3 20 ANCORA SUL TRAFORO DELLO STELVIO
Spett.le Amministrazione Provinciale di Sondrio
Corso XXV Aprile, 22 23100 SONDRIO
Al Presidente
Massimo Sertori
Bormio 16 marzo '10
OGGETTO: studio di fattibilità del Traforo dello Stelvio
Signor Presidente,
il dibattito politico ha recentemente riguardato la questione "trafori valtellinesi" ed in particolare la stampa ha riferito la notizia della firma di un protocollo d'intesa fra la Provincia di Sondrio e quella di Brescia sul Traforo del Mortirolo e della sua volontà di inserire nel Piano Territoriale d'Area della Media e Alta Valtellina il progetto di questa infrastruttura viaria quale opere considerata strategica a livello regionale.
Nella mia intenzione di dare un contributo costruttivo a questo dibattito, che cade durante un periodo elettorale, corre l'obbligo di portare alla sua conoscenza alcuni passaggi relativi alla questione "Traforo dello Stelvio" molto probabilmente a Lei sconosciuti.
In data 2/04/2001 la Giunta Provinciale guidata dal sen. Eugenio Tarabini, dando attuazione a quanto disposto dal Presidente della Giunta Regionale della Lombardia Roberto Formigoni con deliberazione n. 2971 del 29/12/2000, stanziò un finanziamento di 70 milioni delle vecchie lire a favore del Comune di Bormio per effettuare lo studio di fattibilità del Traforo dello Stelvio che comprendesse anche l'inserimento urbanistico delle due varianti stradali di collegamento tra la strada statale n. 38 dello Stelvio con la strada ex-statale n. 300 in direzione di Santa Caterina e con la strada statale n. 301 in direzione di Livigno.
L'Amministrazione Provinciale concesse questo finanziamento al Comune di Bormio nella sua qualità di soggetto attuatore della parte di piano della legge n.102/1990 (Legge Valtellina) che riguardava le verifiche di scenario per le grandi comunicazioni.
Lo stanziamento venne erogato a ridosso della tornata elettorale del 2001 e fu concesso anche a seguito delle richieste e le insistenze del Sindaco Cardelio Pedrana.
Nel maggio del 2001, un mese prima delle elezioni politiche e comunali, la Giunta di Bormio affidò l'incarico di progettazione del Traforo dello Stelvio Bormio - Valvenosta ad un studio di progettazione veneto.
Dopo le elezioni la nuova Amministrazione Comunale di Bormio guidata da Renato Pedrini, nella quale al sottoscritto venne affidata la delega ai Lavori Pubblici, dando continuità ai provvedimenti relativi a quest'opera, chiese allo Studio di Progettazione incaricato, di approfondire le possibili ipotesi di collegamento verso nord, con la svizzera Val Monastero oltrechè con la Val Venosta, senza alcun onere aggiuntivo.
Venne dunque esteso lo studio anche alla parte svizzera per un migliore approfondimento degli scenari e anche conoscendo le divergenze su questo tema che avevano caratterizzato vivaci scambi di opinione tra il Sindaco Pedrana e il Sindaco di Stelvio Cav. Josef Hofer; forse dovuti più a questioni di metodo che di sostanza.
Nell' aprile del 2002 venne consegnato al Comune di Bormio lo studio di fattibilità che, prevedeva tre possibili soluzioni in "galleria a doppia canna" scartando, per evidenti problemi di scarsa fattibilità per l'alto costo dell'investimento e per ragioni di sicurezza le ipotesi di gallerie oltre i 12 km di lunghezza.
Vennero così individuate tre direttrici principali:
A. Bormio- località Tre Baracche - Sta. Maria strada del Pass Umbrail - località Plattacschas; Il tratto in galleria è di circa 10,7 km.; la quota altimetrica è compresa tra mt. 1.590 s.l.m. (lato Bormio) e mt.1.790 s.l.m. (lato Sta. Maria).
(collegamento transfrontaliero Bormio - Sta Maria): costo stimato €. 275 milioni circa;
B. Bormio (ss. 38 - località Tre Baracche) - Stelvio (ss. 38 - località Trafoi); Il tratto in galleria è di circa 11,2 km.; la quota altimetrica è compresa tra mt.1.690 s.l.m. (lato Bormio) e mt.1.665 s.l.m. (lato Stelvio).
(variante ss. 38 Bormio - Stelvio): costo stimato €. 278 milioni circa;
C. Direttrice S. Caterina Valfurva (località Alta Val Zebrù, viabilità locale laterale alla ex -ss. 300) - Stelvio (località Tre Fontane di Trafoi, viabilità locale laterale alla ss. 38). Il tratto in galleria è di circa 6,8 km.; la quota altimetrica è compresa tra mt. 1.740 s.l.m. (lato S. Caterina Valfurva) e mt.1.605 s.l.m. (lato Stelvio).
(Strada del Parco S.Caterina - Stelvio): costo stimato €. 178 milioni circa.
Lo studio di fattibilità nella verifica dei costi/benefici dell'opera prevedeva una possibile utilizzazione dello strumento del project financing per la realizzazione dell'intervento: ipotesi di concessione a privati della realizzazione e gestione (tunnel a pedaggio) con un contributo pubblico che coprisse solo parzialmente i costi.
La tariffa assunta quale riferimento base dell'analisi era pari a 16 €. per transito nell'ipotesi che il traffico si limitasse ai soli veicoli leggeri ed al trasporto collettivo.
La giunta di Bormio nel maggio 2002, prendeva atto di questo studio e lo trasmetteva formalmente ed ufficialmente per le valutazioni di competenza ai committenti: Regione Lombardia e Provincia di Sondrio e per conoscenza anche alla Comunità Montana Alta Valtellina.
E' opportuno ricordare che la precedente Giunta Comunale di Bormio dopo aver trasmesso lo studio agli enti citati promosse degli incontri anche con le "controparti" tirolesi e svizzere; infatti una copia del progetto venne consegnata al Presidente Altoatesino Alois Durnwalder il 13/09/2002 e al Sindaco di Santa Maria Vito Stupan in dat 08/11/2002.
Il primo pur apprezzando la proposta di collegamento, rimetteva la sua valutazione a quella dei comuni altoatesini interessati, in particolare del Comune di Stelvio; mentre gli amministratori di Santa Maria Monastero manifestarono maggior entusiasmo cogliendo nel collegamento l'opportunità di "mettere in rete" i due comprensori turistici.
E' opportuno ricordare che una copia dello studio venne consegnata anche al Ministro alle Infrastrutture Pietro Lunardi che in un convegno a Bormio nel 2003 si espresse a favore di quest'opera e successivamente garantì anche il suo appoggio anche per il Tunnel del Mortirolo sostenendo che la Valtellina necessitava di entrambi i collegamenti, uno verso nord ed uno verso sud.
Credo che ora che è stato riaperto il dibattito dei collegamenti strategici della Valtellina si debba tener conto di queste fatti e di questi provvedimenti cui l'amministrazione Provinciale (che nel frattempo è cambiata) e anche quella Regionale (che è rimasta della medesima guida), non hanno ancora espresso una loro valutazione e credo anche che nella programmazione urbanistica strategica provinciale di lungo termine e/o nel Piano d'Area, si possa "riaprire il dibattito" e considerare positivamente una delle proposte già predisposte relativa allo Stelvio.
Inutile ricordare che una via di collegamento come quella del Traforo dello Stelvio darebbe un forte impulso alla prima industria dell'Alta Valtellina ed al più strategico dei settori della nostra economia della Valtellina: il Turismo, come ha anche sostenuto recentemente il Presidente degli Artigiani Bresesti.
Non sta a me dire se i provvedimenti del 2001 e queste ultime proposte o promesse erano e sono più legate alla scadenza elettorale del momento che alla volontà-necessità di fare una seria programmazione sui collegamenti strategici, ora che dovranno essere inseriti o recepiti dai Piani d'Area, dal Piano Provinciale e dalla Programmazione Regionale.
Ma se delle due ipotesi prevale la seconda le chiedo di dare una lettura agli studi richiesti dall'Ente da Lei governato e di dare, ove lo ritenga opportuno, una sua valutazione.
In attesa di un riscontro porgo cordiali saluti.
Michele Magatelli (x)
(x) Consigliere comunale di Bormio