RICHIESTA DEL CENTRO ISLAMICO IN VIA TREMOGGE A SONDRIO: 1) PARERE DEL CCCVa 2) DICHIARAZIONI DEL PROGETTISTA 3) REPLICA DEL CCCVa, 4) CONCLUSIVO ED ESAUSTIVO PARERE TECNICO DEL CCCVa: NON BASTA IL PdC, OCCORRE LA VARIANTE

La vicenda relativa al richiesto insediamento del Centro Culturale Islamico nei locali di Via Tremoggia già sede, non originariamente legittima ma legittimata dal condono edilizio, di una palestra ha visto in primis la nota del CCCVa per gli interessati con pubblicazione, quasi integrale, da parte de "La Provincia di Sondrio", poi l'intervento del progettista incaricato dall'U.C.I.V. (Unione delle Comunità Islamiche della Valtellina, arch. Pietro Stefanelli, sempre sullo stesso quotidiano. Omettendo le considerazioni di costume e, di fatto, politiche ci limitiamo unicamente, come dal 3 novembre scorso sino ad oggi fatto, agli aspetti tecnici. Riportiamo quindi, prima parte, la nota del CCCVa integrale, la sola parte "tecnica" delle dichiarazioni dell'arch. Stefanelli, la replica che sotto riportiamo - parte seconda - al quotidiano. Pubblichiamo infine, terza parte - quanto pubblicato.

1) PARERE DEL CCCVa : RICHIESTA DI INSEDIAMENTO DEL "CENTRO CULTURALE ISLAMICO" NEI LOCALI DI VIA TREMOGGE GIÀ SEDE DI PALESTRA

In relazione al manifestato intendimento da parte dell'Amministrazione Comunale di consentire l'insediamento del Centro Culturale Islamico in Via Tremogge in locali in precedenza utilizzati per attività sportive (palestra), è stato richiesto un parere al Comitato Cittadini Consumatori Valtellina, dato che già si era interessato dell'argomento lo scorso 3 novembre 2007con una sua nota (x riportata in appendice). Il Comitato rende pertanto tale parere ai richiedenti e a quanti d'interesse sapendo sì che l'Amministrazione appare diversamente orientata ma che comunque le sue decisioni dovranno avere adeguata motivazione giuridica e completezza di prescrizioni.

1. RIFERIMENTI

1.1 Posizione

La posizione assunta non era, e non è, per nulla prevenuta né aveva carattere ideologico ma era ed è il frutto di riflessioni seriamente e unicamente condotte sotto il profilo urbanistico-edilizio.

1.2 Da poche a centinaia di persone

Già a chiunque pur sprovveduto in materia balza evidente agli occhi un dato di carattere urbanistico: la differenza sostanziale fra un'attività e l'altra. La palestra richiamava 10/20 sportivi, il "Centro Culturale Islamico", di fatto sala per l'esercizio del culto, stante la superficie e il dichiarato spazio unitario per persona, richiamerebbe sino ad almeno 300 persone.

1.3 Non ammissibile nel nuovo

Se si trattasse di costruzione ex novo tale attività (ma anche la palestra) non potrebbe insediarsi in Via Tremogge trattandosi di area destinata alla residenza, ma dovrebbe invece essere realizzata in aree specifiche a ciò destinate dal Piano Regolatore.

1.4 Considerato, erroneamente, subentro di uguale attività

Il problema oggi invece si pone in quanto già c'era nel condominio una attività urbanisticamente anomala e si vorrebbe con questa interpretazione, errando, ritenere che, essendo l'attività nuova prevista dello stesso tipo di quella precedente, il subentro sia possibile.

1.5 Tutela anche dei richiedenti

La in precedenza richiamata differenza di afflusso di utenti è elemento obiettivo ma appare doveroso non limitarsi a questo aspetto entrando invece nel vivo dei problemi, anche a tutela dei richiedenti che potrebbero ritenere definitivamente chiusa la vicenda con la notifica del provvedimento comunale temporaneamente loro favorevole.

2. CONTENUTI

In premessa si riafferma:

2.1) DIRITTI UMANI.

…che, non solo vanno richiamati i tradizionali spirito italiano e valtellinese ma anche le enunciazioni formali, di principio. Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, artt. 1, 2, 18, Costituzione italiana art. 19 (comma 1, c. 2m c. 3) e Statuto del Comune di Sondrio riconoscono il diritto di chiunque di poter aprire un centro per l'esercizio del loro culto, ovviamente nell'ambito della normativa vigente, in particolare quella urbanistico-edilizia (la nota del 26 aprile u.s. (xx riportata in appendice), illustra ampiamente tale diritto ma anche i suoi limiti a proposito dei quali vi sono altresì argomenti di riserva.). Si ricorda, per inciso, che la Chiesa del Sacro Cuore, cattolica, venne correttamente costruita proprio in area prevista dal Piano Regolatore come "zona per attrezzature collettive".

2.2) DIRITTO URBANISTICO

…quanto evidenziato nella nota 3.11.2007, riportata in appendice, relativa al richiesto cambio di destinazione d'uso dei locali di Via Tremogge dalla precedente utilizzazione per attività sportive (palestra) a sede di un Centro Culturale Islamico. Tale dizione (di Centro…) non ha valenza urbanistico-edilizia; per cui ha da essere considerata in base al DM 2.4.1968 n. 1444 "attrezzatura di interesse comune: in particolare religioso", in buona sostanza sala pubblica.

2.3) DELIBERA CONSILIARE DI VARIANTE

…quanto già allora sottolineato, e cioè che se il Comune volesse favorire l'insediamento in Via Tremogge dovrebbe procedere ad una variante urbanistica di competenza del Consiglio Comunale. Decisione democratica, procedura trasparente, rispetto di tutti, di chi richiede ma anche di chi non è d'accordo per ragioni oggettive e non emotive.

3. ITER NECESSARIO

3.1 Le condizioni ulteriori

Ove gli amministratori comunali - per legge estranei alla gestione ma con il diritto-dovere, sempre per la stessa legge, di emanare le direttive - decidessero di non ricorrere a una preliminare variante urbanistica, e quindi di fatto a consentire il cambio di destinazione d'uso, ovviamente dovrebbero essere soddisfatte non solo le prescrizioni di natura urbanistico-edilizia. Interverrebbero anche, responsabilità del dirigente "responsabile del procedimento", le prescrizioni relative all'esercizio di una sala pubblica, sicuramente di capienza superiore a 99 persone, per la quale occorre una procedura complessa (ASL, Vigili del Fuoco, Commissione di Vigilanza…). Una concessione edilizia condizionata. Avverso questa, o altro eventuale atto autorizzativo, ovviamente restano possibili (fonti di preoccupazioni che l'Amministrazione deve aver presenti):

3.1.a ricorso al TAR da parte anche di un solo cittadino

3.1.b ricorso al referendum previa richiesta da parte di 1000 cittadini

Non si intende considerare una possibile teorica omissione di atti d'ufficio per considerazione e stima degli uffici comunali di Sondrio che sicuramente valuteranno, segreteria compresa, tutti gli aspetti della vicenda, presente parere incluso.

3.2 interessi privati a parte

Quanto sopra prescinde dagli interessi privati, nei quali non si entra in questa sede, quali il rispetto del Regolamento condominiale, le condizioni di esercizio della sala, gli aspetti assicurativi, il lamentato affollamento in zona già di per sé congestionata, gli aspetti igienici ecc. Gli interessati hanno in ogni caso possibilità di far valere le loro ragioni.

4. CONCLUSIONE

4.1 ragioni della scelta

La presente posizione, si ribadisce, non è frutto di prevenzione o di scelta preordinata ma di una equilibrata e razionale analisi del problema che vorrebbe soluzioni nel generale consenso e senza dubbi di legittimità urbanistico-edilizia e non, come c'è il rischio che avvenga ora, per - si ritiene - non completamente approfondita imposizione, con gli ulteriori rischi per il futuro.

4.2 via maestra per una soluzione

Si rappresenta che la via maestra c'è, non strumentale, e lo ripetiamo: se l'Amministrazione è convinta della sua scelta proponga una variante urbanistica al Consiglio Comunale. Decisione democratica, procedura trasparente, rispetto di tutti, di chi richiede ma anche di chi non è d'accordo per ragioni oggettive e non emotive.

Per CCCVa e GO.CdG: Alberto Frizziero

PS A scanso di equivoci e per chiarezza: la possibilità di un afflusso consistente di persone in qualsiasi condominio cittadino difficilmente troverebbe il consenso di qualsiasi assemblea condominiale quale ne fosse la ragione e chiunque fossero le persone stesse. Elementare.


2) DICHIARAZIONI DEL PROGETTISTA

(Quotidiano "La Provincia di Sondrio" - 19.6.08)

«Per un privato - spiega Stefanelli - sarebbe bastata la dichiarazione di inizio lavori, qui invece la procedura è un po' più complicata». Complicata ma non impossibile. Il progetto realizzato da Stefanelli per il centro islamico ha già ottenuto l'ok dell'Asl che proprio ad inizio settimana ha espresso parere favorevole in materia igienico-sanitaria e secondo le normative il parere dei vigili del fuoco non sarebbe obbligatorio. «Per noi è tutto a posto - sostiene Stefanelli -. Aspettiamo solo il via dal Comune che, a dispetto di quello che si dice in questi giorni, non deve approvare alcuna variante di Piano regolatore. La nuova destinazione è compatibile con quelle indicate, rientra nella stessa categoria della palestra. Discorso diverso sarebbe se la costruzione fosse nuova».

3) REPLICA DEL CCCVa,

Sondrio 19 giugno 2008

Spett. La Provincia di Sondrio e, p.c., ai richiedenti e a quanti di interesse

Oggetto: Centro Islamico in Via Tremogge - parere, integrazione

Su "La Provincia di Sondrio" in data odierna leggo l'intervento dell'amico arch. Stefanelli, nella qualità di tecnico di fiducia della comunità islamica, che categoricamente afferma "Non serve alcuna variante di piano", l'esatto contrario di quanto da me sostenuto, e pubblicato dal giornale, sulla base di esclusive argomentazioni tecniche.

Supporta tale affermazione in questo modo "La nuova destinazione è compatibile con quelle indicate, rientra nella stessa categoria della palestra. Discorso diverso sarebbe se la costruzione fosse nuova".

1) Al Catasto Fabbricati Foglio 41 Particella 36 Sub. 48 l'unità immobiliare di cui in argomento è accatastata in categoria D/6 ovvero "D/6 Fabbricati e locali per esercizi sportivi (con fine di lucro)" Dizione dunque ben diversa da quella usata da Stefanelli nella sua relazione tecnica diretta al Comune di Sondrio per giustificare la compresenza di categoria fra le destinazioni attuale e richiesta. Ricordiamo inoltre che la destinazione iniziale della palestra era urbanisticamente anomala (in luogo di magazzini e garages) mentre ora, si noti, non legittima bensì legittimata con condono edilizio e successiva licenza d'uso", circostanza che pure un suo rilievo lo ha come, se necessario, si dimostrerà.

2) Nella relazione tecnica onde cercare di evitare la necessità di una variante si vuol dimostrare, con una vistosa contraddizione con quanto altrove affermato - che, se necessario, verrà illustrata e dimostrata - la compresenza nella stessa categoria delle due destinazioni facendo riferimento alle Norme di Attuazione del PRG (art. 3.3/a). Già tale articolo avrebbe bisogno di essere valutato in Consiglio Comunale - come, se necessario, si dimostrerà -. Sta comunque il fatto che la interpretazione dei richiedenti si fonda proprio su tale articolo che taglierebbe, come si suol dire, la testa al toro. Tale interpretazione è peròomissiva in quanto dimentica la legislazione vigente, gerarchicamente superiore alle NTA comunali. Non basta dunque il riferimento al PRG di Sondrio, occorre anche a quello della legge, per la quale palestra e centro culturale (o di culto) appartengono a due diverse categorie (implicitamente, in un certo passaggio e senza accorgersene, conferma tale impostazione lo stesso Stefanelli…).

3) Nella relazione datata 22.5.08, firmata dal progettista e dal Vicepresidente della Unione Comunità Islamica Valtellinese, al punto 2 si legge testualmente "Le due sale hanno una capacità ricettiva di circa 100 persone. La superficie totale è di mq. 347,15".

Nella pratica ASL (si noti l'oggetto: "Centro Culturale") si ritrova la specifica delle diverse superfici. Oltre bagni, antibagni, Biblioteca (mq 9,95), Ufficio (mq 6,90) si legge: SALA 1 mq. 80.00 e SALA 2 mq. 220.00. 80 l'una e 220 l'altra non sono i 100 metri di cui si parla nella richiesta ufficiale al Comune.

4) Facciamo presente:

- in data 30.11 si era tentato di superare il problema con una semplice comunicazione del trasferimento da Via Grumello a Via Tremogge dei "locali adibiti a luogo d'incontro del circolo culturale e religioso dell'Unione delle Comunità Islamiche della Valtellina".

- il 3 gennaio il Comune aveva risposto negando la possibilità di trasferimento in quanto "soggetto a permesso di costruire". Il primo tentativo era pertanto andato a vuoto.

- ora si sostiene che tale placet comunale sia una sorta di atto dovuto da parte di tutti, Vigili del Fuoco compresi che devono stare alla larga.

- sembra che l'unica richiesta fatta sia quella di conoscere il responsabile. Per completezza appare utile ricordare che a fine aprile il Comune di Bologna, Sindaco Cofferati, Giunta di sinistra, ha revocato l'intesa per la costruzione della moschea non essendo state rispettate le sue due condizioni: 1) la creazione di una Fondazione per garantire la trasparenza dei finanziamenti - 2) la dissociazione dall'UCOII, l'organizzazione dei Centri islamici che non ha voluto far parte della federazione voluta dal Ministro Amato.

Per Il CCCVa: Alberto Frizziero

P.S.

- Per i Testimoni di Geova c'è stato un lungo iter trovando alla fine una soluzione urbanisticamente corretta.

- La Chiesa Cattolica del Sacro Cuore è stata costruita correttamente in zona per attrezzature collettive.

- Per la realizzazione del luogo di culto ipotizzato, si ribadisce, - ove il Comune intenda accedere alla richiesta - venga preliminarmente e correttamente impostata la questione urbanistica, per il che è necessario un provvedimento ad hoc in Consiglio Comunale.

- Stupisce infine la notizia che è intervenuto l'acquisto dei locali per una ingente somma prima di sapere se lì l'insediamento previsto potrà essere autorizzato.


4) CONCLUSIVO ED ESAUSTIVO PARERE TECNICO DEL CCCVa

Ovviamente nella replica inviata al giornale si è dovuto usare un linguaggio comprensibile alla generalità dei lettori. AGLI INTERESSATI E AL COMUNE (prima del Consiglio Comunale onde assessore all'urbanistica e tutti i consiglieri comunali abbiano, - naturalmente se lo ritengono -, la possibilità di documentazione completa sulla vicenda in modo tale da mantenerla sul piano tecnico senza bisogno di ricorrere a valutazioni discrezionali di varia natura) INVIEREMO INVECE IL PARERE RIGOROSAMENTE TECNICO A INCONTROVERTIBILE DIMOSTRAZIONE DELLA VALIDITÀ DELLA NOSTRA TESI che, ribadiamo ancora, postula la necessità, se il Comune vuole accedere alla richiesta di insediamento in Via Tremogge - aspetti privati a parte, nei quali non entriamo - di una variante di piano tale da rendere urbanisticamente possibile l'insediamento ma, nel contempo, da stabilire una regola valida per qualsiasi situazione similare in città (vedansi utilizzo interrati condonati ad esempio per attività artigianali, subentro di attività normalmente non possibili ecc.).

Non siamo i depositari della verità, ma abbiamo portato e porteremo considerazioni sostanziali. Si potrebbe anche non condividerle, ma in tal caso bisogna dare dimostrazione adeguata.

Per il CCCVa: Alberto Frizziero

Per il CCCVa: Alberto Frizziero
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