SUCCEDE IN VALTELLINA: SPOSI A SONDRIO

E l'aggiornamento del 3 maggio

Il giornale si apre con una bella notizia.

Bella per gli interessati, bella per familiari, amici, colleghi, ma bella anche in generale come bella è ovunque la primavera.

Nella Chiesa Collegiata di Sondrio sabato pomeriggio 2 maggio all'organo suonerà per loro il M.° Giovanni Mazza mentre spiegherà la sua splendida voce un soprano venuta dal Sol Levante, Yoshiko Ottogalli. Risponderanno al celebrante che sì, lo vogliono, vogliono diventare una famiglia, dopo aver preparato questo passo nei mesi scorsi con l'amico Don Antonio.

Claudio Luigi Frizziero e Nicoletta Greppi, sono loro gli Sposi. Lui informatico. Non andava ancora a scuola e già non solo usava il computer ma si cimentava a confezionare i primi programmini in basic. Poi, giovanissimo, nel Consiglio Comunale di Sondrio. Innamorato della politica alla fine - sua dichiarazione - si era diversamente innamorato. Aveva lasciato la politica, finito il secondo mandato quinquennale, dedicandosi a chi sabato condurrà all'altare.

Lei titolare di un'Agenzia di Assicurazioni, con la determinazione nel lavoro ma non disgiunta da quella femminilità che favorisce i rapporti con la clientela. Non solo lavoro. Gli anziani in ospedale, i diversamente abili, dei quali una numerosa rappresentanza sarà simpaticamente alla grande festa all'Oratorio del Sacro Cuore dove, dopo il pranzo e la rituale torta nuziale sarà la volta della musica.

Fra qualche giorno il viaggio oltre Oceano, Stati Uniti e Canadà.

Tanti, tanti cari auguri!

La Gazzetta di Sondrio

PS. Lui è titolare della Nereal.com, l'azienda informatica che rende possibile la costante uscita del nostro giornale

AGGIORNAMENTO DEL 3 MAGGIO

Sabato 2 maggio. Chiesa Collegiata dei SS. Gervasio e Protasio, centro della vita religiosa della città, di fronte a Palazzo Pretorio, qualche minuto prima delle 15.30.

Fende la folla degli oltre 200 invitati una station-wagon piena di palloncini con una scritta dedicata agli sposi. Il padre del prossimo sposo, Alberto, apre la porta alla madre, Floriana, che lo accompagnerà all'altare; l'amico Mario, suo testimone - l'altro sarà Barbara - apre la porta a lui.

Applausi.

Lui in abito scuro, gilet con orologio antico e catena, cravatta classica rigorosamente color argento L'orologio della torre Ligariana sta per scoccare la mezz'ora quando sulla storica Lancia 2000 della coppia, sedili in pelle bianca arriva lei. Abito in seta color avorio. Bello. Essenziale. Molto raffinato. Breve lo strascico. Applausi.

L'accompagnano il padre Edoardo, che la porterà fino all'altare, la madre Fiorenza e la sorella Letizia che sarà testimone.

Entrano salutati all'organo dal M.° Giovanni Mazza nel Tempio addobbato con discrezione, come si addice alla Casa del Signore e all'evento.

L'amico Don Antonio celebra. Il cuginetto Francesco è fra i chierici mentre le cuginette Elena, Maddalena, Teresa sono le piccole damigelle d'onore. Tutte e tre con identici abbigliamento, accessori, acconciatura.

Dietro la telecamera iperprofessionale Fabrizio Piasini. Alle foto 'ufficiali' provvede il fratello dello sposo Riccardo che ne scatterà più di 500. Alle foto non ufficiali provvedono tanti invitati.

Il rito.

L'omelia di Don Antonio, profonda. Un concetto-base: le fondamenta sulla roccia. Il messaggio è chiaro per un matrimonio che nasce fondato sui valori. E Don Antonio in questi mesi ha conosciuto bene la coppia.

La musica. Yoshiko Ottogalli e Giovanni Mazza quasi rivaleggiano in bravura. Nella chiesa già affollata entrano altri per ascoltarli.

La cerimonia volge al termine.

L'applauso. Le formalità e le firme in sacrestia. Il saluto da parte dell'Arciprete don Valerio Modenesi. L'uscita 'trionfale'. Il riso, i coriandoli, i petali, i palloncini che volano verso il cielo.

E poi uno scorcio di tempo andato.

Gli sposi davanti, gli altri dietro, a piedi.

Piazza Campello, Corso Italia, Via Caimi, Sottopasso, Via Moro, l'Oratorio del Sacro Cuore. La grande sala è allestita - e poteva essere diversamente? - in modo del tutto originale su idea dei fidanzati aiutati poi da familiari e amici nella realizzazione. Sulle pareti decine di metri di pannelli bianchi su cui tantissime (1000? 2000?) foto di Nicoletta e Claudio. In alto 700 palloncini multicolori da cui scendono nastri d'argento.

Al tavolo gli sposi con i testimoni. Nel decanter davanti a loro un Sassella Pelizzatti del 1942, quello imbottigliato dal Guido alla nascita del figlio Arturo, che si fa bere nonostante l'età. La carte dei vini oggi prevede Verdicchio di Jesi, Grumello Meago 2007 (etichetta speciale con la foto dei due sposi), La Versa Muller-Thurgau, La Versa Moscato. Non dettagliamo invece il lungo menu, ma non si può non sottolineare quel delicato e centratissimo 'orzotto alle cime di asparagi'…

C'è anche l'intervento al microfono di diversamente abili, presenti, con i loro istruttori, in un bel gruppo. Sono quelli per i quali Nicoletta presta attività volontaria.

C'è spazio per gli auguri a Quinto Gilardi e Tommaso Mattioli che compiono gli anni e per una coppia amica di Morbegno che sta festeggiando i 35 anni di matrimonio

La torta. Sette piani. Gli sposi danno il via mentre il la al brindisi lo dà Yoshiko con l'aria "Libiam…" dalla Traviata di Verdi. Nicoletta e Claudio girano fra gli invitati che poco alla volta escono non senza prima avere tributato agli chef e collaboratori il riconoscimento che meritano. Fuori infatti, nello spazio coperto, canta Bruna, accompagnata dal suo Gruppo, il "Dog Day After Noon Blues Band". Molto bravi. Si balla. Anche i meno giovani, eccome!

La luna illumina, in un cielo terso di una giornata bellissima anche metereologicamente parlando, la città che vede lentamente spegnersi le luci delle case. Cominciano i saluti. Poco alla volta gli invitati se ne vanno. Resta qualche irriducibile, i soliti, e amici stretti della coppia. Lontano, l'orologio, scocca 12 rintocchi. La giornata è conclusa. Si raccolgono le ultime cose, si fa persino un po' d'ordine, si sta per andare… No. Non si va. Gli sposi non possono salire nella Lancia, impacchettata com'è con rotoli di carta igienica con una serie di decorazioni in pura schiuma da barba, scherzo degli amici. (Che però non hanno infierito. In dieci minuti l'auto è utilizzabile). Il parcheggio si svuota. L'oratorio si chiude, si spegne.

E' ormai il tre maggio, ma, sia consentito di dire, come da osservazione di tanti, 'che splendido 2 maggio!'

Dalla provincia