PAGAMENTI: IMPRESE SEMPRE PIÙ IN AFFANNO, NECESSARIO INTERVENIRE SUBITO CON NUOVA MORATORIA E ALTRI STRUMENTI 12.2.20.35
Un comunicato di Confindustria Sondrio:
Forti criticità ad ogni livello sulla filiera dei pagamenti stanno facendo
aumentare la tensione finanziaria nelle imprese e, nelle situazioni più difficili, aprono il
terreno a vere e proprie crisi di liquidità.
"È un problema che va affrontato su scala nazionale, ma abbiamo ricevuto più di una
segnalazione dai nostri associati e ci sentiamo in dovere di intervenire" - spiega Paolo
Mainetti, numero uno di Confindustria Sondrio. "Purtroppo in questi frangenti sono le
piccole imprese, quelle che stanno al termine della catena dei pagamenti, a ricevere i
colpi più duri. E non si escludono casi paradossali, di aziende economicamente sane, con
attività caratteristica in salute, ma costrette a ridimensionare i propri piani di sviluppo
perché manca la liquidità necessaria a sostenere il business".
Esiste prima di tutto un forte problema di pagamenti da parte della pubblica
amministrazione, che può essere dovuto a una gestione amministrativa scadente o -
come più spesso accade per gli enti locali del nord Italia - alle maglie troppo strette del
patto di stabilità: in questo modo si è accumulato uno scaduto di cui nessuno conosce
l'ammontare preciso, ma si sa per certo che sono decine di miliardi di Euro, forse
addirittura 100. D'altro canto non mancano le difficoltà tra operatori privati: per esempio
una tendenza eccessiva da parte delle grandi imprese a dilazionare oltre misura i
pagamenti ai fornitori, che vedono arrivare gli incassi a 120 o 180 giorni, o l'aumento di
scaduti e insoluti causato dalla presenza di imprese in difficoltà lungo la filiera di fornitura.
"Problemi che sono sempre esistiti, ma che ora, con la crisi prolungata nella quale ci
troviamo, si sono acuiti in modo particolare" - prosegue Mainetti. "E purtroppo gli
strumenti tradizionali per farvi fronte, come gli affidamenti bancari a breve termine e il
sistema dei prestatori di garanzia, non sono più efficaci come in passato". I rubinetti del
credito versano meno acqua: il governatore della Banca d'Italia Visco ha dichiarato la
scorsa settimana che a dicembre 2011 i prestiti bancari alle imprese italiane sono calati
del 2.3%, un taglio di oltre 20 miliardi di Euro in valore assoluto. Nel contempo i tassi
hanno subito aumenti significativi e il supporto degli enti di garanzia, come i consorzi fidi,
è meno incisivo perché anche questi soggetti, ai quali il settore pubblico non ha prestato
la dovuta attenzione, si ritrovano con poco patrimonio su cui fare leva per affidare le
imprese. Un quadro a tinte fosche in cui l'unica luce che si intravede è il trend calante
dello spread, sceso di 200 punti base nel giro di 3 mesi. "Una buona notizia, ma non è
sufficiente: per rendere il sistema sostenibile lo spread deve calare ancora" - chiosa
Mainetti.
Secondo gli Industriali sondriesi la cosa più urgente da fare è "una nuova moratoria dei
mutui per le imprese: nel 2009 si rivelò un provvedimento molto efficace, va
assolutamente riproposta. Confindustria e ABI stanno negoziando a Roma, siamo
fiduciosi" - sottolinea Mainetti. "Altre misure importanti, che sollecitiamo, sono un rapido
recepimento della direttiva europea in materia di tempi di pagamento fra gli operatori
economici, dove i 60 giorni rappresentino la normalità e non l'eccezione, e un deciso
intervento pubblico per il rafforzamento patrimoniale dei consorzi fidi. Le imprese sono
sempre più in affanno, bisogna agire subito" - conclude Mainetti