09 10 20 GLI AMICI DEL MUSEO VALTELLINESE E IL FAI SONO ANDATI DA SONDRIO ALLA SCOPERTA DELLA RIMINI MENO NOTA

Rimini. Al solo nominarla la mente corre a grandi distese di sabbia, a file di ombrelloni e cabine colorate, a torme di bagnanti accaldati, a Federico Fellini e ai suoi "Vitelloni". E' difficile che pensando a Rimini, patria della piadina e della movida notturna rivierasca, riusciamo a figurarci l'antica "Ariminum" di epoca romana, o la splendida città rinascimentale di Sigismondo Malatesta. E invece Rimini può essere sede di appuntamenti culturali di respiro internazionale, ed è precisamente questa Rimini meno nota che l'associazione Amici del museo Valtellinese di Storia e Arte ha voluto esplorare, organizzando, in collaborazione con la delegazione Fai di Sondrio, la gita del 10 e 11 ottobre scorsi.

Scopo fondamentale delle gite degli Amici del museo è la visita di esposizioni o strutture museali di particolare interesse artistico e culturale; in questo caso della prestigiosa mostra "Da Rembrant a Gauguin a Picasso: L'incanto della pittura" che la città di Rimini ospiterà in Castel Sismondo fino al 14 marzo. Sono esposti al pubblico sessantacinque capolavori della pittura europea tra il cinquecento e il novecento, provenienti dal "Museum of Fine Arts" di Boston. Partendo da El Greco, Rembrant, Van Dyck e i maestri fiamminghi, Hals, Corot, si passa agli impressionisti francesi come Degas, Manet, Renoir, Pissarro, Cezanne, Monet, a Gauguin e a Van Gogh, per arrivare fino ai più moderni Matisse, Braque e Picasso, in una carrellata di capolavori che lascia letteralmente a bocca aperta. E' inoltre da lodare l'originalità della disposizione espositiva, che si basa sulle assonanze formali piuttosto che su quelle stilistiche o cronologiche, privilegiando così l'aspetto puramente visivo delle opere.

In seguito si è avuto modo di visitare il sito archeologico della "Domus del Chirurgo" , casa romana risalente al III sec. d. C., nella quale sono stati ritrovati splendidi mosaici e una serie di antichi strumenti chirurgici pressocchè intatti, e il museo della città, in cui è stato fedelmente ricostruito l'ambulatorio medico di epoca romana emerso dagli scavi così come doveva apparire originariamente. Veramente notevoli anche gli affreschi trecenteschi della Scuola Riminese di impronta giottesca, che si possono ammirare nella chiesa chiamata di S. Agostino, così come nel museo della città . Per non parlare del famoso Tempio Malatestiano , chiesa rimaneggiata nel XV sec. su progetto di Leon Battista Alberti, uno dei più insigni architetti del rinascimento italiano, per essere trasformata nel mausoleo di Sigismondo Malatesta e di sua moglie Isotta. All'interno il meraviglioso crocifisso di Giotto e l'affresco in cui Piero della Francesca ritrae lo stesso Sigismondo, Signore di Rimini. L'atmosfera quasi magica creata dalle meravigliose proporzioni e dai fregi marmorei del Tempio Malatestiano contrasta con quella vivace e popolaresca del borgo di pescatori di San Giuliano : due differenti aspetti della città, entrambi molto suggestivi. Come ultima tappa, si è visitato il centro storico di Brisighella, borgo medioevale e stazione termale della valle del Lamone, immerso nel paesaggio agreste dell'entroterra romagnolo, dominato dai tre speroni gessosi sui quali sorgono la torre dell'orologio, il Santuario del Monticino e, in posizione centrale, la quattrocentesca Rocca Manfrediana. Di grande interesse l'antica Via degli asini, caratteristica strada sopraelevata e coperta, che si affaccia sul borgo e sulle colline con una sequenza di arcate. Possiamo quindi e senz'ombra di dubbio riconfermare la nostra regola: la precisione e l'accuratezza dell'organizzazione e la competenza delle guide che accompagnano i gruppi fanno sì che le iniziative degli "Amici del museo Valtellinese" siano sempre occasioni speciali per ritrovarsi insieme a godere il piacere della vera cultura.

Laura Montagna

Laura Montagna
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