Interessati all'ex Magistrali ma per Massera solo al giusto prezzo
Riceviamo dal consigliere Massera:
Nel mese di marzo, in risposta ad una mia interrogazione con richiesta di risposta scritta (secondo allegato alla presente), ho avuto conferma da parte del Sindaco che in data 1 febbraio è pervenuta agli Uffici del Comune una manifestazione di interesse per l'acquisto dell'area in questione da parte di un gruppo attivo nella realizzazione di strutture socio-assistenziali (secondo allegato). Nello specifico, l'interesse per il complesso dell'ex Provveditorato è finalizzato a realizzare residenze protette per anziani.
Tale proposta arriva subito a ridosso della conclusione con esito negativo della procedura aperta di alienazione dell'area (dal 2014 inserita nel Programma delle alienazioni degli immobili di proprietà comunale), con quattro gare andate deserte e due tentativi falliti mediante intermediazione immobiliare.
La proposta ha una particolarità: il prezzo di acquisto proposto dal potenziale acquirente è pari a 2.760.000 Euro, ovvero un ribasso del 45%, rispetto ai 5.000.000 € della valutazione originaria fatta dall'Ufficio Tecnico, assegnata al complesso immobiliare all'interno del programma delle alienazioni ed indicata come prezzo a base d'asta nelle procedure ad evidenza pubblica sin qui svolte.
A questo punto occorre fare un passo indietro.
Nel mese di luglio dello scorso anno il Consiglio Comunale aveva adottato una modifica del regolamento per le alienazioni degli immobili comunali che portava il ribasso massimo praticabile in asta dal 20 al 45%.
Voglio ricordare come questa decisione ha visto la ferma opposizione dei gruppi di minoranza, che non ritenevano in nessun modo giustificabile un simile ribasso, ma anche le riserve di alcuni consiglieri di maggioranza.
Cio' ha convinto la Giunta a limitare la portata del provvedimento consentendo tale possibilita' solo "in via eccezionale e in considerazione delle esigenze di bilancio" e solo su immobili specificamente individuati con delibera del Consiglio. Piu' volte è stato ribadito che la scelta era dettata dalla situazione contingente legata alla necessità di completare i pagamenti relativi ai lavori di rifacimento del Teatro Sociale evitando di violare i vincoli dati dal Patto di Stabilità e le conseguenti penalizzazioni.
Oggi il quadro è cambiato, su entrambi i fronti che avevano determinato una decisione definita "dolorosa" anche dalla Giunta.
Da un lato la Legge di Stabilità 2016 ha modificato la filosofia del patto di stabilità come lo abbiamo conosciuto fino a tutto il 2015: le nuove regole per la determinazione dei saldi-obiettivo da perseguire sono piu' favorevoli agli enti locali, determinando un parziale sblocco di risorse da destinare alla realizzazione di opere pubbliche, consentendo ad esempio l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione, come ha recentemente deliberato di fare l'amministrazione sondriese.
Dall'altro, l'assessore al Bilancio ci ha informato che sono stati ultimati i pagamenti relativi al Teatro Sociale.
Dunque, sono venuti meno i presupposti che avevano spinto la Giunta a cercare di vendere gli immobili "a tutti i costi e a qualsiasi prezzo".
Da parte mia e dei gruppi di minoranza sarebbe comunque arrivata una sollecitazione a rivedere le modifiche introdotte nel regolamento, al fine di salvaguardare, ora ma guardando al futuro, il patrimonio
dell'Ente. Patrimonio che viene davvero "valorizzato" con una vendita solo se questa avviene ad un prezzo adeguato.
La cosa diviene ancora piu' impellente trovandoci non piu' in una situazione teorica, ma di fronte ad una concreta proposta di acquisto in via di definizione.
Pertanto questa interrogazione, oltre a chiedere all'amministrazione se intenda eliminare dal Regolamento le possibilità di ribasso fino al 45% nelle gare ad evidenza pubblica, è tesa a verificare se, nella eventuale trattativa diretta che potrebbe avviarsi con il soggetto che ha formalizzato questa proposta, si intenda "alzare l'asticella" portandola ad un livello adeguato all'attuale situazione di bilancio dell'ente, non piu' emergenziale.
Questo anche in considerazione delle possibilità di incremento delle altezze, della superficie e dei volumi rispetto al complesso esistente rese possibili dal PGT e dalla tipologia di attività che si propone di insediare, e a prescindere dalla proposta qualitativa dell'operatore, che ancora non conosciamo e che potrebbe contenere elementi interessanti per la comunità.
Si a valutare la qualità dell'intervento, ma prima il giusto prezzo.
Andrea Massera, consigliere comunale, capogruppo