi alimentari e medicinali fiori e ortaggi, ma anche come ambienti riservati dove i monaci meditavano e le signore e i signori potevano passare ore in assoluta riservatezza.
La costruzione ritrovata è ricavata sulla pendice dei ronchi in un unico livello, è imponente per le dimensioni delle murature tutte realizzate in sassi e malta di calce.
La costruzione si trova circa 50 m. sopra la strada SS 37 del Maloia ed un crotto datato 1597appena dopo la frazione di Borgonuovo in direzione di S.Croce, ed è oggi ben visibile dalla sponda opposta della valle dalla strada comunale in località quattro strade-Boiacc-Aurogo,
"L'Hortus Conclusus" di Piuro è caratterizzata da un muro imponente di sostegno a valle leggermente inclinato con alto circa 6 metri, da un muro di controripa a monte alto circa 3 metri e sormontato da un copertina in lastre di pietra di buona fattura.
Le delimitazioni agli altri due lati, quello verso Borgonuovo leggermente sbrecciato con una apertura centrale a finestra, declina in modo regolare da circa 0.60 ma ai circa 3 m., il versante che guarda S.Croce è caratterizzato da una parete in muratura con al centro un portale d'ingresso largo 1 m. e alto 2.20mm e sulle battute sono ancora presenti i cardini.
La costruzione ripulita si presenta in uno stato di degrado contenuto, e nella parte interna pianeggiante, sono stati eseguiti alcuni sondaggi che hanno fatto emergere le lastre di pietra posizionate in modo verticale (stèi) e che potrebbero indicare le delimitazioni degli spazi adibiti a fioriere o ad orto.
Dalla osservazione delle stampe storiche e del dipinto c/o Palazzo Vertemate su Piuro non colgono elementi chiari che consentano la collocazione al suolo della costruzione riscoperta e se la stessa fosse in qualche modo pertinenza di qualche palazzo andato distrutto dall'evento catastrofico.
Il sito può essere visitato e lo si raggiunge a piedi, dalla piazzola sulla SS37 fronteggiante ingresso alla Frisia, e seguendo la pista di cantiere per il Vallo paramassi appena completato.
L'hortus conclusus (latino, traducibile in italiano come "orto recintato") è la forma tipica di giardino medievale, legato soprattutto a monasteri e conventi.
Come dice il nome stesso si tratta di una zona verde, generalmente di piccole dimensioni e circondata da alte mura, dove i monaci coltivavano essenzialmente piante e alberi per scopi alimentari e medicinali. Pressoché sconosciuta era la funzione decorativa.
Nel campo dell'arte sacra europea l'hortus conclusus divenne presto simbolo della verginità di Maria, e si trova spesso raffigurato, anche tramite pochi accenni simbolici, in dipinti quali le Annunciazioni ed altre scene della vita della Vergine. Dopotutto l'immagine dell'"hortus conclusus" è ripresa da un passo biblico del Cantico dei Cantici (4, 12): "Giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata"[1].