09 09 22 (Aggiornamento). A SONDRIO LA CAROVANA DELLE ALPI DI LEGAMBIENTE. CONSEGNATA LA BANDIERA VERDE DI CAROVANA DELLE ALPI ALLA PROVINCIA DI SONDRIO, PRESENTE ENRICO BORGHI, PRESIDENTE NAZIONALE DI UNCEM

Sondrio 21 settembre. Un ottimale sistema di regole per la gestione e salvaguardia della risorsa idrica: con questa motivazione la Provincia di Sondrio ha ricevuto oggi da Legambiente la Bandiera verde di Carovana delle Alpi, la campagna realizzata con il contributo del Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, che ogni anno attraversa la più importante catena montuosa europea, denunciando le speculazioni e gli eccessi di sfruttamento dell'ambiente naturale, ma anche mettendo in luce gli esempi virtuosi di valorizzazione e governo del territorio e delle sue risorse. La bandiera verde è stata consegnata al Presidente della Provincia di Sondrio, Massimo Sertori, durante una conferenza a cui hanno preso parte le autorità della Provincia, Legambiente e rappresentanti del comitato popolare IAPS.

"L'idroelettrico rappresenta la più importante risorsa energetica della Lombardia, dove concorre per oltre il 16% a soddisfare il fabbisogno elettrico, e metà di questa energia è prodotta nella sola Provincia di Sondrio - dichiara Damiano Di Simine, responsabile nazionale della campagna - ma occorrono regole per impedire che questo sfruttamento avvenga in modo indiscriminato a spese del territorio e alle comunità locali: la Provincia di Sondrio, sulla spinta di una formidabile mobilitazione popolare, si è data l'obiettivo di un sistema di regole trasparenti e concordate per la gestione e tutela della risorsa idrica". Per Legambiente ora è fondamentale giungere in tempo utile al completamento dell'iter di approvazione del Piano Territoriale che darà piena vigenza al Piano di Bilancio Idrico.

Alla conferenza ha partecipato come ospite Enrico Borghi, presidente nazionale di UNCEM (Unione Nazionale Comuni ed Enti Montani), che ha voluto sottolineare l'importanza dell'atto prodotto dalla Provincia di Sondrio in quanto fondamentale strumento di governo e tutela di una risorsa ambientale strategica dei territori montani. "In un Paese che si avvia a diventare federale i diritti dei territori montani e delle loro popolazioni concorrono sussidiariamente al governo delle risorse naturali e devono essere sanciti, riconosciuti e garantiti - ha dichiarato Borghi - Questo principio vale in primis per il bene acqua, che insieme alle altre fonti rinnovabili è il petrolio verde dei territori montani e motore del sistema paese. Per questo non possiamo accettare che logiche di mercato governate dalla regola del profitto portino alla spoliazione di una risorsa fondamentale prodotta in larga parte dal territorio montano. E' fondamentale che la governance del servizio idrico integrato sia regolata dalle comunità locali - in primo luogo Comuni e Comunità montane - che possono in questo modo rimettere in moto significativi investimenti infrastrutturali sul territorio per assicurare un servizio adeguato alle esigenze dei cittadini. Nel riconoscere la piena titolarità dell'ente provinciale e delle comunità locali sul tema delle concessioni idroelettriche, il piano di Bilancio Idrico della provincia di Sondrio rappresenta in questo senso un modello da imitare".

"Consegnando la bandiera verde Legambiente vuole anche ricordare che lo sfruttamento dell'energia potenziale dei salti d'acqua condiziona la naturalità dei corsi d'acqua - conclude Ruggero Spada, coordinatore di Legambiente Valtellina - Per questo nell'assegnazione della Bandiera verde si deve leggere anche un impegno all'attenzione per l'equilibrio tra produzione di energia e qualità dei torrenti e fiumi. In questo impegno l'associazione sarà in prima linea, con enti, movimenti popolari e produttori idroelettrici.

SCHEDA

Lo sfruttamento idroelettrico in Provincia di Sondrio

In Provincia di Sondrio insistono 310 opere di captazione, 39 grandi impianti idroelettrici di produzione e 32 di media produzione, 500 Km di condotte e canali, 800 Km di elettrodotti e 56 dighe con una capacità di accumulo complessiva di oltre 400 milioni di metri cubi (superiore alla capacità di invaso di tutto il Lago di Como), che permettono una produzione idroelettrica pari a circa il 12% del totale nazionale. Lo sfruttamento delle acque per la produzione di energia idroelettrica interessa oltre il 90% del totale delle portate disponibili. Le portate derivate a scopo idroelettrico in tutta la provincia assommano ad oltre 240.000 l/sec, più del doppio delle portate naturali: il che significa che, mediamente, ogni litro d'acqua portato a valle dai corsi d'acqua di Valtellina e Valchiavenna transita almeno due volte all'interno di condotte forzate e turbine, un dato che indica il livello davvero eccessivo di artificializzazione dell'intero bacino idrografico provinciale.

La mobilitazione popolare e la risposta istituzionale

Nonostante la condizione di sovra sfruttamento delle acque, in Valtellina e Valchiavenna è esplosa la corsa alla captazione dei pochi tratti di corsi d'acqua non ancora sfruttati. A fronte di ciò è sorta una mobilitazione popolare e si è costituito lo I.A.P.S. (intergruppo acque Provincia di Sondrio) che ha coordinato l'opposizione di numerosi comitati al rilascio indiscriminato di ulteriori concessioni, raccogliendo il sostegno da parte di oltre 45.000 residenti. Una mobilitazione che non è passata inosservata ai più elevati livelli istituzionali: il Parlamento alla fine del 2006, approvando un emendamento alla Legge Finanziaria proposto dal senatore Giovanni Confalonieri, ha introdotto una 'moratoria di fatto' al rilascio di nuove concessioni in Provincia di Sondrio, subordinandole ad una speciale procedura di valutazione in capo al Ministero dell'Ambiente. A seguito di ciò è stato formalizzato un accordo tra Ministero, Regione Lombardia, Provincia di Sondrio, Autorità di Bacino del Po e APAT (l'attuale ISPRA) per far sì che da questa soluzione temporanea si passasse ad un provvedimento di tutela che, come proposto dai comitati, trovasse attuazione nella pianificazione provinciale. L'amministrazione provinciale, lavorando in modo coordinato con l'Autorità di Bacino, è ora pervenuta ad un importante atto, il Piano di Bilancio Idrico, approvato dal Comitato Tecnico dell'Autorità di Bacino lo scorso marzo e parte integrante del Piano Territoriale Provinciale, che definisce finalmente il quadro delle regole a cui è subordinato il rilascio di nuove concessioni: in pratica vengono individuati i tratti di corsi d'acqua che, per particolare criticità, valore naturalistico o paesaggistico, sono esclusi dalla possibilità di derivazione idroelettrica, con deroghe limitate alle esigenze di piccola produzione a scopo di autoconsumo (piccoli nuclei, case sparse, alpeggi). Un decreto di salvaguardia, attualmente alla firma del Ministro consentirà alla Provincia di pervenire all'approvazione definitiva del piano. Il Piano di Bilancio Idrico, confezionato con grande perizia dalla struttura tecnica provinciale, costituisce un ottimo esempio di programma di gestione della risorsa idrica.

L'Ufficio Stampa Legambiente Lombardia

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