Per ragazzi/e con abilità diverse un innovativo modello di gestione
Importante svolta concreta nell’ambizioso progetto attivo ormai da anni - con fulcro ad Albosaggia ma sviluppi su tutto il territorio sondriese - per la creazione di un circuito occupazionale virtuoso in grado di garantire autonomia e pieno inserimento sociale ai giovani con disabilità. Dopo mesi di lavoro e confronto approda infatti ad una condivisione più ampia lo studio per la realizzazione di un percorso nel quale potranno lavorare ragazzi e ragazze con abilità diverse grazie ad un innovativo modello di gestione. I dettagli sono in questi giorni al centro di una serie di incontri di approfondimento su più fronti, a cominciare da quello istituzionale con la stretta collaborazione fra Comune di Albosaggia e Regione Lombardia: “Grazie al concreto appoggio del Consigliere Regionale Simona Pedrazzi - è il commento del Sindaco di Albosaggia Graziano Murada - stiamo valutando la possibilità di un accordo di programma con Regione Lombardia, uno strumento - fa notare Murada - che a questo punto ci permetterebbe di procedere ancor più speditamente e con maggiore forza”. La svolta è destinata a cambiare il settore anche grazie a partner autorevoli - fra cui Fondazione Albosaggia, Tecnici senza Barriere, e PFP- già presenti sul territorio con opportunità reali per coloro che, con disabilità psicofisiche, passano dalla giovinezza all’età adulta senza trovare servizi adatti per l’ingresso nel panorama lavorativo. “Al centro dell’attenzione - spiega il consulente di Spah Benessere in Comunità, Alberto Vedovatti - l’abitazione e l’occupazione, i due capisaldi dello sviluppo personale e del percorso di autonomia di ciascuno, inclusi i vari aspetti legati ad aggregazione, socialità e ricreazione”. Fra gli interventi già decollati in quest’ottica, la “Casetta dell’accessibilità” già finanziata su un bando del GAL che vedrà sorgere presso l’attuale area rental bike di Albosaggia una struttura per il noleggio delle joelette ed punto informativo in parte gestito proprio dai ragazzi dello Spah. Traguardo successivo, già fissato, la realizzazione della nuova “Casa dello Spah”, struttura che offrirà spazi adeguati non solo per la gestione delle attività diurne ma anche per l’attuazione di programmi specifici proprio per il “Dopo di Noi”. Ma la vera novità guarda ancora più avanti. Se ci saranno le opportunità economiche, infatti, sarà possibile trasformare in realtà altre tre idee progettuali decisamente all’avanguardia: la realizzazione di un “rifugio etico” in quota, un “museo antropologico culturale” gestito da ragazzi disabili ed infine una “stalla etica”. Proposte coraggiose a cui servono risorse e sostegno. In quest’ottica, annunciano oggi i promotori, i dettagli saranno illustrati nei prossimi giorni ai soggetti individuati per favorire la massima condivisone: già fissati alcuni importanti incontri per far salire a bordo dell’iniziativa altri importanti portatori d’interesse