REGALIAMOCI UNA SPERANZA (NATALE
Per i cristiani e il mondo occidentalizzato il Natale è la "festa". Per ciò che indica a livello religioso e- purtroppo- quello "commerciale". E' difficile scindere dalle coscienze moderne ciò che vale da quanto è trash. In questo servizio tentiamo di ricostruire l'insieme del Natale, come oggi è vissuto.
A ciascuno/a auguriamo di scegliere per sé, il momento più felice di questo sacro giorno che per i cristiani è il Natale del Signore.
Secondo i Vangeli Dio:
... ci ha suscitato un potente salvatore nella casa di Davide suo servo, come aveva promesso da tempo per bocca dei suoi profeti, uno che ci salverà dai nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano... (Lc 1,69 ss).
La parola "natale" viene dal latino dies natalis solis invicti ("giorno della nascita del sole invitto"), che i romani festeggiavano durante il solstizio invernale, periodo dell'anno in cui le giornate smettono di accorciarsi e iniziano ad allungarsi di nuovo. La metafora è quella della luce che vince la sua battaglia contro le tenebre. Durante le feste che andavano dal 17 al 21 di dicembre ("I Saturnali") e la festa vera e propria del Sol Invictus del 25, il cui culto era stato introdotto dall'imperatore Aureliano, si usavano i simboli dell'eterna giovinezza di Dioniso: mirto, lauro, edera... Il greco Dioniso veniva considerato come il divino bambino nato in maniera miracolosa da una vergine celeste. Dioniso era stato latinizzato col nome di Mitra, dio iraniano dei misteri.
Altre divinità pagane festeggiate in questo periodo erano l'egizio Osiride e suo figlio Oro; l'orientale Buddha (nato da una vergine); lo scandinavo Freir, figlio di Odino e di Frigga.
La chiesa cristiana scelse la data del 25 dicembre come giorno di nascita del Cristo semplicemente per cristianizzare una festa pagana molto sentita dalle masse popolari. "Cristo è il nostro nuovo sole", scrisse Ambrogio da Milano.
Si menziona per la prima volta la festa cristiana del Natale al 25 di dicembre in un calendario liturgico romano del 354. Tuttavia la celebrazione del Natale è già attestata a Roma intorno al 336, dopo che la festa antica dell'Epifania era stata trapiantata dall'Oriente in Occidente. Da Roma il Natale si diffonde in Africa, in Spagna e nel Nord Italia. Giovanni Crisostomo ne attesta la celebrazione ad Antiochia come festa separata dall'Epifania. Ma è solo sotto l'imperatore Giustiniano (527- 565 d.C.) che il Natale viene riconosciuto come festa legale per l'Occidente ,a testimonianza degli influssi pagani sul cristianesimo primitivo: infatti negli ambienti ellenistici i miti partenogenesi erano di regola accettati( Pitagora,Platone, Augusto Perseo,…)mentre quelli ebraici erano decisamente rifiutati. Il giudaismo infatti non attendeva un messia nato da una vergine.
Altri sostengono che i racconti natalizi sono stati elaborati per mostrare il modo in cui gli ebrei avrebbero dovuto credere se avessero saputo interpretare correttamente le profezie dell'antico testamento.
Che cos'è il Natale se non LA FESTA PIU' INTERCULTURALE DELL'ANTICHITA'?
La data del 25 dicembre è un giorno di festa ed è tra le più ricca di commistioni culturali e religiose della storia umana: nelle radici del Natale abbiamo culture e religioni provenienti dalla Siria, dall'Egitto,dalla Mesopotamia(Iraq), dalla Persia, dall'Arabia e dall'antica Roma. Tale giorno è la data di nascita e festeggiamento di personaggi divini precedenti la comparsa di Cristo: il Dio Horus egiziano, il Dio Mitra indo - persiano, il Dio babilonese Tammuz/Yule e Shamas; sempre il 25 dicembre veniva festeggiato l'Invictus Sol Elagabalus a Emesa e il Dio Sole Dusares/Helios a Petra. In tale data viene accreditata la nascita anche di Zarathustra e Khrisna, Dioniso, Adone, Attis, , il Dio Freyr, secoli o millenni prima di Cristo. Alcune celebrazioni le rintracciamo nell'antichità in Messico ed in India. Infatti, le popolazioni azteche e pre-azteche celebravano la nascita del Dio del Sole Huitzilopochtli e di Bacab nello Yucatan, proprio il 25 dicembre. Nell'Emisfero Sud invece, essendo le stagioni rovesciate e cadendo quindi il solstizio d'inverno in giugno, vi era la Fiesta del Sol (Inti Raymi - 24 giugno) delle antiche popolazioni incaiche e pre- incaiche, ancora oggi celebrata in Perù e nella regione andina.
25 DICEMBRE DEL 274 D. C.: IL PRIMO NATALE DEL SOLE
Il 25 dicembre come giorno di festa grande compare in Italia ed in Europa per la prima volta nel 274 d.C. per ordine dell'Imperatore Aureliano che fece diventare Festa ufficiale il Natale del Sole e la volle celebrata in tutto l'Impero Romano: il Dies Natalis Solis Invicti. Egli aveva appena concluso la riunificazione dell'Impero Romano ed era reduce dalla grande vittoria sull' allora principale nemica dell'impero, la Regina Zebedia del Regno di Palmira. La vittoria era stata resa possibile dallo schierarsi di Emesa, città-Stato rivale, a fianco dell'esercito romano in un momento di sbandamento delle milizie; questa discesa in campo a favore dei Romani fu sostenuto dai sacerdoti di Emesa, cultori del Dio "Sol Invictus"; Aureliano all'inizio della battaglia decisiva disse di aver avuto la visione benaugurante del dio Sole di Emesa. L'Imperatore trasferì a Roma, in segno di ringraziamento, la classe sacerdotale e il culto del Sole di Emesa ed in onore del Dio Sole Invincibile fece edificare un tempio di Stato a Roma, sulle pendici del Quirinale (Campus Agrippae, attuale piazza S. Silvestro). A lui non sfuggiva inoltre come l'adozione del culto del Sole in tutto l'Impero potesse servire a consolidare la riunificazione ed essere elemento di unità culturale. Nelle diverse forme, il culto del Sole era infatti presente nelle numerose regioni dell'impero, dall'Egitto all'Anatolia, tra le popolazioni celtiche fino a quelle arabiche, tra i Greci e gli stessi Romani. Aureliano propose il Sol Invictus di Emesa ai cultori ellenico -romani del Sole-Apollo, ai diffusissimi seguaci di Mitra, agli egiziani dei riti di Iside/Horus/Serapide, ai siriani ed arabi dei culti di Helios/Dusares e Baalim, ai Celti della Mastruca e ai Germanici cultori della Yule, la Ruota, indubitabile simbolo del Sole. Particolarmente solenni erano le celebrazioni del rito della nascita del Sole in Siria ed Egitto: i celebranti si ritiravano in appositi santuari da dove uscivano a mezzanotte, annunciando che la Vergine aveva partorito il Sole (raffigurato dagli egizi come un bambino). La festa del Sol Invictus si affermò come la festa più importante dell' Impero, con grande partecipazione popolare a Roma, anche perché si innestava ed andava a concludere la festa romana più antica, i Saturnali. In questo enorme pentolone di culti solari anche gli stessi culti cristiani si confondevano con i culti solari, tanto che l'imperatore Adriano scriveva nel 134 d.C.: "Gli adoratori di Serapide sono cristiani e quelli che sono devoti al dio Serapide chiamano se stessi Vicari di Cristo." Tertulliano (circa 160-220 d.C.), poi, vescovo di Cartagine cristiano e Padre della Chiesa, così scriveva: "… molti ritengono che il Dio cristiano sia il Sole perché è un fatto noto che noi preghiamo rivolti verso il Sole sorgente e che nel Giorno del Sole ci diamo alla gioia" (Ad Nationes I, 13). Sant'Agostino esortava i fratelli cristiani a non festeggiare il 25 dicembre il Sole, bensì chi aveva creato il Sole.
25 DICEMBRE DEL 330 d.C: IL PRIMO NATALE CRISTIANO
L'Imperatore Costantino, che era, e rimase, anch'egli un cultore del Dio Sole, abbracciando la fede cristiana trasformò nel 330 la festa del Sol Invictus del 25 dicembre in Festa cristiana. In precedenza(marzo321) Costantino aveva cambiato anche il nome del primo giorno della settimana, festivo,: da Dies Solis ("il venerabile "giorno del Sole) a Dominus, (giorno del Signore). Tali cambiamenti non furono sempre graditi, tanto che nel centro-nord Europa è rimasto l'antico nome di giorno del Sole (Sunday tra i Sassoni, Sontag tra i germanici). Nel 337 Papa Giulio I ufficializzò la data del Natale da parte della Chiesa Cattolica, come riferito da San Crisostomo nel 390: "In questo giorno, 25 dicembre, anche la natività di Cristo fu ultimamente fissata in Roma". Nel 354, si menziona per la prima volta in un calendario della liturgia romana la festa del 25 dicembre cristiano. Nel 461 questa scelta sarà riconfermata da Papa Leone Magno. Altri autori ecclesiastici rinviano al 354 con Papa Liberio la prima apparizione del Natale in Occidente. La scelta della Chiesa di Roma di far coincidere la nascita di Cristo con la festa pagana più celebrata fu un tentativo di rispondere alla grande partecipazione che il culto del sole conservava tra la popolazione dell'Impero, adattandolo come culto alla nuova religione. Successivamente un'operazione del genere fu introdotta anche ricorrendo a figure di santi per sostituire divinità o feste locali(s.Giorgio=Parilia, S. Giovanni=acqua, Assunzione = Diana.) In Africa e centro-sud America questa pratica ha preso il nome di sincretismo religioso).Ma se dobbiamo essere sinceri, tuttora il sincretismo religioso, viste le commistioni culturali cui l'umanità è sottoposta per la globalizzazione e la mondializzazione, è un modo di parteciparsi al divino molto diffuso.
Un po' di storia
Nei primi tre secoli del Cristianesimo, la nascita di Cristo aveva date diverse: 18 aprile, 29 maggio, per S. Cipriano era il 28 marzo, per S. Ippolito il 23 aprile, secondo Clemente Alessandrino il 20 maggio o il 10 gennaio o il 6 gennaio; quest'ultima data poi si affermò in oriente e da lì giunse a Roma fino al cambiamento deciso da Costantino e poi ratificato dal Papa Giulio I. L'imperatore Giustiniano, circa duecento anni dopo, legalizzò questa data per tutto l'Occidente. Altre Chiese cristiane, come quella ortodossa, copta, armena, continuano invece a celebrarla il 6 gennaio (Epifania = Annunciazione). All'epoca i cristiani della Mesopotamia accusarono i loro fratelli "romani" di idolatria e di adorare il Sole per aver adottato la Festa del Sole come festa della nascita di Cristo. Anche le Chiese della Riforma, a cominciare dai calvinisti, accusarono la Chiesa di Roma del cedimento dei cristiani al paganesimo. Centotrenta anni dopo la decisione di Costantino, nel 460, il Papa san Leone Magno sconsolato scriveva: "E' così tanto stimata questa religione del Sole che alcuni cristiani, prima di entrare nella basilica di S. Pietro, dopo aver salito la scalinata, si volgono verso il Sole e piegando la testa si inchinano in onore dell'astro fulgente. Siamo angosciati e ci addoloriamo molto per questo fatto che viene ripetuto per mentalità pagana. I cristiani devono astenersi da ogni apparenza di ossequio a questo culto degli dei" (7° sermone tenuto nel Natale del 460 - XXVII-4). Lo stesso S. Ambrogio dovette ammettere: "Cristo è il nostro nuovo Sole". Nel 376 venne soppresso il culto di Mitra a Roma per ordine del prefetto. Con l'editto dell'imperatore Teodosio del 392 che diede inizio alle persecuzioni contro i riti pagani (da "pagos"=villaggio"), si conclusero a Roma le ultime celebrazioni alla Dea Iside, madre di Horus (il dio Sole egiziano), e infine nel 536 con i decreti dell'Imperatore Giustiniano con cui chiudeva l'ultimo tempio ad Iside in Egitto, il Natale lentamente si affermò come festa cristiana in tutto l'impero.
I protestanti non festeggiano il Natale
I protestanti della "Riforma" misero sotto accusa la scelta della Chiesa Romana di spostare il Natale al 25 dicembre, con la motivazione che fu un cedimento al paganesimo. Il cristianesimo avrebbe fatto rientrare dalla finestra culti solari di Babilonia passati ai pagani romani! Nella città di Ginevra di Calvino si poteva essere multati e persino messi in prigione per aver celebrato il Natale. Il Parlamento Inglese proibì l'osservanza del Natale, definendola una festa pagana. Quando i cristiani puritani andarono in America, stabilirono questa stessa legge nella "Nuova Inghilterra" e il 25 dicembre del 1620 lavorarono più del solito.
Quarant'anni più tardi la Corte civile e penale del Massachussets decretò le punizioni per chiunque avesse osservato le festività natalizie: "Chiunque venga trovato ad osservare, astenendosi dal lavoro e festeggiando, tali giorni come il cosiddetto Natale, pagherà per questa trasgressione 5 scellini". Fino al 1800 il Natale non ebbe alcuna rilevanza nelle chiese della "Riforma".
Terribile, ma vero
Tra le varie commistioni culturali , il DIO SOLE INDO-PERSIANO-MESOPOTAMICO MITRA è quello che ha più influenzato il culto del cristianesimo. Vediamo come. Il culto di Mitra è quello che ha sostanzialmente più influenzato il rito religioso del Natale e la stessa religione cristiana. Sia a Mitra/ Dio Sole sia ad un suo profeta, Zarathustra, sono accreditate le nascite il 25 dicembre, molti secoli prima della nascita di Cristo. Mitra è fatto partorire da una vergine, è denominato "il buon pastore", aveva 12 compagni, effettuava miracoli, sepolto in una tomba è risorto dopo tre giorni e la sua resurrezione veniva celebrata ogni anno. Il mitraismo è una religione che ha avuto il suo massimo sviluppo in Persia ma sembra sia di origine indiana. Altri storici sostengono che sia di origine mesopotamica. Del nome Mitra in Persia, Varuna in India si trovano tracce fin dal 1400 a.C. (compare nei testi sacri indiani Rig Veda) ma è possibile che questa divinità sia ancor più anteriore. Gli Ari lo tenevano in grande considerazione. Mitra, col nome di Bel, compare anche nel 1400 a.C. tra gli Dei di Stato dell'Impero dei Mitanni in Mesopotamia, dove veniva festeggiato il 25 dicembre con la festa del Son (in babilonese Sole) invincibile: era considerato figlio del Sole e Sole egli stesso. Zarathustra è un profeta che si ritiene nato nel 714 a.C. in Persia, combatté il politeismo dei popoli nomadi e favorì la nascita di un codice di leggi civili e morali valido per la crescente popolazione che da nomade diventava agricola e stanziale. Propose una religione universale e monoteista basata sul "Giusto sentire, giusto parlare, giusto operare" richiamandosi all'antico culto del Dio Sole Mitra e facendolo confluire successivamente nel nuovo Dio Mazda. La sua religione è nota anche come Parsismo o Zoroastrismo ed è ancora praticata in alcune zone dell'India e della Persia. Dai suoi detti, pensieri ed insegnamenti fu scritto il libro sacro "Avesta", già noto ad Alessandro Magno. Si dice che nessuna religione più dello Zorohastrismo abbia affermato il valore della cultura. Questa religione ha avuto enormi influenze sulle successive religioni monoteiste, come l'islamismo, il cristianesimo e l'ebraismo. Con la conquista persiana di Babilonia il mitraismo entrò in relazione con le religioni mesopotamiche ed ebraiche (gli ebrei erano in esilio a Babilonia ed i persiani ne furono i liberatori). Successivamente il culto mitriaco, ebbe una grande ripresa con l'imperatore persiano Artaserse II e nel periodo ellenistico, quando si diffuse nelle province dell'impero Romano e nella stessa Roma portato dai soldati romani che già sotto Pompeo si convertivano in massa. Il culto veniva celebrato in grotte o sotterranei; l'iniziazione prevedeva il battesimo con l'acqua santa, il pasto in comune con condivisione di pane e acqua. Al Mitraismo sono accreditati i rituali e le credenze di:
*la recitazione delle preghiere
• l'atto delle mani giunte
• la genuflessione
• confessione delle colpe che contemplavano penitenze (prima corporali, poi sostituite da lavori socialmente utili)
• la confermazione (cresima),
• segnarsi la fronte con le dita,
• esposizione dell'ostia-disco solare sull'altare, il sacerdozio solo maschile,
• credenza nei premi e nelle pene nell'aldilà, e nel giudizio divino, il paradiso (parola che in persiano ancor oggi vuol dire "giardino"), l'inferno con fuoco e fiamme (non è eterno e i "cattivi" verranno restituiti al mondo nel giorno della resurrezione), la disposizione dell'altare (il banco di pietra davanti l'Abside), la stola, il copricapo dei vescovi (che si chiama ancora mitria), le vesti, i colori,
• l'uso dell'incenso, l'aspersorio, e dei lumi accesi davanti all'altare, la stessa architettura delle basiliche, dove si eseguivano i riti in pompa magna.
Mitra, soprannominato "Il Salvatore" salì al cielo col Carro del Sole dopo aver consumato il pasto sacro; la sua resurrezione avveniva in primavera ed i suoi sacerdoti così recitavano: "Rallegratevi, iniziati; il vostro Dio è risorto dalla morte. Le sue pene e sofferenze saranno la vostra salvezza." (da Dupois, Origine di tutti i culti, vol.5).
Nel terzo secolo d. C. l'imperatore di Persia Ardashir, della dinastia dei Sassanidi, dopo aver riunificato l'impero, fece riscrivere in 21 libri l' "Avesta" perduto, e fece del Mitraismo una religione di Stato; sarà di esempio per i successivi imperatori romani.
Le liturgie e litanie saranno poi mutuate dal cristianesimo, prima con i riti bizantini, poi con quelli della Chiesa Romana (Rituale Romanum); l'Avesta sarà di esempio anche a Maometto per la stesura del Corano. I Magi erano una classe sacerdotale di questo culto e entreranno nella tradizione del Natale cristiano come annunciatori della nascita del Messia.
La data di nascita di Gesù
Chi stabilì che Cristo nacque nell'anno 1 fu il monaco Dionigi il Piccolo nel secolo VI, al quale risultava dai suoi calcoli che fosse nato in corrispondenza dell'anno 754 dalla fondazione di Roma. La sua datazione fu poi adottata come inizio dell'era cristiana dal Monaco Beda il venerabile nel 725 d.C. ed è la datazione attualmente in uso.
Gli storici hanno ampiamente dimostrato che è una data errata, anche basandosi sul Vangelo di Matteo (3,16) dove l'evangelista raccontava che Erode decise la strage di tutti i bambini primogeniti sotto i due anni.
Di Erode si conosce la data della morte, che avvenne nel 4 a.C. pochi giorni prima dell'eclisse del 13 marzo. Luca, nel suo Vangelo, scrive che Gesù era nato durante il censimento di Quirino, funzionario romano in Siria. Quirino però fece due censimenti, uno nel 6 d.C. come governatore, l'altro nel 6 a.C. come funzionario insieme a Sanzio Saturnino. Gli storici assumono il 6 a.C. come data di riferimento per ulteriore indagine.
Quando nel 330 d.C. l'imperatore Costantino stabilì la celebrazione in tutto l'impero del Natale cristiano in luogo della festa del Sol Invictus (in occasione delle cerimonie per la nuova capitale dell'impero, Bisanzio) accadde che il Natale fu celebrato due volte in quell'anno: il 6 gennaio come da tradizione in Bisanzio e poi ancora il 25 dicembre come da decreto imperiale che fissava il definitivo cambiamento. Così l'anno 1079 dalla fondazione di Roma diventa l'anno 1080, grazie a questa doppia celebrazione.
I ricercatori hanno quindi stabilito l'anno di nascita di Cristo nel 7 a.C; poi hanno cercato la conferma astronomica, richiamandosi ai passi del Vangelo di Matteo. Matteo era un uomo istruito formatosi alla scuola dei Caldei, i più competenti in materia di astronomia. In nessun testo religioso orientale o occidentale, compresi i tanti Vangeli, tra riconosciuti ed apocrifi si parla di cometa o di stella in occasione della nascita con esclusione di quello di Matteo. Solo gli annali cinesi registrano un fenomeno luminoso proprio nel 7 a.C.
Matteo racconta di una grande stella luminosa e così scrive: "I Magi partirono verso occidente seguendo la direzione della grande stella luminosa che indicava loro la via verso Gerusalemme, ma non trovarono colà nulla. Sostando nella notte e con gli occhi fissi in cielo, si accorsero che la stella questa volta indicava la nuova direzione, verso sud, verso Betlemme."
In pratica i Magi si videro indicare prima Gerusalemme (ovest), poi Betlemme (sud). Gli astronomi utilizzando la simulazione al computer sono riusciti a riprodurre il fenomeno celeste che avvenne sui cieli notturni della Palestina: non si trattava di una stella, ma di una straordinaria congiunzione dei pianeti Giove e Saturno, che per diffrazione della luce risultavano cinque volte più luminosi della somma delle singole sorgenti, come due volte la luna piena. Questi due pianeti apparvero in cielo così vicini da sembrare una unica stella: è un fenomeno che si ripete ogni 854 anni. Giunti su Gerusalemme, Giove e Saturno comparirono a sud verso Betlemme. Era la notte del 13 novembre dell'anno 7 a.C.
ALTRI RITI E PERSONAGGI DEL NATALE
Il presepe
La parola presepe significa "mangiatoia" ed indica la greppia nella quale, come racconta il Vangelo di Luca, fu posto il Bambino Gesù alla sua nascita.
Sono i Vangeli Apocrifi (cioè non accettati dalla Chiesa come ispirati) che parlano della grotta nella quale era collocata la stalla ed indicano la presenza del bue e dell' asinello che con il loro alito riscaldano l'umile culla. Pur se i soggetti della natività compaiono su alcuni sarcofaghi del IV secolo, la vera e propria origine del Presepio è da ricondurre alle antiche rappresentazioni sacre eseguite durante le feste natalizie e dalle quali S. Francesco, secondo tradizione, avrebbe tratto l'idea del presepe, realizzandolo per la prima volta in un bosco presso Greccio nel Natale del 1223. Alla fine del 1200 apparvero rappresentazioni artistiche della natività: la più antica è "L'oratorium Praesepis" di Arnolfo di Cambio, conservato nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, su commissione del Papa Onorio IV. La popolarità del presepio ebbe però inizio solo nel 1400, in particolare nell'Italia centro - meridionale e per l'opera divulgatrice dei frati francescani e domenicani.
Nella seconda metà del secolo, l'uso di disporre semplicemente una serie di statuine contro uno sfondo dipinto fu sostituito dall'elaborazione di paesaggi in rilievo. A Napoli sorse una vera e propria arte del presepio: famoso fu quello con figure in legno di S. Giovanni a Carbonara nel 1484. Nell'Italia settentrionale si producevano invece opere grandi in terracotta. A Napoli nel 1700 nacque il "figurinaro", cioè creatore di statuette, e comparvero così gli specialisti di pastori, gli animalisti ecc. Anche le composizioni diventarono più complesse, con scene di vita quotidiana.
Da Napoli questa arte si diffuse in Spagna (figure in creta in Catalogna), in Portogallo, in Francia: in Provenza venivano allestiti presepi, in teatrini o negozi, composti di vari quadri divisi da fondali e le figurine erano marionette mosse da un congegno interno. L'Italia del nord esportava presepi nel nord Europa, in particolare su richiesta delle chiese in Polonia. Esistono presepi ritagliati nella carta o nella stagnola, presepi splendidi a forma di cattedrale gotica in Polonia. Nel presepe è tradizione del nord Italia raffigurare la capanna, e del sud Italia raffigurare la grotta.
I Re Magi
I Magi, o Magusei, erano una classe sacerdotale del popolo dei Medi, popolo unito e alleato ai Persiani. Questa classe sacerdotale, che parlava aramaico ed era di origine semitica affiancava i grandi sacerdoti dei santuari e praticava gli insegnamenti di Zarathustra ed il culto di Mitra. Più anticamente ancora erano chiamati "athravan" (accenditori del fuoco) e praticavano il culto del fuoco sacro. Il compito principale dei Magi era quello di tenere sempre il fuoco acceso; ravvivavano il fuoco cinque volte al giorno e suonavano una campanella per farvi assistere i fedeli, i quali portavano loro offerte di cibo. I cultori di Zarathustra si tramandavano uno scritto attribuito allo stesso Zarathustra dove si profetizzava l'apparizione di una stella lucente in cielo, e vi erano indicate istruzioni sui doni da offrire al Salvatore. Dei Magi ne scrive, nel Proto-Vangelo, Giacomo che era un maestro di giustizia degli esseni;di cui numerosi erano rimasti influenzati dalla religione di Zoroastro, introdotta dai Persiani quando li liberarono dalla dominazione babilonese. Nel "Vangelo arabo - siriaco dell'infanzia" la predizione della venuta del Messia è attribuita a Zarathustra: "e vennero a Gerusalemme dei Magi, come aveva predetto Zarathustra". L'evento della nascita di un Salvatore era atteso da molti seguaci delle religioni dell'epoca, in particolare dagli ebrei. L'usanza dei doni nel giorno della Epifania risale al fatto che il Natale in oriente veniva e viene festeggiato il 6 gennaio e in concomitanza con l'arrivo dei Magi, che portavano i doni. A Milano, nella Basilica di S. Eustorgio erano conservare le presunte ossa dei Magi fino a che Federico Barbarossa, dopo l'anno mille, le prelevò e portò in Germania. La Cattedrale di Colonia custodisce ora queste reliquie . Successivamente una parte di queste reliquie venne restituita a Milano e sono conservate nella basilica milanese. I nomi dei Magi compaiono per la prima volta su un mosaico nella basilica di S. Apollinare Nuova a Ravenna: Gaspare (il Moro), Melchiorre, Baldassarre. I loro tre doni consistevano in oro (dono per i Re), incenso (per le adorazioni a Dio), mirra ( balsamo per i defunti).
La stella cometa
La stella cometa è entrata nella tradizione del natale cristiano, ma anch'essa indica la confusione che circonda le radici del Natale. Abbiamo visto che nessuna cometa è osservata e registrata negli anni presunti della nascita di Cristo, e che il fenomeno luminoso fu da addebitarsi alla congiunzione di Giove e Saturno il 13 novembre del 7 a.C., nella costellazione dei Pesci. Tutta la storia della cometa nasce da un quadro di Giotto, nel 1301 alla Cappella degli Scrovegni; il pittore, accanto alla Natività, dipinse l'Epifania e inserì sopra la capanna una cometa. Per un motivo molto realistico e contemporaneo del suo tempo: proprio in quell'anno, nel 1301, a dicembre, apparve in cielo la famosa cometa di Halley, allora molto luminosa ed appariscente.
Babbo Natale
Babbo Natale è San Nicola. San Nicola nacque a Patara (Turchia) da una ricca famiglia, fu il Vescovo di Myra nel IV secolo d.C. e lì venne seppellito. Nel 1087 la sua salma e il suo tesoro presunto furono trafugati da cavalieri crociati italiani. La salma fu lasciata a Bari e di questa città San Nicola diventò il santo protettore. Di lui parla anche Dante nel Purgatorio (XX-31-33). La leggenda più antica su San Nicola ha subito poi leggere correzioni per renderla adatta ai bambini, ma così raccontava: tre giovani povere erano destinate alla prostituzione. Un nobiluomo caduto in miseria voleva sposarne una ed era commosso dai loro pianti. Andò da S. Nicola che promise di aiutare tutti: per due notti consecutive lanciò un sacco di monete d'oro all'interno della casa delle tre fanciulle. Al terzo giorno trovò le finestre chiuse, ed allora fece entrare in casa il sacco calandolo dal camino. Intorno al camino erano stese delle calze, che si riempirono di monete d'oro. Nella fantasia popolare S. Nicola diventò "il portatore di doni", nella notte del 6 dicembre (S. Nicola) e successivamente nella notte di Natale. Il culto di San Nicola, che si era diffuso nel nord Europa, fu poi portato dagli immigrati olandesi in America. Il santo in olandese veniva chiamato Sinter Klass ma negli Stati Uniti si affermò come Santa Klaus. Nel 1809 lo scrittore Washington Irvin raccontò per la prima volta gli spostamenti di Babbo Natale nel cielo per la distribuzione dei regali; nel 1821 il pastore americano Clement Clarice Moore scrisse una favola sul Natale, per i bambini, nella quale il personaggio di Babbo Natale appariva con una slitta tirata da otto renne. Nel 1860 Thomas Nast, illustratore e caricaturista del giornale New Yorkais Illustrateur Weekly, rivestì Babbo Natale di una lunga mantella guarnita di pelliccia. Per quasi 30 anni Nast illustrò tutti gli aspetti della leggenda di Natale e nel 1885 stabilì la residenza di Babbo Natale al Polo Nord. L'anno seguente lo scrittore americano Gorge P. Webster precisò che la fabbrica di giocattoli e dimora di Babbo Natale erano nascosti tra i ghiacciai del Polo Nord. Nel 1931 la Coca Cola decise di usare Babbo Natale nelle sue campagne pubblicitarie e commissionò ad un artista americano, tale Haddon Sundblom, l'incarico di ridisegnare e standardizzare il vecchio santo gentiluomo. L'artista si ispirò al suo vicino di casa, commesso viaggiatore sempre indaffarato con pacchi e pacchetti, un uomo grasso con barba bianca e fare pacioso. Vicino di casa + colori bianco e rosso della coca cola = Babbo Natale. L'immagine convinse i dirigenti della Coca Cola che la riportarono su una delle prime pubblicità: un folletto ciccione con la pancia a botte, il barbone bianco, che indossa un abito rosso bordato di pelliccia bianca, stivali neri e cinturone con in mano una bottiglia di Coca Cola. Da quando quella campagna pubblicitaria fu conclusa, nessuno al mondo ha mai più visto Babbo Natale raffigurato con colori diversi. Come invece il cavallo bianco di San Nicola si sia trasformato in quattro renne, questo non si sa.
L'albero
L'Albero è una cattedrale delle culture animiste più antiche ed il suo culto è ancora diffuso. Nell'India nel nord, nell'Asia Centrale, in Cina, in Tibet, in Siberia vi sono alcuni alberi, in genere i più antichi o maestosi, che divengono oggetti di culto:sono legati sottili fili intorno al tronco per mettervi incensi accesi, infilarvi ghirlande di fiori; alla base dell'albero vengono deposti fiori, cibo, lumi accesi. Questa tradizione si conserva un po' in tutto il mondo. G. Moussian ha rinvenuto una tavoletta babilonese molto antica, del 1850 a.C., dove vi è raffigurato un albero schematizzato, e sui rami delle losanghe che raffigurano gli astri, ed alla sommità il Sole che domina. E' il più antico albero di Natale finora rinvenuto (considerato poi che a Babilonia festeggiavano il Dio Sole Samash il 25 dicembre….). I babilonesi usavano decorare l'albero con frutti. L'albero è presente in tutte le religioni arcaiche: è l'albero cosmico della mitologia germanica (la tradizione odierna riparte proprio dai germani), è l'albero indiano dei Veda, è l'albero della Vita persiano e biblico…
Celti, Sassoni, Normanni portavano alberi in casa per tener lontani gli spiriti cattivi, gli Egiziani portavano le palme ed i Romani gli abeti. Come segno di venerazione verso gli alberi consacrati gli antichi erano soliti appendere mele ed altri frutti come offerta alle divinità. La tradizione era estesa in tutto il nord Europa: per ringraziare la terra della sua generosità ed in segno di buon auspicio per i successivi raccolti, i contadini appendevano sugli alberi i frutti dei loro raccolti. Gli antichi Germani vi agganciavano anche pietre ai rami della quercia per far tornare gli spiriti fuggiti con la caduta delle foglie. Successivamente gli alberi si arricchirono di frutti colorati, ghirlande, e candeline. La prima ripresa di tale usanza è a Strasburgo in Germania nel 1539, ma solo nel 1800 diventò generale. Fabbricanti germanici e svizzeri, cominciarono a produrre ninnoli di vetro soffiato, gli americani successivamente aggiunsero l'idea delle lampadine. Poi nel 1840 la duchessa di Orleans, imitando l'ambasciatore asburgico, fece addobbare un enorme albero nel giardino di Tuileries : così la moda dilagò tra tutte le corti europee.
Il ceppo natalizio
Dalla festa del Sol Invictus proviene l'usanza di bruciare un ceppo a Natale: Il ceppo era di quercia e doveva bruciare per 12 giorni: da come era bruciato o dalle scintille si prediceva il futuro. Le ceneri venivano conservate e usate come rimedi contro malattie e calamità.
Il vischio
Nei culti dei druidi, i sacerdoti celtici, c'era l'usanza di tagliare il vischio con un falcetto a forma di serpe d'oro. Il vischio poi veniva raccolto in un drappo bianco avendo cura di non farlo toccare per terra e lo si immergeva nell'acqua di un lago. Così abbracciarsi sotto il vischio per il natale-festa del Sole era benaugurante; infatti il vischio era anche chiamato "guarisci- tutto" per le sue proprietà medicinali. Questa sua natura invita a superare ogni dolore e calamità; secondo i druidi il vischio assicurava il bel tempo, il raccolto abbondante e la protezione contro i malefici: per questo si usa regalarlo ad inizio d'anno. Con l'affermazione della religione cristiana, il vischio, a causa dei suoi legami con la tradizione pagana, fu sostituito dall' agrifoglio.
Il CAPODANNO
Chiamato in epoca romana "Caledae Ianuariae", dal 332 d.C. viene celebrato a Roma come festa liturgica della Circoncisione di Gesù Cristo. E' il capodanno civile per quasi tutti i paesi del mondo, e religioso per cattolici, anglicani ed evangelisti. I cristiani ortodossi celebrano l'anno nuovo il 14 gennaio. In Occidente il 1° gennaio si fa cominciare l'anno solare, in Cina l'anno inizia con la prima luna nuova nel segno dell'"Acquario", i musulmani (che hanno come anno d'inizio il 622 d.C.) seguono un calendario lunare -solare e la data del capodanno, come per i cinesi, varia ogni anno. Indiani, persiani, curdi lo inaugurano il 21 marzo, i buddhisti dello Sri Lanka iniziano l'anno il 14 aprile. A settembre viene festeggiato il capodanno ebraico e l'antico capodanno cristiano - copto.
LA STRENNA
Per strenna natalizia si intendevano, nell'antichità tra i Romani, i rami d'albero che venivano regalati alle Calende di gennaio come augurio di prosperità ed abbondanza. I Re dei Sabini volevano che questi rami fossero raccolti nel bosco dedicato alla Dea Strenia.
L'EPIFANIA E LA BEFANA
L'Epifania, che vuol dire Manifestazione, agli inizi del IV secolo coincideva con la festa per la nascita di Cristo che andava affermandosi il giorno 6 gennaio. Ma a seguito della decisione dell'Imperatore Costantino di anticipare la festa cristiana del 6 gennaio e di farla coincidere con la festa del Natale del Sole pagano del 25 dicembre, si creò una difformità di rituali. La Chiesa Cattolica allora riempì la festa del 6 gennaio con l'arrivo dei Magi, e la chiamò festa dell'Epifania. Secondo alcuni studiosi la parola Epifania nel corso del tempo, in particolare in Toscana, è stata corretta dalla lingua locale in Befania e poi Befana. A Firenze nel 1400 si usava festeggiare l'Epifania rievocando l'ultima tappa del viaggio dei Magi con cortei-processioni spettacolari, ma con ridotta valenza religiosa. Comparvero i primi cortei mascherati con riferimenti alle sacre rappresentazioni medievali ed al viaggio dei Magi a Betlemme. E mimi che rappresentavano i significati religiosi dell' Epifania. Pian piano l'aspetto profano della festa prese il sopravvento su quello religioso, prese piede la libertà nel mascherarsi ai cortei, successivamente comparvero i carri che raggiunsero il massimo splendore nel 1700. Sui carri, spesso decorati da artisti, c'erano figure femminili chiamate Befane e che rappresentavano la festa. All'Epifania o Befania del 1766 il carro più ammirato fu quello del "Trionfo di Bacco". Si passò anche dallo splendore delle vesti dei primi cortei alla cura del grottesco. Intorno alle Befane c'erano numerosi Befani, o Befanotti, col volto spesso dipinto di nero, vestiti in modo sgargiante e col volto tinto di nero, che in qualche modo richiamavano i re Magi. I Befani chiedevano soldi per sé e per pubblica beneficenza oppure vino, ed in cambio recitavano canzoni, religiose o profane, dette Befanate. I partecipanti ai cortei portavano fantocci fatti di stracci e issati su pertiche venivano caricati su carri illuminati da fumose torce. I carri erano attorniati da giovani che soffiavano in stridule e lunghe trombe di vetro. Giunti i carri ed i partecipanti nella piazza principale, veniva dato fuoco ai fantocci-befane: questa usanza a Firenze è durata fino a fine 1800. L'Epifania si caratterizzò così come anticamera, festa di apertura del periodo carnevalesco. In seguito, e dappertutto, l'Epifania si è caratterizzata come festa per bambini, con il recupero della tradizione dei doni dei Magi(Cfr.:http://www.dienneti.it/feste/natale.htm#tradizioni).
FONTI SUL NATALE
• F. Grisi, Il Natale. Storie e leggende, Roma 1988
• Savino Elena, Le radici pagane del Natale, Jubal
• Rock Lois, La storia di Natale, Il Pozzo di Giacobbe
• Corvino Claudio, Petoia Erberto, Storia e leggende di Babbo Natale e della Befana, Newton & Compton
• Ferrari Vittorio A., Kröss Margit, L'albero dei pesi. La storia dell'albero di Natale, Monti
• Bowler Gerry, Dizionario universale del Natale, Newton & Compton
• C. Andronikof, Il senso delle feste, ed. AVE, Roma 1973
• T. M. Violante, La celebrazione del Natale tra oriente e occidente, in "O Odigos" n. 4/1993
• G. Passarelli, L'icona del Natale, "Progetto Iconostasi", 6, La Casa di Matriona, Milano 1989
• Idem, L'icona della Teofania, "Progetto Iconostasi", 6, La Casa di Matriona, Milano 1990
• G. Otranto, Il Natale nel mondo antico tra storia e leggenda, in Antico Natale - Il fascino discreto del presepe, Edipuglia, Bari 1987
• A. Bergamini, Natale-Epifania, in "Nuovo dizionario di liturgia", ed. Paoline, Cuneo 1988
• M. Centini, Quei re venuti dall'oriente, in "Historia" n. 430/93
• M. Centini, L'enigma di Betlemme, in "Historia" n. 442/94
• I. Chirassi Colombo, Come nasce una festa, in "Storia e Dossier" n. 35/1989
• Aste Franco, Quattro chiacchiere sul Natale, Pagnini
• Auster Paul, Wren Auggie, Esperimento di verità - Il racconto di Natale, Einaudi
• Shaneman Jhampa; Angel Jan V., Astrologia buddhista. L'interpretazione del tema natale secondo la visione buddhista, Edizioni Mediterranee
• Guareschi Giovanni, La favola di Natale, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
• Knott Anthony; Kneen Maggie, In viaggio verso Betlemme. Una storia del primo Natale, IdeeAli
• Bonhoeffer Dietrich, Meditazioni sul Natale, Claudiana
• Il Natale, Larus
• Grün Anselm, Natale. Celebrare un nuovo inizio. Festa tra i tempi, Queriniana
• Clément Olivier, Riflessioni sul Natale, Lipa
• Jeffs Stephanie, Hayson John, La storia del primo Natale, Piccoli-Elledici
• Maria De Falco Marotta, Religioni, culture, Dialogo, Edusc, Roma
Nascita e infanzia del Cristo (molti file pdf del prof Liggio)
La fine di Babbo Natale (zip)
SITI SUL NATALE
www.100links.it/speciali/natale/
ALBERO DI NATALE
Sito con grafica decisamente originale, anche se poco utile nella comprensione della razionalizzazione dei contenuti. Le varie sezioni di cui e' composto spiegano all'utente come realizzare un bell albero o un presepe ad effetto, preparare il menù delle feste, aiutare nella scelta dei regali e altro ancora.
AUGURIDINATALE.COM
Un bel sito, rivolto principalmente ai bambini, per inviare i propri auguri di Natale, per vedere un bel calendario dell'Avvento, per realizzare con le proprie mani simpatici oggetti natalizi (segnaposto, biglietti di auguri, menù), e altro ancora.
BABBO NATALE
Babbo Natale aspetta le letterine dei suoi amici: per esprimere i propri desideri, per dire cosa si vorrebbe ricevere da lui nella notte più bella dell'anno. E' importante, infine, fargli sapere come ci si e' comportati durante l'anno nei confronti degli altri... per aiutarlo a decidere se accontentare le richieste oppure no.
BABBONATALE.BIZ
Ecco dove scoprire i segreti della notte più magica dell'anno, i preparativi di Babbo Natale, la sua storia e le sue occupazioni nel resto dell'anno! Inoltre si può inviare la letterina a Babbo Natale, con la garanzia che le più belle verranno pubblicate e riceveranno un regalo virtuale. Un sito originale e ben fatto.
CHRISTMAS.COM
E' il sito natalizio per eccellenza, non fosse altro per la sua vocazione praticamente "mondiale", che permette di venire a conoscenza delle tradizioni natalizie dei cinque continenti. Svariate le sezioni presenti, da visitare tutte d'un fiato.
CHRISTMAS.IT
Ecco il sito dove imparare i segreti e scoprire tutti gli aspetti del Natale, dalle origini storiche alle idee regalo, dalle tradizioni religiose al divertimento. Un sito che genitori e bambini possono visitare insieme per trovare nuove idee e nuovi spunti per creare un'atmosfera davvero unica a Natale, e riscoprire la gioia di festeggiarlo insieme.
CLAUS.COM
Il bellissimo villaggio nel quale risiede il Babbo Natale digitale, dove i visitatori sono ben accetti e la gioia e' assicurata: per tutti quelli che quest'anno hanno compiuto abbastanza buone azioni e' possibile compilare la letterina per Babbo Natale, scegliere il francobollo e sperare di ricevere qualche dono.
LA BEFANA IN INTERNET
Sito l'italiano teso a valorizzare e promuovere l'aspetto pedagogico della Befana. Altro scopo e' quello di riproporre l'aspetto puramente folcloristico e tradizionale di questo personaggio dell'immaginario infantile. In più, tante iniziative che certamente faranno felici i bambini.
O PRESEBBIO
Tradizione antica e sentita, rappresentazione ingenua e popolaresca della pagina evangelica, il presepe ha eletto, dopo l'avvio francescano sulle colline dell'Umbria, come sua patria Napoli. Al presepe napoletano, alla sua storia, ai suoi significati, alle meraviglie della sua arte, e' dedicato questo sito.
PRESEPE NAPOLETANO
Uno dei mestieri più artigianali e ricchi di fascino, uno dei pochi rimasti alle soglie del terzo millennio, il presepaio, approda in Rete per rispondere a tutti i perché dei visitatori. La storia, la tradizione, le scenografie e tutto ciò che c'e' da sapere.
PRESEPI
E' un grande sito dedicato unicamente al mondo dei presepi: storia, tradizioni, stili, artisti, collezionisti, mostre, eventi, curiosita' e altro ancora. Uno spazio tramite il quale promuovere, in tutto il mondo, questa affascinante tradizione italiana!
SANTA'S SECRET VILLAGE
Forse non tutti sanno che Babbo Natale ha la residenza al Polo Nord; da questo sito si puo' visitare il villaggio del beniamino di tutti i bambini, compresa la fabbrica di giocattoli, il club degli elfi, il negozio di giocattoli e la cucina di Babbo Natale e della moglie. Assolutamente da visitare!
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Title: Christmas
Taking you back to an era of Holiday Traditions we remember as Children.
Send a letter to Santa, read holiday stories, Find Christmas carols, lyrics, and arts and crafts.
Find Christmas recipes and care for that holiday plant Santa gave you. Track Santa on Christmas Eve.
Title: Christmas Graphics
World's Largest Collection of Christmas graphics!
Title: Christmas gifts
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Qualche semplice poesia sul Natale.
IL BAMBINO BELLO
Bambinello, Bambinello
devi esser molto bello,
devi esser forte forte
se vuoi vincere la morte.
I pastori di lontano
son venuti piano piano:
la speranza li ha portati
ma son poveri e affamati.
Bambinello, Bambinello
devi crescer sano e bello,
fallo in fretta più che puoi
con gli amici che tu vuoi.
Ma ricordati che quel dì,
fosse anche di venerdì,
presto o tardi arriverà
e la morte vincerà.
Bambinello, Bambinello
più non sei sano e bello:
i tuoi sogni hanno spezzato,
la tua vita hanno violato.
Ora al povero voglio gridare:
non star lì ad aspettare
un secondo salvatore
che ti liberi dal dolore.
Lui ti guarda con tristezza,
perché sa che l'amarezza
non può esser consolata
ma soltanto liberata.
DAL VESTITO DELLA NOTTE
Dal vestito della notte
è caduta una stellina,
nella grotta del bambino
fa sorridere i pastori.
La neve di dicembre
scenda lenta su Betlemme,
ma la mucca e l'asinello
fan contento il poverello.
I re magi da lontano
son venuti piano piano,
molti doni hanno portato,
ma uno sol va ricordato,
quello vero che al mondo piace:
la speranza della pace.
NATALE CONSUMATO
Quando viene Natale
mi sento già male
Due mesi prima parte
e tutto mette in disparte
restano solo torroni
dolciumi e panettoni
Anche la tredicesima sparisce
il consumo lo vuole, si capisce
Chi ci guarda dall'ultimo piano
cosa penserà se protestiamo?
Io dico che ci darà una mano
se prendiamo quella roba e la buttiamo
E se proprio voglio qualcosa
la chiedo a mia nonna, Maria Rosa
ASTRO FULGENTE
Piomba dal cielo un astro fulgente
attratto dal lamento di molta gente.
Splende e risplende per qualche tempo
poi vola via in un solo momento.
Non era venuto per stare così poco
ma l'ardore trovato era troppo fioco.
Si voleva brillare senza ardere dentro
si voleva sognare senza essere al centro.
Era solo un segno per poter capire
non un balocco da dover finire.
BUON NATALE SIAMO IN GUERRA
Buon Natale, siamo in guerra
Buon Natale ai dominatori della Terra.
Buon Natale ai bambini mutilati,
alle donne violentate.
Buon Natale ai feriti di tutto il mondo,
ai torturati del Terzo Mondo,
a chi la mia giustizia ha patito,
e la verità degli altri ha subito.
Buon Natale agli scrittori
ai giornalisti e ai predicatori
che con le loro sante parole
ci riscaldano come dio vuole.
Maria de Falco Marotta