Comune di Sondrio. Crisi? Ma neanche per sogno
Se qualcuno pensava ad un parallelismo con una vicenda di 70 anni fa ha dovuto ricredersi. 70 anni fa il Fascismo nella seduta del Gran Consiglio ha fatto harakiri. Lo stesso giorno si riuniva a Sondrio il Consiglio Comunale che invece, nonostante titoli di giornale, harakiri non l'ha fatto.
I punti all'ordine del giorno erano nove: Comunicazioni, due mozioni, un o.d.g, le linee programmatiche, una modifica regolamentare, scadenze Tares, alienazione immobili e poi, eccolo, il “Piano degli interventi comunali per il diritto allo studio - Anno scolastico 2013/2014” il punto sul quale le locandine fuori dalle edicole parlavano di crisi o di dimissioni del Sindaco. Le avevamo prese così sul serio che in un articolo sulla situazione di questa “Primavera”, la struttura che il Presidente del Consiglio, nonché dirigente scolastico Zanesi voleva fosse confermata mentre il niet era stato deciso, sin da fine 2012, da Sindaco, assessore alla P.I. E Giunta, così scrivevamo:
“gli aruspici interpellati predissero: "è più facile che un camoscio passi per la cruna di un ago che la Stua di Palazzo Pretorio di Sondrio resti senza inquilino".
E la Stua non ha fatto la fine di molti negozi in Sondrio oggi desolantemente vuoti. Anche dopo la seduta, conclusa a notte come 70 anni fa, la Stua risulta abitata, solidamente abitata dal Sindaco Molteni che non è arretrato di un sol passo.
Il tentativo di cambiare le cose da parte di Sondrio Città Ideale con suoi emendamentinon ha ovviamente sortito nulla perchè la maggioranza non ne ha voluto sapere (16 voti contrari).
Nel voto finale sul piano 17 i voti favorevoli perchè si è aggiunto Tacelli di Sondrio Anch'io)
E S.C.I.? due non partecipano alla votazione (anche Zanesi che aveva abbandonato l'aula all'inizio della discussione). Contrari gli altri.
Niente bomba dunque.
E la bombetta? Le dimissioni da Presidente del Consiglio Comunale di Zanesi? Forse solo voci di corridoio anche se in termini di logica ci starebbero.
Una vicenda in definitiva che ricorda quel film di Jack Arnold, “Il ruggito del topo”, con un esilarante Peter Seller che era finito, appunto, con una bombetta...