IND - GLI INDUSTRIALI PER UN RILANCIO DELLO SVILUPPO DELLA PROVINCIA

14 maggio 2007 – Le opportunità di sviluppo non mancano, servono volontà politica e sinergie comuni per coglierle appieno. Questo il messaggio che Confindustria Sondrio intende lanciare alle forze politiche, alle amministrazioni locali, alla comunità economica ed a tutta la cittadinanza.“Anche la recente Giornata dell’Economia ha confermato quanto andiamo dicendo da tempo: in Valtellina e Valchiavenna l’industria è “lo zoccolo duro” del tessuto socio-economico, capace di creare sviluppo, occupazione e ricchezza” dichiara il Presidente di Confindustria Sondrio Corrado Fabi. “In provincia abbiamo una moltitudine di aziende industriali che occupano quasi la metà della forza

lavoro dell’intero settore privato. Abbiamo produzioni di assoluta eccellenza, apprezzate a livello nazionale ed internazionale, in molti settori di grande rilievo, quali ad esempio il metalmeccanico e l’alimentare. Siamo responsabili della quasi totalità delle esportazioni provinciali, con oltre 500 milioni di euro di merce venduta al di fuori dell’Italia. Come è possibile, quindi, anche solo immaginare un futuro per il nostro territorio senza un settore industriale forte, dinamico e trainante?” “Il problema, semmai, è un altro. Se vogliamo davvero che l’industria locale possa essere anche in futuro da volano per lo sviluppo socio-economico del territorio, è necessario che si creino le condizioni per favorirne la crescita certa e duratura” prosegue Fabi. “In passato ed ancora oggi i nostri imprenditori hanno lavorato e operano in condizioni quasi eroiche penalizzati come sono da una serie di fattori sfavorevoli. Nonostante ciò sono riusciti a creare aziende solide e di successo, capaci di imporsi ben al di là dei confini provinciali”.“Con la competizione sempre più incalzante imposta dalla globalizzazione dei mercati, fare impresa diventa sempre più difficile e rischioso, soprattutto nelle aree meno favorite. Dobbiamo quindi creare un contesto ed un tessuto confacenti allo sviluppo del manifatturiero.” È un messaggio che lanciamo anzitutto alla politica, alle amministrazioni pubbliche e alle rappresentanze sociali, alle quali chiediamo collaborazione ed impegno nella risoluzione dei nodi cruciali che ne condizionano il futuro”. “Le infrastrutture sono sempre in testa alla lista delle nostre priorità. Le voglio ancora una volta ricordare: viabilità di fondovalle, scalo merci di Tirano, connettività telematica atta a rendere disponibile la banda larga in tutti i comuni della provincia, collegamenti intervallivi ed internazionali”.

“Un altro determinante nodo da sciogliere è quello dei servizi alle imprese” soggiunge Fabi “Le aziende industriali, avvertono un forte bisogno di servizi qualificati a supporto delle attività di ricerca e sviluppo, ed in questo senso Confindustria Sondrio non mancherà di dare il proprio fattivo contributo affinché il Polo dell’Innovazione della Valtellina possa operare con la massima efficacia come stimolo della innovazione e dello sviluppo tecnologico del territorio.” “Vi è poi la questione delle risorse umane e della loro formazione. Ormai, ogni imprenditore,

lamenta notevoli difficoltà nel reperire manodopera, anche non qualificata. Se poi si ricercano figure specializzate, constatiamo quanto sia distante l’offerta scolastica dalle esigenze delle

imprese. Riteniamo quindi fondamentale progettare nuovi percorsi formativi e sinergie col mondo della scuola che facilitino l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, ma anche prepararsi

all’accoglienza per far fronte al negativo andamento emografico che si prospetta a breve.” ”Un ultimo punto strategico riguarda l’energia. Dobbiamo rifuggire da atteggiamenti prevenuti nei

confronti delle aziende idroelettriche che operano in provincia, cui si deve comunque riconoscere il merito storico di aver dato il via all’industrializzazione del nostro territorio. Vanno invece ripensati nuovi accordi con i produttori per passare dai meri indennizzi economici, alla partecipazione della collettività alla ricchezza creata con la valorizzazione delle risorse idriche” conclude Fabi.

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