09 10 20 DIBATTITO. SIMBOLI E DOVERI

Leggo sulla stampa locale, "La Provincia" e "Centro Valle" del 17 ottobre scorso, che il sindaco di Samolaco, riuniti i diciottenni del comune per festeggiare insieme l'entrata nella maggiore età, ha ritenuto di consegnare in ricordo dell'evento un "simpatico portachiavi" anziché consegnare loro il testo della Costituzione Repubblicana in quanto, secondo il giudizio del sindaco, il libercolo sarebbe finito in fondo al cassetto, quindi dimenticato, quindi, aggiungo io, considerato cosa inutile.

E' pur vero che il sindaco ha raccomandato ai ragazzi il dovere imposto dalla maggiore età in quanto a responsabilità diretta delle loro azioni, invitandoli altresì ad essere leali e rispettosi delle istituzioni, ma questo non esime una critica da parte di un cittadino che nota nel comportamento della Amministrazione Comunale di Samolaco (alla cerimonia erano presenti pure gli assessori alla cultura e alle politiche giovanili) una grave mancanza di sensibilità civica e sociale.

Il testo della Costituzione dovrebbe essere sacro per tutti i cittadini italiani. Esso rappresenta l'ordinamento generale della Repubblica e chi ha l'onere e l'onore di rappresentare le istituzioni ad ogni livello in esso contemplate e da esso tutelate, promosse e difese, ha il dovere di diffonderne la conoscenza, di praticarne la stretta osservanza e di farne un proprio abito mentale a garanzia della propria competenza civica.

La competenza civica abilita il cittadino ad occuparsi dei problemi della vita civica con serietà, continuità e profitto. Nella nostra società ricca di problemi il cui controllo, la cui responsabilità e la cui risoluzione vengono ogni giorno in misura maggiore demandati allo Stato, l'autorità civica, ben lungi dall'essere una autorità di teorici e di generici, diventa ogni giorno di più una convergenza di spiccate competenze, soprattutto (è il nostro caso) di carattere pedagogico.

Infatti, solo la competenza garantisce una chiara enunciazione e una valida risoluzione dei complessi problemi che gravitano sulla vita dello stato moderno e sulle sue molteplici articolazioni territoriali. Diffondere e illustrare la Costituzione è indice di sensibilità civica e di competenza.

Personalmente sono convinto che bisogna guardare alla crescente complessità della funzione civica con rispetto e serenità di giudizio, compreso il diritto - dovere di critica qualora da parte dei rappresentanti istituzionali siano volontariamente o involontariamente assunte decisioni in contrasto con il bene comune. Il quale non potrà mai essere per sua natura settoriale o settario.

Sono altresì convinto che il cittadino designato dal voto dei concittadini a ricoprire una carica pubblica riconosca i propri limiti e si adoperi per ampliare il proprio orizzonte culturale e informativo. Il che non si consegue arraffando qua e la concetti oppure affastellando e facendo proprie idee altrui, magari intrise di veleno ideologico.

La democrazia per avere la possibilità di sopravvivere , deve allontanare da sé ogni forma di demagogia ed assumere invece le rispettate vesti della competenza e della serietà. La propria competenza, inoltre, porta a riconoscere quella altrui e quindi a stabilire un ponte umano che facilita le intese nell'ambiente della vita civica democratica.

Questa ultima considerazione mi porta ad una ulteriore puntualizzazione sul fatto in questione. Il giudizio del sindaco si è di fatto sostituito a quello dei ragazzi, i quali avevano ed hanno una loro personalità, una loro dignità che deve essere rispettata. E hanno soprattutto il diritto e la libertà, garantita proprio dalla Costituzione, di decidere se, come, quando e cosa farne del testo costituzionale. Secondo me non è stato un gesto educativo quello perpretato dalla amministrazione comunale di Samolaco, tuttaltro. Un porta chiavi al posto della Costituzione non fa sicuramente onore a chi ha deciso e fatto il baratto.

In questo particolare momento in cui si sentono rintocchi sempre più cupi tesi allo smantellamento della Costituzione perché sembra infastidire, così come è scritta, chi in questo momento gestisce il potere, mi sembra molto sbagliato lanciare messaggi e assumere comportamenti che in qualche modo alimentano la campagna denigratoria in atto. Il senso di responsabilità e il dovere di rispettare le persone e le istituzioni riguarda tutti i cittadini, di qualsiasi carica siano investiti e in qualsiasi ruolo siano chiamati a svolgere le loro azioni quotidiane.

Cosio Valtellino il 18 ottobre 2009 Valerio Dalle Grave

Valerio Dalle Grave
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