QUALE FUTURO PER LE NOSTRE CASE DI RIPOSO? LA PREOCCUPAZIONE DEI SINDACATI
Con la delibera della Giunta Regionale della Lombardia n. 2633 del 06/12/2011 sono state introdotte importanti novità in tema di criteri di funzionamento, accreditamento e gestione delle Case di Riposo della Lombardia. Fra queste regole, che andranno analizzate nel dettaglio in seguito, ve ne è una che produce effetti estremamente negativi a partire da subito: il rinnovo solo parziale dei piani programma con la conseguente autorizzazione temporanea (tre mesi) al funzionamento e il blocco immediato dei nuovi ingressi per quanto concerne gli spazi non a norma.
Le case di riposo di Bormio, Grosio, Tirano, Berbenno e Delebio hanno ottenuto solo una proroga al funzionamento sino al 31/03/2012, termine entro il quale provvedere " alla ricollocazione degli ospiti, secondo un piano concordato con le famiglie, o della valutazione di circostanze eccezionali che, eventualmente, ne giustificano il differimento".
Ciò significa che non avendo portato a termine i lavori di adeguamento previsti per queste strutture diventa impossibile accettare nuovi ospiti anche se si liberano dei posti con il conseguente prolungamento delle liste d'attesa.
La situazione più critica è sicuramente quella di Bormio dove sostanzialmente non si è ancora fatto materialmente nulla (viste e considerate le vicissitudini passate) e questo rischia di inficiare gli sforzi dell'attuale Amministrazione per trovare una soluzione che pare essere a portata di mano.
E' quindi necessario, secondo il sindacato, che l'ASL di Sondrio (che sappiamo già essere impegnata in tal senso) provveda quanto prima a terminare il procedimento istruttorio previsto dalla normativa regionale affinché siano identificate le circostanze eccezionali che permettono di ottenere un proroga dei piani programma e quindi un ritorno alla normalità.
All'ASL di Sondrio chiediamo inoltre di informare le parti sociali sullo stato delle cose.
CGIL e CISL auspicano che la situazione si sblocchi quanto prima poiché gli effetti negativi (ovvero i mancati ingressi) attuali non si trasformino in catastrofi future quali lo svuotamento delle strutture.
Le Segreterie Territoriali CGIL e CISL