CCIAA. No a tagli del personale

Durissima presa di posizione dei Sindacati

 Pa: Cgil Cisl Uil, inaccettabile ipotesi taglio personale Camere commercio - Rischi per lavoratori e servizi, governo smentisca o mobilitazione dura

Roma, 19 luglio 2016 - “Si profila ancora un vero e proprio attacco al sistema camerale e ai servizi alle imprese. Un taglio del personale del 15%, pari a circa mille lavoratrici e lavoratori, per tutte le Camere di Commercio e del 25% per il personale di back office delle nuove Camere derivanti da accorpamento. E’ inaccettabile, per i lavoratori e per il tessuto produttivo locale. Siamo pronti ad una mobilitazione durissima”. Così Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl commentano le indiscrezioni relative al decreto delegato della riforma Madia sulle Camere di commercio, aggiungendo che, “con i tagli paventati, il sistema viene letteralmente affossato, tra la pesante riduzione delle risorse prodotta dal taglio del diritto annuale e, come apprendiamo, da una pesantissima misura sul personale impiegato, nonché da una significativa diminuzione delle funzioni attualmente svolte”.

Per i sindacati “ancora una volta le politiche messe in campo sui servizi pubblici sono dettate da un solo criterio: tagli lineari, dalle risorse al personale. Sulla carta si ragiona di riorganizzazione del sistema camerale ma nella pratica lo si affossa, eliminando di fatto un segmento cruciale del lavoro pubblico, fatto di grandi competenze professionali e di sostegno unico all'economia e alla crescita. Non si fa altro - aggiungono - che replicare, per questa via, l'incertezza occupazionale, l'impoverimento dei servizi ai cittadini e il fragile equilibrio di bilancio che ha investito in questi anni il processo di riforma del sistema delle province”.

Per questo, proseguono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, “rivendichiamo una secca smentita di queste sciagurate ipotesi di 'riforma del sistema camerale', per altro in netto contrasto con quanto previsto dalla delega, che di fatti garantiva 'il mantenimento dei livelli occupazionali'. Nel caso il decreto dovesse contenere queste indiscrezioni - concludono - ci opporremo con tutti i mezzi, con una mobilitazione durissima, per salvaguardare il lavoro e i servizi pubblici, unici e di qualità, che il sistema camerale offre al mondo delle imprese”.

 

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