Rifiuti speciali con frantumazione in Prati dell'Isola, NO del WWF
In questa balorda ed insana estate che sta sgocciolando in un precoce autunno che tutti ci auguriamo sia tiepido, benevolo ed asciutto, non solo pregiati boleti e finferli sono spuntati in prati e boschi di Valtellina... In bassa valle, nel comune di Traona, come un fungo velenoso e maligno, è nato, cresciuto e si sta riproponendo un caso che ricorda da molto vicino quello del Gisoel di Colorina di due/tre anni fa.
Un'azienda locale ha concordato, con la precedente Amministrazione comunale, l'autorizzazione ad “aprire” un'attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi e frantumazione degli stessi in località Prati dell'Isola , a due passi dall'Adda. Come nel caso del Gisoel, I Prati dell'Isola sono una zona verde per lo più coltivata a mais, quasi ancora vergine, che è sopravvissuta alla furia edificatrice che ha contraddistinto il comune di Traona, nell'ultimo ventennio. Non casualmente un tratto di strada asfaltata fa da barriera tra I Prati e la zona industriale/artigianale che si protende verso Morbegno, con i suoi bravi capannoni e annessi.
L'impianto previsto dovrebbe sorgere all'interno o comunque in prossimità dell'area verde che il PGT destina ad area agricola e in cui l'attuale amministrazione, neosubentrata alle elezioni del maggio scorso, vorrebbe realizzare una pista ciclabile e un percorso vita. Attualmente l'area non è urbanizzata e quindi non ci passa la fognatura a cui l'amm. comunale dovrebbe provvedere per lo smaltimento delle acque residue della lavorazione degli inerti, inoltre non è servita da un'adeguata viabilità per il passaggio dei camion che dovrebbero trasportare sabbia e sassi da lavare e triturare. Non siamo in grado di fornire notizie più precise sulle quantità di materiale da lavorare, piuttosto che sul numero di camion che transiteranno tutti I giorni; gli Enti a cui abbiamo richiesto la documentazione tardano a fornirci le “quattro scartoffie” richieste. Anche l'approvvigionamento dell'acqua per la lavorazione degli inerti non è un problema di semplice risoluzione, l'ipotesi in discussione è quella di scavare un pozzo apposito, viceversa la zona dovrebbe essere anche servita dall'acquedotto con la prospettiva di usare quantità industriali di “preziosa” acqua potabile per la lavorazione degli inerti. Sarebbe un comportamento in stridente contraddizione con la scelta dell'amministrazione di dotare anche il comune di Traona di un fontanello che rappresenta, innanzi tutto, un messaggio di sensibilità ecologica rivolto ai cittadini sull'importanza dell'utilizzo razionale e cosciente di una risorsa “finita” come la preziosa acqua potabile.
Così come per il “caso Colorina” NON si intravede una razionalità della decisione politica, cioè attuata per il bene dei cittadini, a favore del bene comune, in una tale scelta. Le conseguenze saranno unicamente la distruzione di un ambiente ancora naturalisticamente integro, l'obbligo del comune di sobbarcarsi notevoli spese di urbanizzazione del territorio per un'attività di pesante impatto ambientale e disturbo generale: movimento di camion, rumori, polveri...con valore sociale e occupazionale prossimi allo zero. In Provincia di Sondrio sono già più di 10 gli impianti di questo tipo e uno si trova proprio sul fronte opposto della valle, ad un paio di chilometri in linea d'aria, nel comune di Cosio Valtellino !
Inoltre, per quanto riguarda il settore cave, sabbia, sassi e affini il comune di Traona è già alle prese con un “mattone” non da poco che riguarda l'eccessivo prelievo di inerti effettuato sul confine ovest del comune, vicino al Cimitero di Piussogno. Secondo la dichiarazione di un assessore della Giunta-Belli riportata su un settimanale locale, nel giugno 2013, “La richiesta della ditta che operava è stata autorizzata per 30 000 metricubi, la ditta avrà portato via materiale...Siamo all'incirca sui ... metricubi, da una stima approssimativa.”
Distrattini i precedenti amministratori....Insomma pare che l'attuale amministrazione non voglia sommare grane ad altre grane.
La salvezza del Gisoel, che ancora oggi è una zona di prati e boschi ben mantenuti dai vallesi di Colorina, è dipesa soprattutto dalla mobilitazione dei cittadini che attraverso assemblee ed incontri pubblici hanno convinto l'amministrazione comunale a respingere un progetto “ecocida”, speriamo che sia altrettanto decisa e vivace la reazione dei cittadini di Traona, in difesa dei Prati dell'Isola; la nuova Amministrazione Comunale che posizione intenderà assumere al proposito, visto che nel programma elettorale aveva parlato di sensibilizzazione a tematiche ambientali?
Vaninetti Villiam Presidente WWF Valtellina Valchiavenna
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