La trasferta di Nebbiolo Grapes da Sondrio ad Alba per la seconda convention mondiale sul vitigno che è alla base dei rossi a Denominazione di Origine Valtellina è stata coronata da successo

Ottima la partecipazione di pubblico e di addetti ai lavori, interessanti i convegni, molto apprezzate le degustazioni di circa 400 etichette provenienti da quattro continenti. I giorni di incontri e confronti (9-12 marzo) hanno confermato la qualità dei vini valtellinesi proposti da nostri 15 produttori.

“Il bilancio della seconda edizione di Nebbiolo Grapes è ampiamente positivo – ha dichiarato il Presidente del Consorzio Tutela Vini di Valtellina Casimiro Maule al termine dei lavori -. L’idea nata in Valtellina si è dimostrata una formula valida e vincente, a respiro internazionale e in grado di dare grande immagine al Nebbiolo e ai territori in cui è coltivato. Occorre dare atto al Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero e in particolare al presidente Minetti e al direttore Salaris di aver organizzato un’edizione all’altezza delle aspettative, considerato che ci trovavamo nella patria del Nebbiolo. In un momento non facile abbiamo in mano una carta vincente su cui investire. Con Nebbiolo Grapes siamo sulla strada giusta, non dobbiamo fermarci. Stiamo già lavorando per individuare la sede della terza edizione. Per rimarcare la dimensione internazionale del vitigno e del convegno ad esso dedicato saremmo propensi a spostarci all’estero, magari in California. Cercheremo di coinvolgere sempre più tutto il territorio, nella speranza che enti ed istituzioni continuino a starci vicini. La presenza ad Alba dell’assessore provinciale Severino De Stefani è stata particolarmente importante e gradita”.

“L’idea di un cammino dedicato al Nebbiolo e percorso da tutti i produttori legati al vitigno – ha aggiunto Giovanni Minetti, presidente del Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero – si è concretizzata due anni fa con la nascita di Nebbiolo Grapes a Sondrio, grazie all’iniziativa del Consorzio di Tutela Vini Valtellina, del suo presidente Casimiro Maule e del dott. Carlo Alberto Panont. A due anni di distanza siamo onorati di avere ospitato ad Alba per quattro giorni la community internazionale del Nebbiolo con l’obiettivo di confrontare le esperienze dei produttori provenienti dai quattro continenti in cui viene allevato questo vitigno nell’ottica di un arricchimento di esperienze davvero universale”.

Positivi anche i commenti dei produttori valtellinesi che hanno preso parte ad Alba ai lavori di Nebbiolo Grapes, strutturati secondo la formula vincente di Sondrio con l’integrazione di un segmento dedicato al marketing e alla comunicazione.

Per Alberto Marsetti, viticoltore di Sondrio, anche ad Alba il Nebbiolo ha confermato di possedere grande fascino, non solo in quanto vitigno ma anche in relazione al territorio in cui è coltivato. Quest’ultimo infatti ne esalta le caratteristiche, creando un prodotto diverso a seconda della provenienza. È curioso avvicinarsi alle varie zone di produzione, conoscerle e vedere come le differenti caratteristiche si riflettano nel vino”.

Secondo Pietro Bettini ad Alba è stata confermata la straordinaria importanza dell’iniziativa nata a Sondrio nel 2004 per volontà del Consorzio di tutela. “Occorre credere in questo vitigno, praticamente prerogativa di due territori: Piemonte e Valtellina, zone che possiedono infatti circa il 90% della superficie totale coltivata a Nebbiolo nel mondo” – ha sottolineato il produttore di S. Giacomo di Teglio.

“Devo ammettere di essere lusingato per aver visto i nostri vini inseriti in un contesto così prestigioso, a fianco dei grandi Barolo e Barbaresco – ha commentato Giorgio Gianatti, produttore di Grumello -. L’iniziativa che abbiamo avuto il coraggio di lanciare due anni fa si è confermata un successo che deve continuare, con la speranza di riportare in futuro un’edizione in Valtellina”.

Isabella Pelizzatti Perego (Casa vinicola AR.PE.PE.) del convegno ha apprezzato non solo le sessioni tecniche. “La mattinata del sabato, dedicata alla comunicazione e al marketing, si è dimostrata davvero interessante soprattutto quando è toccato ai produttori parlare della loro esperienza – ha dichiarato al termine della convention -. Per la sede dell’edizione 2008 si potrebbe pensare al Nuovo Mondo, non trascurando però anche l’idea di qualche zona italiana “minore” per quanto riguarda la tradizione del Nebbiolo”.

Consorzio Tutela Vini

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