INTERVISTA AL NEO-PRESIDENTE DI CONFSERVIZI LOMBARDIA, ING. GIOVANNI (Gian Maria) BORDONI
Giovanni Bordoni, più noto come Gian Maria, dal 18 novembre è il nuovo Presidente di Confservizi Lombardia. Fa sempre piacere che un convalligiano si faccia onore perché al tempo stesso rende onore alla Valtellina (e Valchiavenna) Con le felicitazioni i voti augurali, ma innanzitutto meglio spiegare che cosa è Confservizi…
R Grazie per gli auguri. Ne ho bisogno. Confservizi è un sindacato d’impresa, così come Confindustria, Confcommercio e via discorrendo, un sindacato che rappresenta e tutela gli interessi delle Aziende che gestiscono i servizi pubblici, dall’elettricità al gas, dall’acqua alle farmacie, dalla casa sociale alla cultura, dai trasporti alla sanità.
D E Confservizi Lombardia?
R Siamo nella regione più grande, più popolata e più ricca d’Italia, la Lombardia per l’appunto. Qui c’è la più grande concentrazione imprenditoriale nel campo dei servizi, perché qui da noi è massima la richiesta e perché è da oltre 100 anni, 103 per la precisione, che la risposta alla richiesta di servizi è organizzata con imprese.
D Imprese pubbliche?
R Confservizi Lombardia raduna circa 300 imprese che provengono in parte dalle vecchie municipalizzate, in parte sono realtà pubbliche aziendalizzate con riforme negli specifici settori e in parte ancora sono nuove realtà nate per rispondere ad una richiesta della società.
D Quindi c’è privato e pubblico
R La maggioranza delle imprese è in mano a soggetti istituzionali pubblici, ma vi sono molte realtà miste pubblico-private ed anche imprese private.
D Qualche importante impresa associata a Confservizi…
R AEM di Milano non ha certo bisogno di presentazioni in Valle, come pure l’ASM di Sondrio, la Valdisotto Servizi, la Società del Teleriscaldamento TCVV, la Secam, i Consorzi di Depurazione di Sondrio, Bormio, Sernio, Morbegno. Uscendo dalla Valle troviamo l’ASM di Brescia, una multiservizi di rilevanza ormai europea, l’ATM di Milano, la Metropolitana Milanese che si occupa del ciclo integrato dell’acqua di Milano. E poi Linea Grup, la holding che ha messo insieme aziende speciali di Cremona, Pavia, Lodi e di parte del bresciano, il Consorzio Acqua Potabile che raduna 280 comuni intorno a Milano, la SOGEMI che gestisce i mercati generali di Milano, le Aler Lombarde, l’Azienda del Gas e Acqua di Monza, Aziende di Trasporto come ASPEM Varese, STP di Como, le Aziende farmaceutiche. Insomma, davvero tantissimo.
D Come è strutturata l’Associazione?
R Confservizi ha un livello nazionale, deputato alla diretta interlocuzione con il Governo e con l’U.E., insieme agli altri sindacati d’impresa. Questa interlocuzione ha, quali altri attori, le Federazioni di settore (Federutility per energia e acqua, Federambiente per i rifiuti, ASTRA per i trasporti, Federcasa per la casa sociale, ecc.). A livello regionale tutto fa invece capo a Confservizi regionale, che organizza le imprese su gruppi di lavoro per interloquire principalmente con la Regione, di concerto con le Federazioni.
D Con la riforma del titolo V della Costituzione la materia dei servizi pubblici è passata interamente alle Regioni?
R Per alcuni settori si. Acqua, trasporto, casa, farmacie, cultura sono settori governati dalle Regioni. L’energia e il gas hanno viceversa normative a cavallo tra Stato e Regioni, per l’evidente rilievo strategico generale di questi servizi. Lo Stato si è peraltro riservato su tutto quanto di decidere in materia di concorrenza e questo sta generando molti problemi.
D Lei è contro la concorrenza?
R E’ un discorso troppo serio per pensare di cavarsela con una battuta: chi può essere contro qualcosa che favorisce l’erogazione di servizi più efficienti a prezzi più contenuti?
D Quindi Lei è favorevole?
R Il problema non è questo, bensì chiarire una volta per tutte le finalità delle così dette liberalizzazioni.
Se liberalizzare significa demolire il sistema delle aziende dei servizi, che fino ad oggi hanno, almeno in Lombardia, dato mediamente buona prova nell’erogare servizi efficienti a prezzi contenuti, per fare posto ad altri soggetti che oggi non ci sono ancora e che forse faranno meglio di quello che c’è adesso o forse no, allora sono contrario.
Se liberalizzare significa demolire un patrimonio di imprese pubbliche per costruire un monopolio di imprese private, allora sono contrario.
Se liberalizzare significa prescindere dall’esistenza di un mercato per favorire i soliti noti (che poi si rivelano assolutamente incapaci di fare bene, come oggi avviene in molte zone del Sud-Italia, o in passato nella gestione dell’energia o in quella dei telefoni), allora sono contrario.
Il mercato è una condizione da costruire seriamente e non ideologicamente.
D Cosa farà Confservizi Lombardia davanti alla prospettiva di decisa liberalizzazione che l’attuale Governo si propone?
R Non faremo la guardia al bidone di benzina vuoto. Le imprese che prima ho ricordato sono risorse irrinunciabili per il Paese e per le realtà locali. Ci batteremo senza riserve non contro le riforme intelligenti, ma contro quelle sciocche e sospette che, invece di mettere al centro l’interesse dei cittadini, pensino a quello di qualcun altro, così come è stato spesso fino ad ora.
La società ha bisogno di servizi e di aziende serie che li prestino, evitando le speculazioni vergognose che abbiamo visto produrre per lo più solo aumenti per l’utenza e peggioramento nella qualità. Non siamo contro il privato e la sua partecipazione a questo settore in grande espansione. C’è posto per tutti. Per il pubblico che deve crescere in efficienza ed economicità e per il privato che deve crescere in responsabilità.
D OK. Non sembra esserci il tappeto rosso, viste quantità e qualità dei problemi. I 10 anni in Consiglio Regionale e preparazione abbinata a mentalità da ingegnere – lo ha ripetuto spesso in questo decennio milanese- sono però un bel supporto per il lavoro da fare alla guida di un bel soggetto, impegnativo ma anche gratificante quando si arriva al risultato. Ci consenta però di dire che avremmo preferito non vederla, e in questo ruolo intervistarla, alla Presidenza di Confservizi. Meglio sarebbe stato per la Valle vederla tornare al Pirellone visto che là oggi siamo orfani per una legge incredibilmente penalizzante…
GdS
ING. GIOVANNI (Gian Maria) BORDONI - LA SCHEDA
57 anni ingegnere trasportista di formazione e civile di professione, da oltre 20 anni é Direttore Generale dell’Aler di Sondrio. E’ stato per 10 anni Consigliere della Regione Lombardia, impegnato sulle questioni di interesse dei servizi pubblici, come relatore di tutte le leggi in materia di trasporti, energia, acqua, rifiuti, aria ed ambiente, sviluppando conoscenze approfondite in questi settori. Nel passato, Presidente di ASM, multiutility di Sondrio, dell’Istituto di ricerca per l’economia e l’ecologia dell’Area Alpina. E’ oggi amministratore di Cispel Services e del Comitato Direttivo del Parco Nazionale dello Stelvio. Entra in Associazione nel 1990, ai tempi della presidenza ASM di Sondrio e da allora ricopre a più riprese il ruolo di consigliere e di Vicepresidente. Da due anni é Presidente del Comitato di Redazione di Servizi e Società.