LA VALTELLINA ASPETTA DA 20 ANNI
Riceviamo e pubblichiamo:
La Valtellina dopo i tragici eventi di vent'anni fa è rinata, ha lavorato duro come è abituata da millenni, i suoi abitanti non hanno tempo per scendere in piazza e protestare, non hanno tempo per prendere il treno e fare manifestazioni a Roma davanti ai palazzi del potere. In Valtellina si lavora seriamente, non ci si può fermare e non lo farà mai. Il prodotto delle tasse pagate in Valtellina fuggono sempre a Roma grazie alle inique leggi democratiche italiane, volano a Roma per nutrire sempre più quel malloppo statale che poi viene ridistribuito su scala nazionale in termini di risorse e servizi, penalizzando come dimostrato sia l'intera Lombardia sia la stessa Valtellina.
A fronte di quanto accaduto nell'87 servirebbe indubbiamente farsi delle domande, suggerite anche dell'ottimo direttore Cristina Culanti del Giornale di Tirano. Quanti fondi statali sono stati inviati in Valtellina? Quanti ne sono arrivati effettivamente e come sono stati utilizzati? Quali sono stati sprechi se ce ne sono stati ma soprattutto che fine hanno fatto quei 12.000.000 di euro che pare siano tutt'oggi fermi nei fondi regionali? Reputo splendido paragone in cui la Valtellina in rapporto alla Regione
Lombardia sembra una bicicletta costretta a correre dietro ad un automobile, frenata dal fatto di non poter disporre della struttura adeguata per le sue evidenti esigenze. "Si veda ad esempio - afferma Cristina Culanti - che quando si parla di Demanio Idrico, noi ne abbiamo i fondi che ne derivano ma non le competenze in merito." Forse se la Valtellina avrebbe potuto lottare per poter ottenere la qualifica di "Provincia a Statuto Speciale" un argomento però oggi più che mai sotto accusa. Si pensi infine a quelle Regioni a Statuto Speciale che pur potendo trattenere l'80, a volte 90% del proprio gettito fiscale riesce ad ottenere gli stessi servizi dallo Stato che ottiene una Regione normale. Iniquità che non fanno altro che creare dissensi, malumore e tensioni. Il federalismo fiscale può riportare "pace" tra le parti in causa riequilibrando una situazione attuale davvero difficile e limitando finalmente la centralizzazione di competenze statali.
A cura di Alberto Moioli