SECONDO APPELLO (importante) AI VALTELLINESI
Alcuni stralci del "Primo appello" pubblicato sul numero scorso ed anche le sue ragioni.
- La vicenda "Provincia"ci ha lasciati tutti col cuore sospeso. Avevamo i titoli per rivendicare il mantenimento di un Ente che, indipendentemente da quali funzioni avrà, resta fondamentale pilastro di coordinamento...
- Tutti hanno colto il grave rischio di una possibile futura dipendenza tout court...
- C'é una novità per noi assai importante nella scala istituzionale...2 PROVINCE MONTANE...
- Due modi di vedere questa novità...
- La seconda é quella della vista lunga. Obiettivo 2020, 2025. Una Regione alpina che si attrezza per i propri figli...
- La sfida é inizialmente culturale perché il buon governo richiede alle spalle cultura di governo che a sua volta richiede adeguata cultura istituzionale. ..
- Si apre dunque una prospettiva nuova. Non facile per lo scontato emergere di posizioni diversificate...
La novità della codifica ufficiale dell'esistenza di due Province diverse dalle altre in quanto 'montane' offre una nuova opportunità, anzi doppia considerando una interessante novità istituzionale per la consorella Belluno, di cui parleremo. Le occasioni quando si presentano bisogna coglierle. Nello specifico si tratta della possibilità, e della opportunità, di ridisegnare ex novo l'assetto istituzionale tra Montespluga e il Ponte del Gallo. Per farlo occorrono alcuni ingredienti che abbiamo già ricordato nel precedente Appello. Importantissimo però appare lo scenario che deve essere aperto, anzi apertissimo, al dibattito ma non alle liti. La litigiosità, che poi come sempre finisce ad essere contagiosa. Deve essere tenuta fuori della porta, ricordando la scritta della vecchia sala consiliare di Palazzo Pretorio: "Concordia parvae res crescunt discordia maxume dilabuntur". Nella concordia crescono anche le piccole cose , concordia, nella discordia vanno a catafascio anche le più grandi.
Il problema é complesso se si vuol guardare l'interesse della nostra gente, quello di oggi e di domani con una gerarchia di priorità che non é certamente quella di arrivare rapidamente a un Comune solo al posto dei 13 della Valchiavenna o dei 13 del Tiranese, Sondalo incluso. Né tantomeno quella, ricorrente, di eliminare il BIM, decisione che, pezza giustificativa di questa affermazione alla mano, sarebbe la più controproducente delle follie. Un conto é innovare, un conto é fare piazza pulita. Dovrebbe insegnare qualcosa la batosta che la Valtellina ha subito come conseguenza della eliminazione della Comunità Montana unica. Non é stato dato retta ai pochi che si sbracciavano a segnalere come si stesse facendo un buco nell'acqua. E' stata data la ragione dopo quando però ormail il patatrac era alle spalle.
Abbiamo una occasione unica, non possiamo sprecarla.
Comitato Cittadini Consumatori Valtellina