MOSCHEA A SONDRIO: I PUNTINI SUGLI "i" (RIPROPOSTA CON DUE INTEGRAZIONI)
Martedì 12 maggio u.s. a pagina 15 il quotidiano 'La Provincia di Sondrio' ha pubblicato due articoli dedicati al problema 'moschea'. Abbiamo subito inviato la replica che però ad oggi, 16.5, non è stata pubblicata. Provvediamo pertanto con 'La Gazzetta di Sondrio" e , nel giro dei due-tre giorni necessari, con la nostra nutrita mailing list. Per doverosa obiettività ne riportiamo interamente i testi in modo che i lettori abbiano tutte e due le campane e non solo la nostra.
L'aspetto urbanistico
Non entriamo in questa sede nell'aspetto urbanistico, compitamente trattato in passato e chiarissimo, anche se tutti cercano di sfuggire il punto fondamentale da chi scrive posto fin dall'inizio e cioè la differenza sostanziale fra la destinazione d'uso, quella condonata in modo categoricamente preciso ('palestra sportiva' con conseguente classificazione catastale) e quella richiesta. Se il Comune volesse dare il suo placet dovrebbe approvare una variante, Alle considerazioni di carattere urbanistico il condominio ha associato non solo quelle di opportunità - quale condominio a Sondrio vedrebbe, in luogo angusto, al suo interno un insediamento con una capacità quasi pari a quella dell'Auditorium Torelli? - ma anche quelle in linea di diritto privato, sinora eluse dai richiedenti. Rimandiamo pertanto alle replica che segue, subito inviata al quotidiano che però fino ad oggi non l'ha pubblicata anche se è tornato in argomento in modo vistoso per l'interpellanza del consigliere comunale Soppelsa.
L'aspetto esilarante
C'è un aspetto esilarante e riguarda il CCCVa. Viene in mente il Don Ferrante dei Promessi Sposi che dissertando se fosse sostanza o accidente, né l'una né l'altra, concludeva che pertanto la peste non esisteva. La quale peste non sapendo di non esistere se la prese con Don Ferrante e lo portò alla tomba. E così questa 'peste' del 2009 che è per lui il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina non sa, come invece sa benissimo Locatelli, di non esistere e pertanto procede imperterrito per la sua strada che vanta già 291 argomenti trattati in questi anni…
Quanto al titolo 'del Frizziero' di intervenire e quindi del diritto che avrebbe ogni cittadino è solo questione di contenuti, e di competenza. Sfida pubblica: sono pronto, in qualsiasi sede, con qualsiasi giuria a misurarmi sull'argomento con chiunque (con chi ne sa non con chi va a spanne, e ce ne sono tanti).
La denuncia
C'è poi la denuncia pubblica, circostanziata e pubblica, fatta dallo stesso Locatelli. Se dunque l'abuso - reale perché in un magazzino non può insediarsi un centro culturale o di culto che dir si voglia come gli aveva giustamente precisato, - lo scrive lui -, un geometra dell'Ufficio Tecnico - non è stato condonato questa denuncia dovrebbe innescare gli atti conseguenti a carico sia della proprietà che degli utilizzatori dell'immobile di Via Grumello.
Mi pare che forse non era il caso di gettare benzina sul fuoco provocando azioni che certamente potrebbero sì ottenere l'espulsione da Via Grumello ma anche le altre conseguenze proprie di questi casi con il corredo di inevitabili polemiche, quelle che il CCCVa, e il sottoscritto, avevano cercato di evitare restando rigorosamente sul terreno urbanistico.
Ed ora in successione:
a) La replica non pubblicata dal quotidiano
b) Il primo articolo de 'La Provincia' "dibattito sulla moschea «Il magazzino di via Grumello
non è certo l'ideale per gli islamici» I residenti del palazzo che ospita il Centro caldeggiano il trasferimento in via Tremogge"
c) Il secondo articolo de 'La Provincia' "il consigliere marco tam - «Una vicenda molto complessa» ".
a) L A R E P L I C A
Al quotidiano "La Provincia di Sondrio"
Al condominio Tremogge
e, p.c.
- ai componenri del CCCVa
- a quanti d'interesse
La Provincia torna sul problema "moschea" con due articoli. Nel primo leggo la dichiarazione del mio amico Bruno Locatelli evidentemente stufo di avere ancora tra i piedi, dove abita, gli islamici: : "«Non comprendo - conclude Locatelli riferendosi all'intervento di Alberto Frizziero - le osservazioni del Comitato Cittadini Consumatori Valtellina che in realtà non esiste perché è composto solamente da Frizziero che è un privato cittadino. Se può intervenire lui sulla vicenda di via Tremogge, allora bisognerebbe interpellare ogni singolo cittadino»".
L'inesistente CCCVa
Ogni giorno se ne impara una nuova. Apprendo infatti che il CCCVa non esiste e con me lo apprendono divertiti i colleghi che, guarda un po', ritenevano di farne parte a pieno titolo. Pensate, anche quelli che in questi otto anni e oltre di attività - 291 gli interventi sia a livello nazionale che provinciale - hanno sottoscritto interventi pubblici con il loro nome e cognome, compresi i primissimi nella prima bozza di Statuto risalente al 1997 e gli incaricati di zona, scoperto solo il Morbegnese.
La questione specifica
Mi pare naturale che poi la questione specifica, salvo l'inizio discusso collegialmente, l'abbia trattata io personalmente (del resto succede, un solo esempio, per gli interventi di Legambiente spesso svolti da Giovanni Bettini e con beneficio dei problemi per via della sua apprezzata competenza) Pare infatti che qualcosa di urbanistica ne sappia visto che da Sindaco ho tenuto per me questa materia, già seguita in precedenza da capogruppo, che poi ho avuto la responsabilità nazionale nell'ANCI, l'Associazione dei Comuni, che poi sono stato il dirigente del settore nella DC nazionale, che infine ho scritto, per questa parte, un programma di governo di cui conservo ancora le sei cartelle.
Via Tremogge e la variante
Chiusa questa premessa andando al merito il dato fondamentale é che i locali in Via Tremogge non sono, allo stato della normativa urbanistica, adatti come del resto il Comune ha ufficialmente, in sede tecnica, precisato negando il cosiddetto 'permesso di costruire'. Lo diventebbero solo se il Comune approvasse una variante urbanistica.
E' stata questa la prima posizione assunta dal CCCVa non appena si è profilato il problema, pur sottolineando sin da allora il diritto per gli islamici di avere un loro luogo di culto.
Testimoni di Geova e Islamici
Sia concesso però di osservare che mentre i Testimoni di Geova prima hanno chiesto al Comune e poi, dopo una ricerca d'intesa e il placet comunale, hanno realizzato il loro Tempio, gli islamici prima hanno comperato e poi hanno chiesto, pretendendo di andare lì anche oltre le norme e la volontà del condominio. Volontà che non è 'razzista' come ripetutamente spiegato. Qualsiasi condominio in città sarebbe contrario alla richiesta di sale per una capienza complessiva quasi pari all'Auditorium Torelli, fossero persino gli Alpini!
La denuncia per Via Grumello
Quanto a Via Grumello la denuncia di abuso edilizio ("un geometra mi aveva garantito che un magazzino non sarebbe potuto diventare un centro culturale ", scrive Locatelli) appare reale perché in un magazzino il centro islamico non poteva insediarsi.
Il relativo reato, a carico loro e della proprietà, dovrebbe però - non ho la data e quindi non posso esserne certo - essere prescritto così come l'omissione di atti d'ufficio. L'illecito amministrativo invece dovrebbe essere ancora attuale salvo che non sia stato oggetto di condono. Ciò premesso non sta in piedi un ragionamento del tipo "visto che si è lasciato insediarsi il centro contra legem in Via Grumello lasciamolo insediarsi in Via Tremogge dove gli spazi sono ben più grandi".
Variante
Conclusivamente se il Comune vuole consentirlo, passando anche sopra la volontà dei condomini -che comunque hanno ragioni di diritto privato da far valere tenuto conto che gli atti autorizzativi in materia edilizia hanno de jure la clausola "salvo diritti di terzi" - vada in Consiglio Comunale e approvi una variante indispensabile per superare l'ostacolo rappresentato dalla differente natura di attrezzature collettive fra una "palestra sportiva" e un 'centro culturale' - prima richiesta islamica - o un 'luogo di culto' . successiva richiesta islamica -.
TAR
C'è inoltre un procedimento avanti al TAR. Cassata la richiesta di sospensiva dovrà essere affrontato il merito. Se per caso - in questo campo le sorprese sono sempre possibili! - prevalessero sulla sostanza del problema tortuosi bizantinismi giuridici il Comune non potrebbe non difendere la propria posizione, corroborata anche dal parere del legale di fiducia. Ergo ricorso al Consiglio di Stato, possibile però anche da parte islamica in caso di soccombenza. Tempi lunghi e spese. Per non parlare poi delle eventuali azioni a tutela, del tutto legittime, condominiali.
Cercare la soluzione
Sinora le discussioni e le polemiche sono rimaste sul terreno urbanistico salvo una modestissima manifestazione di alcuni aderenti alla 'Destra Nazionale' Se si vuole evitare il rischio che le polemiche si allarghino come successo altrove sarebbe buona cosa che, d'intesa, si cercasse una soluzione compatibile con le norme e con il buon senso, ripetendo la positiva esperienza dei Testimoni di Geova.
Interpellanza
Il consigliere comunale Fludio Soppelsa, come già in precedenza avendo seguito la pratica ab initio, ha presentato altra interpellanza sul problema che verrà discussa in Consiglio a fine mese. Ovviamente, se ci perverrà, la pubblicheremo.
Domandina impertinente al Sindaco
Domandina impertinente al Sindaco: non sarebbe il caso di arrivare alla fine del mese in Consiglio riferendo dell'esito di un incontro tra Amministrazione e UCIV avente per tema la ricerca di una soluzione funzionale oltre che urbanisticamente corretta? Il CCCVa, quello che non esiste secondo il Locatelli-pensiero, su questa strada ci sarebbe, magari delegando i due Vicepresidenti se il Presidente dà fastidio…
Alberto Frizziero
------------ APPENDICE ------------
b) I L P R I M O A R T I C O L O
"dibattito sulla moschea «Il magazzino di via Grumello
Non è certo l'ideale per gli islamici» I residenti del palazzo che ospita il Centro caldeggiano il trasferimento in via Tremogge"
(a.gia.)
Prosegue il dibattito circa la realizzazione di un centro culturale islamico in via Tremogge. Per meglio comprendere la situazione abbiamo interpellato gli inquilini dello stabile di via Grumello che attualmente, nonostante il contratto di locazione sia scaduto lo scorso febbraio, offre ancora gli spazi di ritrovo per la preghiera e le attività culturali della comunità islamica cittadina all'interno di un magazzino dismesso.
«Vogliamo il trasferimento del centro culturale da via Grumello in via Tremogge - afferma Bruno Locatelli, parlando anche a nome di altri abitanti della zona -, non perché ci siano mai stati dei problemi con la comunità islamica, ma perché in una casa con due sole famiglie non fa piacere avere affollamento negli spazi che dovrebbe essere un magazzino. I rapporti, soprattutto col defunto imam Omar Benin, sono sempre stati buoni, ora però il contratto di locazione è scaduto ed è opportuno trovare una soluzione differente che potrebbe essere quella di via Tremogge. Quando, anni fa, era circolata la voce che il nostro stabile potesse ospitare il centro islamico, mi ero rivolto all'ufficio tecnico e un geometra mi aveva garantito che un magazzino non sarebbe potuto diventare un centro culturale. Poi l'ipotesi si è verificata. Ora si presenta lo stesso problema in via Tremogge: tutti dati negativi che vengono presentati per non far occupare i locali della vecchia palestra, non esistono forse anche in via Grumello? Se la comunità islamica ha potuto essere ospitata in un magazzino di 100 mq, può benissimo trasferirsi anche negli spazi di via Tremogge che sono grandi tre volte tanto. Del resto, le grosse affluenze si verificano solo in occasione della preghiera al mezzogiorno del venerdì e durante il mese del ramadan».
«Non comprendo - conclude Locatelli riferendosi all'intervento di Alberto Frizziero - le osservazioni del Comitato Cittadini Consumatori Valtellina che in realtà non esiste perché è composto solamente da Frizziero che è un privato cittadino. Se può intervenire lui sulla vicenda di via Tremogge, allora bisognerebbe interpellare ogni singolo cittadino».
L'altro inquilino dello stabile di via Grumello, il dottor Marco Tam, concorda con Locatelli sulla bontà dei rapporti che intercorrono con la comunità islamica. «Normalmente - spiega Tam - la situazione è tranquilla e non c'è alcun problema. Quando, a suo tempo, venne realizzato qui il centro islamico mi ero mosso, da consigliere regionale, per appoggiare l'iniziativa che prevedeva però una frequenza moderata. Ora la comunità è cresciuta e qui dispone si un magazzino che non è certo un luogo confortevole per l'incontro e la preghiera».
«Per gli islamici - prosegue Tam - è fondamentale sviluppare un centro culturale che svolga azioni educative per i giovani e permetta di prevenire il disagio sociale. L'attuale centro è piccolo e non idoneo all'accoglienza di grandi numeri di persone, come del resto non lo sono le nostre chiese in occasioni di grandi feste. In quel caso però c'è un accettazione storica che non avviene con la comunità islamica per cui è necessario trovare un'adeguata soluzione».
c) I L S E C O N D O A R T I C O L O
"il consigliere marco tam - «Una vicenda molto complessa» "
Qualche giorno fa, l'avvocato Maurizio Carrara, facendosi portavoce dell'Unione delle Comunità Islamiche Valtellinesi, ci aveva spiegato il motivo del mancato trasferimento del centro islamico in via Tremogge. Nonostante la comunità islamica abbia acquistato i locali della ex palestra, la Legge Urbanistica Regionale della Lombardia non consente la variazione della destinazione d'uso senza un permesso di costruire per luoghi di culto o centri sociali, qualora anche non venissero compiute opere murarie. È questo il caso di via Tremogge dove l'UCIV, seppur proprietaria dei locali, non può utilizzarli.
«Un impedimento che - secondo l'avvocato Carrara - è anti-costituzionale. L'articolo 20 della Costituzione Italiana afferma infatti che "il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività"».
Per Marco Tam, attualmente anche consigliere comunale di maggioranza per il Partito Democratico, il problema non è legato solamente alla Legge Urbanistica Regionale.
«Nel caso di via Tremogge - spiega Tam - bisogna anzitutto capire se si parla di centro culturale o di luogo di culto che sono due cose differenti. È vero che la Legge Urbanistica, voluta dalla Lega Nord, è anti islamica, ma non è l'unico ostacolo alla soluzione di via Tremogge. In tutta questa vicenda manca la ragionevolezza che ha impedito di trovare una soluzione definitiva per accogliere la comunità islamica. Già poco dopo essere giunti in via Grumello, gli esponenti della comunità islamica avevano cercato nuove soluzioni più adeguate, ma nessuno ha aperto loro le porte per realizzare un'alternativa. All'amministrazione Bianchini avevano chiesto spazi per avere una sistemazione definitiva, ma sono stati loro negati e ora ci si trova con la situazione di via Tremogge dove bisogna tener conto anche delle leggi condominiali. Non basta essere proprietari di un locale, ma condividere anche gli obbiettivi del condominio. Cosa questa che, per la soluzione di via Tremogge, non avverrebbe». a.gia. ".
12/05/2009 pag. 15
Le integrazioni
1) Al Sindaco del Comune di Sondrio - INTERPELLANZA con risposta in Consiglio Comunale
OGGETTO: realizzazione di un centro culturale con relativi servizi in via Tremogge.
RICHIEDENTE: U.C.I.V. - Unione Comunità Islamica Valtellinese.
Premesso che:
- in data 19 gennaio 2009, la comunità in oggetto ha presentato nuova richiesta per il rilascio del Permesso di Costruire relativo ai lavori in oggetto indicati;
- l'ufficio preposto ha ritenuto di emanare un provvedimento di "preavviso di diniego" a tale istanza;
- a seguito di tale provvedimento, in data 8 aprile 2009 l'U.C.I.V. tramite il proprio Legale ha inviato la nota che si allega in copia alla presente;
Considerato che :
- ferme restando le competenze dell'Ufficio tecnico, la nota dello Studio Legale Carrara è inviata anche al Sindaco e non per conoscenza;
Si chiede:
- se il Sindaco ha dato risposta e in tal caso quali ne siano contenuti;
- qualora non l'abbia data, come intende, per sua parte, rispondere.
Sondrio, 28 aprile 2009
I Consiglieri comunali Soppelsa Fludio Bortolotti Arnaldo
2) La 'denuncia'
Un lettore dissente dal discorso da noi fatto sulla 'denuncia' dell'abuso edilizio in Via Grumello sostenendo che si trattava di cosa nota per cui la 'denuncia' di Locatelli non aggiungerebbe niente di nuovo.
Sarà ben stata cosa nota la presenza islamica in Via Grumello ma non era certamente noto quanto da lui riportato a proposito e cioè l'incompatibilità urbanistica risultante non da voci o cose di giornali ma dalla dichiarazione circostanziata da lui riferita.
Per fare un esempio è a tutti noto e visibile lo schifo delle orripilanti villette al Moncucco ritenute da alcuni urbanisticamente non a posto. La Magistratura, (che non doveva né deve decidere in fatto di estetica) interessata in proposito ha deciso però che a posto lo sono e ne va preso atto. Dovesse interessarsi di Via Grumello, come scritto, probabilmente sentenzierebbe la prescrizione per il penale. La illegittimità però farebbe il suo ingresso sui competenti tavoli del Comune solo ora salvo il caso che vi fosse stata una denuncia specifica rimasta nel cassetto. Rebus sic stantibus dovrebbe partire la procedura del caso. Ripetiamo: sarebbe stato meglio non buttare ulteriore benzina sul fuoco.
***