Campioni in carcere, ma come testimonial

Tre campioni sportivi valtellinesi come testimonial d’eccezione presso la Casa Circondariale di Sondrio per l’inaugurazione della nuova palestra.

--- Alice Gaggi. “Da buona valtellinese corro su tra le mie montagne. Mi basta un paio di scarpe per sentirmi libera nel vento, per incanalare le mie emozioni, riflettere sulla vita e avere vicino un compagno di allenamento come papà Donato. Sono stata molto fortunata a non avere mai avuto pressioni che mi mettessero in ansia. Ho cominciato a 12 anni correndo le prime gare campestri delle Medie finché non mi sono piazzata al quarto posto dei campionati nazionali junior diventando poi riserva nel raduno della nazionale. Ho imparato che non sempre si può vincere competendo con le atlete più forti del mondo, ma è bello per me avere la sensazione di aver sempre dato tutto il possibile”, è stata questa la testimonianza di Alice Gaggi, campionessa mondiale di corsa in montagna che si è raccontata dinanzi ad una vasta platea soprattutto di sportivi e studenti. “. 

--- Giorgio dell’Agostino. “Mi sono rispecchiato molto nelle parole di Alice perché anch’io ho cominciato quasi per gioco, ma poi ho capito l’importanza di tante discipline sportive che formano mente e carattere prima che il fisico. Essere qui stasera è motivo d’orgoglio per vivere un’esperienza nuova e gratificante”, ha detto il ventenne Giorgio dell’Agostino campione assoluto di canoa che si allena con grande spirito di sacrificio alternando corsa, nuoto, palestra prima di andare in canoa, senza tralasciare il lavoro di praticantato in uno studio di progettazione di impianti elettrici. Un vero esempio per tanti giovani. “Lo sport unisce e ti dà obiettivi da raggiungere da non perdere mai di vista. 

--- Andrea Rota. Lo sport ha formato il carattere e il mio pensiero”, ha aggiunto Andrea Rota nazionale karateka di rango.

--- Giorgio Rocca. Ingresso trionfale infine per Giorgio Rocca, mito dello sci italiano. “La vita mi ha insegnato a non mollare mai, a non accettare mai di essere secondo e a dedicarsi allo sport con costanza, dedizione, passione e sorriso che ti aiutano ad ottenere il tuo obiettivo. Io ce l’ho fatta anche se le sconfitte sono state più delle vittorie, ma ho sempre saputo rialzarmi, anche quando, sotto pressione, c’è stata la rovinosa caduta olimpica. Poi c’è stato il momento in cui ho dovuto scegliere dopo 11 vittorie e tante gare in Coppa del Mondo. Dovevo scegliere, ho sempre lottato per un obiettivo e sono fiero di tutto quello che ho fatto”, ha detto l’intrepido campione dello slalom italiano.

 

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