09 11 25 (Aggiornamento del 25 XI) OGGI GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE. TROPPE PAROLE E POCHI FATTI

Dati statistici spannometrici. I lettori indaghino. I numeri non contano. La parità dei sessi un errore. La tutela della donna. Perché non vogliono quello che servirebbe? La gente

Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne istituita dalle Nazioni Unite fin dal 1999 al fine di sensibilizzare Governi, istituzioni governative e non, società civile, mezzi di comunicazione di massa.

Dati statistici spannometrici

La TV ci ha inondato di notizie, valutazioni, commenti, esortazioni, paternali e chi più ne ha più ne metta. Siamo stati bombardati da dati statistici fasulli. Per fare un solo esempio da un TG abbiamo appreso che, secondo l'ISTAT, "una donna su tre è stata, almeno una volta, vittima di violenza". Intanto non è vero quello sentito in TV perché il dato ISTAT non si riferisce soltanto alla violenza bensì, testuale, "una donna su tre è stata, almeno una volta, vittima di violenza o maltrattamenti". Poi vorremmo proprio sapere come ha fatto l'ISTAT a certificare tale dato.

I lettori indaghino

I nostri lettori facciano la loro piccola indagine personale. Noi l'abbiamo fatta nel giro del parentado e degli amici scoprendo, se fosse vero il dato ISTAT, che almeno una decina di donne avrebbe dovuto subire violenza o maltrattamenti, anzi di più per evidenti ragioni anagrafiche. Neanche un paio di amiche che hanno concluso una vita a due matrimoniale possono essere inserite in questa statistica

I numeri non contano

Noi siamo dell'idea che i numeri non contino. Possono rendere quantitativamente più rilevante il fenomeno ma non aumentano la gravità per il fatto che la gravità della cosa è veramente al limite. E lo è anche oggi nonostante la disinvoltura nei e dei rapporti sessuali, una libertà che è divenuta licenza, la morale che è divenuta nel giudizio quasi collettivo moralismo e via di questo passo.

La parità dei sessi un errore

Un errore, a nostro avviso, la battaglia per la parità dei sessi. Alcune donne, non certo tutte, si sono battute e tuttora si battono per questo. Vogliono essere uguali agli uomini, ma non lo sono. La donna merita di più. E' sposa e madre. La parità la farebbe retrocedere. Che poi questa sua preminenza debba essere riconosciuta è anche vero sebbene passi avanti siano stati compiuti (si pensi che non molto tempo fa il ?delitto d'onore' costituiva un'attenuante!).

La tutela della donna

La tutela non la sia fa con le dissertazioni sociologiche che ci tocca sorbire se non abbiamo il telecomando sotto mano; meglio va per i giornali perché, letto il titolo, si volta pagina.

La tutela non la sia fa neppure con le esortazioni o i proclami. La si fa con le misure concrete, ma quando qualcuno fa proposte sensate e largamente condivise ecco saltar fuori di nuovo

Perché non vogliono quello che servirebbe?

Ci sarebbe una cosa da fare, ad un tempo punizione e prevenzione. Punizione per chi se lo è meritato. Prevenzione per chi saprebbe cosa può attenderlo. Ci riferiamo alla castrazione chimica. Chimica in quanto diversamente da quella fisica, dicono che sia reversibile.

Ovviamente questo provvedimento andrebbe adottato dal giudice con le cautele del caso, specie se si tratta di recidiva o nei confronti di quei soggetti che si sono resi responsabili di atti gravissimi come la pedofilia e simili e non dovrebbe essere alternativa alla pena detentiva. Sarebbe in sostanza un'aggravante. Come attuarla? Ci sono diverse ipotesi e non tocca a noi esplorarle una ad una. Ci tocca invece esprimere lo stupore constatare come contro ipotesi di questo genere si sia violentemente scagliata la capogruppo PD in Commissione Giustizia definendo la castrazione chimica una 'barbarie'. Stupisce per due ragioni. La prima che sia proprio una donna a pronunciarsi in questo modo. La seconda che sia proprio una donna di sinistra a pronunciarsi in questo modo visto e considerato che le più esposte alla violenza non sono certamente le donne dei quartieri alti! La realtà vera è troppe parole, troppa sociologia, troppo intellettualume e pochi fatti.

La gente

Si senta la gente cosa ne pensa. Non facciamo percentuali. Basta dire che è d'accordo con questa misura la stragrande maggioranza. Perché il Parlamento non ne tien conto?

GdS

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