CADDE (IL PRIMO GIORNO DI QUARESIMA), RISORSE (A GIORNI), GIACQUE (FORSE). TANTO VA LA GATTA AL LARDO… E I SENATORI A VITA NON C’ENTRANO: STAVOLTA SONO STATI ININFLUENTI, TRE DA UNA PARTE E TRE DALL’ALTRA

(Aggiornamento del 21 febbraio, fine del Carnevale e quindi giorno delle Ceneri da cospargersi sulla testa, o anche della pubblicazione a Londra, 159 anni fa e sempre a proposito di cose finite, del “Manifesto del Partito Comunista” di un certo Karl

Repetita juvant o no?

Il 9 ottobre 1998 la Camera nega la fiducia: 313 a 312 e Prodi va a casa mentre a Palazzo Chigi entra per la prima volta un ex-comunista, D’Alema, che obiettivamente se la caverà nonostante situazioni difficili come ad esempio sempre cose militari di mezzo! - la guerra in Yugoslavia. Si dirà che qualcuno ha sbagliato i conti e forse è anche vero ma il problema non era comunque quello dei numeri ma quello politico.

Il 21 febbraio 2007 in Senato 158 SI alla mozione del Governo sulla politica estera e 160 NO. Qualcuno della maggioranza dà dei “dilettanti allo sbaraglio” a chi ha sbagliato i conti ma questa volta non é vero mentre il dato di fondo è lo stesso e cioè che il problema non era comunque quello dei numeri ma quello politico.

- Cadde allora.

E ora? Cadde, il primo giorno di Quaresima, fine del Carnevale e quindi giorno delle Ceneri da cospargersi sulla testa, o anche della pubblicazione a Londra, 159 anni fa e sempre a proposito di cose finite, del “Manifesto del Partito Comunista” di un certo Karl Marx in associazione con un cert’altro Friedrich Engels. Tanto va la gatta al lardo. Il Governo si era salvato in più occasioni con il voto dei senatori a vita perché al Senato i numeri sono quelli che sono, quelli che avrebbero dovuto consigliare, sul piano istituzionale, più umiltà allo stesso Prodi

- Risorse (passato remoto del verbo risorgere e non sostantivo).Fra qualche giorno quando tornerà in Parlamento e troverà un fortilizio compatto, pena la castrazione (che essendo politica non guarda il sesso). Dunque, nessuno avendo la vocazione di divenire un eunuco politico, Resurrezione. Il problema, parlando dell’Ulivo, è che quest’anno la domenica delle Palme è il 1 aprile. Lasciamo interpretazioni e commenti ai lettori.

- Giacque (forse).

Per andare avanti tanti devono ingoiare rospi. Quel che va bene a Diliberto non va bene a Mastella, e viceversa. Quel che va bene a Mastella non va bene a Di Pietro, e viceversa. Eccetera. Il problema maggiore è però lui, il Presidente del Consiglio, solo temporaneamente ex. In alcune occasioni ha voluto tirare diritto a tutti i costi. Un solo esempio: ricordiamo durante il suo soggiorno in Turchia alla domanda “ma si discute in Parlamento” di una grossa questione sul tavolo la incredibile risposta “ma siamo impazziti?”, ripetuta, più o meno tempo dopo (E in Parlamento ovviamente ci dovette andare). Ma anche il 21 mattina al giornalista che rincorrendolo gli chiedeva se ci fossero problemi in modo roboante e ridendo rispondeva un “ooooooohhhh” quasi di scherno. Lo dipingono nel pomeriggio dopo il voto furibondo addirittura con qualche suo Ministro, e gli attribuiscono la frase “Reincarico? Si, ma stavolta i Ministri li scelgo io”, altra topica in quanto gli altri gli possono rispondere che ci sono anche loro e non a fare i portatori d’acqua e basta…

Ha sempre voluto tirare diritto e forse è l’unica sua chanche, potendo ricordare sempre che lui è stato scelto con le primarie. La realtà però va oltre il Governo: la posta è il Partito Democratico e la leadership del Partito Democratico.

E allora, come e quando? Una risposta da molte sedi, compreso il prossimo Congresso dei DS.

LA STORIA DEI SENATORI A VITA

In titoli, occhielli, sommari di molti quotidiani la ragione del KO subito dal Governo viene individuata oltre che nel voto dei due dissidenti delle sinistre estreme nel voto dei senatori a vita Andreotti e Pininfarina.

Balla sacrosanta.

Il capogruppo dei DS Anna Finocchiario: "Lo dico da tempo che non abbiamo più la maggioranza. Era ovvio che prima o poi sarebbe accaduto. Questa volta é accaduto, anche se nel voto avevamo tenuto conto dei dissenzienti residui, quelli che erano rimasti dissenzienti, contavamo sul voto del Presidente Andreotti e del senatore Pininfarina. Non é andata così".

Nel voto, assente per malattia Scalfaro, i senatori a vita si sono equamente divisi: a favore della mozione del Governo Ciampi, Colombo, Levi Montalcini. Contro Cossiga. Astenuti (al Senato l’astensione vale come voto contrario) Andreotti e Pininfarina. Tre a tre. E’ la prima volta che succede che i senatori a vita non determinano il risultato, come invece è stato per la Finanziaria e in altre occasioni. Ci pare inoltre una ingenuità pensare che un personaggio come Andreotti, da sempre su una linea di piena collaborazione, non subordinata, con gli americani avrebbe potuto approvare una linea, quella esposta da D’Alema, che ha sì elementi di continuità con quella precedente ma, al di là dell’immagine, ha elementi innovativi non certo graditi dagli USA e anche da chi, qui in Italia, è da tutt’altra parte rispetto a un antiamericanismo viscerale presente nel DNA perlomeno di alcuni dell’attuale (quasi) maggioranza.

GdS

GdS
Dalla provincia